Story of Seasons: Friends of Mineral Town è sostanzialmente un simulatore di vita contadina che riesce ad integrare alcuni semplici elementi da gioco di ruolo. Il titolo, già presente per il catalogo Nintendo Switch, si appresta ora a popolare il parco giochi di PlayStation 4 e l’enorme bacino di utenza che questa console ingloba.
A onor del vero, Story of the Seasons: Friends of Mineral Town è il remake di Harvest Moon: Friends of Mineral Town, gioco originariamente uscito per Game Boy Advance nell’ormai lontano 2003 che attirò attorno a sé una discreta quantità di utenti. Nel corso del tempo la serie è poi sfociata in diversi capitoli, prevedendo addirittura uno spin-off nel mondo di Doraemon.
Adesso anche i giocatori PlayStation, come annunciato, potranno imbarcarsi in questa atipica esperienza che fa del relax, della spensieratezza e del ritmo lento le sue colonne portanti, quasi a voler offrire un’alternativa ai giochi contemporanei, che sempre più spesso prevedono fasi concitate e ritmi totalmente opposti a quelli di Story of The Seasons.
Story of Seasons: Friends of Mineral Town è stato sviluppato da Marvelous, storica casa di sviluppo giapponese famosa per aver creato il brand di Harvest Moon.
Trama
A scanso di equivoci va chiarito fin dal primo momento, soprattutto per i non esperti della serie, che Story of Seasons: Friends of Mineral Town non prevede una vera e propria trama o una successione di eventi chiara e precisa. Essendo un simulatore di vita contadina, piuttosto, ha un incipit che dà un senso alle azioni del protagonista e che delinea il mondo di gioco.
Nelle fasi iniziali ci verrà chiesto di scegliere tra 4 modelli di personaggio, rispettivamente due per il sesso femminile e due per il sesso maschile. Successivamente potremo decidere il nome del nostro alter-ego per poi imbarcarci direttamente nell’esperienza di gioco.
Sostanzialmente in Story of Seasons: Friends of Mineral Town vestiremo i panni di un giovane che torna nell’omonima cittadina dopo 20 anni. In questo luogo immerso nella natura e lontano dallo stile di vita urbano, infatti, il protagonista, aveva vissuto una piacevole vacanza nella fattoria del nonno dove aveva potuto assaporare tutti i piaceri dell’esperienza contadina fatta di duro lavoro, contatto diretto con gli animali e la natura e soprattutto la gente del posto, molto diversa rispetto alle persone di città.
20 anni dopo il nostro protagonista eredita la fattoria del nonno e avrà il compito, dopo essersi ambientato nella città e aver conosciuto il sindaco e le principali personalità che animano il posto, di restaurare la fattoria e incrementare l’attività produttiva degli allevamenti e delle piantagioni.
Questo semplice incipit permette al giocatore di immergersi quasi dai primi istanti nelle dinamiche di Story of Seasons: Friends of Mineral Town e di dare un senso ed un significato alle attività che saremo tenuti a fare.
La parte iniziale risulta essere, tra l’altro, quella più story driven, dato che, dopo i primi momenti, il gioco abbandonerà una vera e propria trama per concentrarsi proprio sulla vita che il giocatore deciderà di affrontare. Il tempo sarà costantemente monitorato da un orologio sempre visibile e l’alternarsi dei giorni sfocerà nell’avvicendarsi delle quattro stagioni, ciascuna caratterizzata da stili visivi, elementi climatici ed eventi diversi.
Nella casa del nostro alter-ego sarà possibile trovare un calendario in cui potremo visionare gli eventi connessi alle persone che di volta in volta conosceremo o quelli relativi a gare o feste tenute in città, ghiotta occasione per vincere item utili per la progressione nel gioco.
Story of Seasons: Friends of Mineral Town, inserendosi perfettamente nel suo genere di appartenenza, ne eredita pregi e difetti, con tutto ciò che ne consegue. La struttura narrativa, legandosi efficacemente all’impianto ludico, sfocia, senza dubbio, in alcuni punti di forza, presentando altresì degli elementi che non convincono appieno. I meno appassionati al genere, dopotutto, potranno presto stancarsi del mero gameplay, dato che, nonostante alcuni sviluppi legati alle relazioni che è possibile intrattenere con gli NPC o piacevoli scoperte nei rapporti sociali che esistono tra i personaggi nel mondo di gioco, a momenti sembra mancare qualcosa che giustifichi appieno le nostre azioni e che possa spingere il giocatore a continuare a giocare.
Story of Seasons: Friends of Mineral Town, gameplay
Come scritto poco fa, Story of Seasons: Friends of Mineral Town si inserisce pienamente nel solco del suo genere di appartenenza, riuscendo a presentare una formula rodata, efficace, divertente e ben integrata insieme ad un semplice sistema di progressione con elementi da gioco da ruolo.
Ovviamente le attività principali del gioco sono la cura degli allevamenti e soprattutto le sezioni dedicate all’agricoltura. Proprio quest’ultima sarà la prima preoccupazione del giocatore nonché il motore che spingerà a muoversi nella cittadina per acquistare upgrade e materie prime. Il set di comandi è facile da apprendere, intuitivo e funzionale allo stile di gioco. Sostanzialmente dovremo muoverci dentro una scacchiera composta da settori rettangolari in cui coltivare diversi ortaggi, ciascuno con i suoi tempi crescita, una stagione preferenziale e caratteristiche proprie. Tutto ciò permette di osservare uno dei primi elementi che chiama in causa la capacità dell’utente in termini gestionali e strategici, dato che bisognerà stare attenti a creare un buon compromesso tra piante che generano ortaggi più remunerativi ma con tempi di crescita molto maggiori rispetto a piante più economiche ma dallo sviluppo ben più rapido.
Tutto questo piacevole sistema è sorretto da una struttura che prevede, ovviamente, i diversi attrezzi per poter, di volta in volta, arare il terreno, annaffiare, sradicare erbaccia, tagliare la legna e rompere pietre che ostruiscono il passaggio o bloccano una sezione rettangolare che invece potrebbe essere utilizzata per allargare ancora la nostra attività.
Ovviamente, in Friends of Mineral Town, non saremo liberi di lavorare per tutto il tempo che vogliamo ma dovremo centellinare le forze del nostro alter-ego dato che, ogni azione lavorativa consumerà una determinata quantità di energia (opportunamente segnalata da apposito HUD a schermo).
Così ulteriori scelte si materializzeranno davanti agli occhi del giocatore che dovrà essere in grado di decidere se annaffiare tutti i quadrati o conservare energie per poterne creare di nuovi attraverso la zappa o recuperare della legna con l’ascia ecc.
Uno dei primi ed embrionali elementi da gioco di ruolo è quello relativo al sistema di progressione legato agli strumenti. Ognuno di essi, infatti, ha un indicatore percentuale che aumenta con l’utilizzo dello stesso (un sistema simile, inserito in tutt’altro tipo di gioco, era stato adottato da Bethesda nel capolavoro senza tempo che è Skyrim). Ogni volta che si raggiunge un valore soglia sarà possibile effettuare l’upgrade al livello successivo presso il fabbro della città, ovviamente disponendo del denaro necessario e dei minerali richiesti.
Il denaro, in Friends of Mineral Town espresso sotto forma di monete d’oro, sarà ottenibile svolgendo piccole commissioni per i personaggi sparsi per il mondo di gioco e soprattutto vendendo i prodotti frutto del nostro duro lavoro. La vendita dei prodotti è sostenuta da un sistema all’apparenza banale ma estremamente funzionale allo scopo. Concretamente potremo spostare i prodotti ottenuti, come patate, cetrioli, rape, uova, latte ecc dal nostro inventario ad un apposita cassa nella nostra fattoria in cui, ogni giorno alla stessa ora, un commerciante si presterà al ritiro degli stessi, fornendoci dell’equivalente in denaro dei prodotti.
I minerali, invece, sono ottenibili utilizzando il martello presso la miniera accanto alla città da cui la stressa prende il nome. Questa attività risulta essere piuttosto dispendiosa in termini di energia consumata, soprattutto se si tiene in considerazione la percentuale di minerali ottenuti in relazione al numero di azioni con il martello.
L’allevamento prevede la possibilità di avere mucche, galline e cavalli dai quali ricavare latte e uova da vendere. Per migliorare la cadenza con cui gli animali ci forniscono i loro prodotti dovremo stare attenti a dargli le dovute attenzioni giornaliere o a nutrirli adeguatamente.
La città vicina, popolata da diversi NPC caratterizzati più o meno bene e dotati di apposite caratteristiche, sarà il posto in cui poter acquistare semi, attrezzi e tutto il necessario per la nostra fattoria. A tal proposito, un ulteriore elemento strategico di Story of Seasons: Friends of Mineral Town risiede nella necessità di programmare le nostre visite ai vari negozi e personaggi dato che ognuno di essi avrà orari e giorni di apertura precisi. Saremo quindi chiamati ad effettuare un giusto piano di lavoro preventivando le nostre incursioni nel centro abitato e coadiuvandole con il lavoro in fattoria.
Proprio in città potremo intrattenere interessanti rapporti con gli abitanti del posto, scoprendo di più sul loro passato, sulle loro passioni e, considerando il blando sistema di scelta tra alcune risposte, potremo renderli amici oppure irritarli con frasi indisponenti.
La mappa del mondo di gioco è abbastanza ampia e ricca di cose da scoprire o attività da intraprendere per poter diventare un proprietario terriero di successo.
Tutto sommato il gioco scorre piacevolmente facendo dei ritmi bassi e del relax i suoi fattori cruciali. Infatti, anche selezionando il livello di difficoltà più elevato, non ci sentiremo praticamente mai a rischio fallimento. Questa caratteristica da un lato permette di non prendersi troppo sul serio e di godere della particolare esperienza offerta, dall’altro però introduce uno dei principali difetti del gioco che ha ovviamente a che fare con il suo genere di appartenenza.
La continua ripetizione della medesima azione è sì molto rilassante e piacevole ma allo stesso tempo potrebbe causare più di qualche momento di noia, soprattutto negli utenti non esattamente appassionati al genere. Di fatto, Friends of Mineral Town non fa nulla o quasi per cercare di dotare di un po’ di brio la formula ludica, scadendo in quelli che sono i classici elementi criticati dai non appassionati.
Questi fattori sono rimarcati dal bilanciamento generale del gioco e del suo livello di difficoltà settato, come già detto, verso il basso. Tale dinamica non contribuisce a fornire di mordente la formula del titolo che rischia di diventare un oggetto del desiderio solo per gli appassionati al genere o i nostalgici dell’originale per Game Boy Advance, oppure una semplice meteora scaccia pensieri per gli altri utenti.
Grafica, tecnica e sonoro
Come scritto poco sopra, Friends of Mineral Town è un porting di un titolo uscito per Nintendo Switch. Quindi, va da sé che, data la sua natura ed il genere di appartenenza, ovviamente, gli sviluppatori non hanno puntato su di un impianto grafico spacca mascella. Tuttavia proprio il piacevole stile artistico, a metà tra un Animal Crossing ed un Miitopia, permette di godere di carinissimi scorci visivi.
Il gioco, pur essendo particolarmente derivativo in determinate occasioni, riesce a offrirsi piacevolmente all’occhio dell’utente che potrà così completare il senso di relax scandito dal gameplay con i colori candidi delle schermate visualizzate.
Non puntando alla perfetta simulazione grafica della realtà ma focalizzandosi su di uno stile caricaturale e cartoonesco, Story of Seasons: Friends of Mineral Town riesce così ad offrire un frame rate alto e stabile e delle curate texture in grado di dare profondità ed identità. Così l’enorme diorama in movimento che è il gioco, può assuefare il giocatore e catapultarlo dentro un impianto coerente, stabile e privo di bug o crash del software di gioco.
Così come ampiamente dimostrato da alcune produzioni indipendenti o provenienti da Nintendo, non serve necessariamente una grafica all’ultimo grido o particolari prestazioni quando il gioco ha un’identità precisa, un sistema funzionale e degli artisti abbastanza ispirati ed in grado di costruire un universo piacevole da vivere ed osservare.
Se dovessimo cercare il pelo nell’uovo potremmo semplicemente menzionare alcune incertezze grafiche nelle ombre di alcuni elementi, come ad esempio nelle staccionate della cittadina. Queste, delle volte, assumono forme strane e non in dialogo con la struttura da cui dovrebbero essere proiettate. Ancora, di tanto in tanto, è possibile scorgere del lieve aliasing in alcuni elementi secondari che potrebbero far storcere il naso solamente ai giocatori più attenti a questi dettagli.
Il sonoro accompagna efficacemente le sessioni di farming che il titolo offre, riuscendo nell’intento di rilassare l’utente senza rendersi troppo presente o opprimente. La varietà degli effetti sonori e dei motivetti, pur essendo perfettamente in sintonia con lo stile del gioco, è bassa e spesso l’utente potrà sentirsi motivato ad abbassare o addirittura spegnere l’audio, stanco dell’infinito ripetersi degli stessi durante le lunghe sessioni di lavoro contadino.