Sumire è un indie narrativo uscito il 27 maggio per PC e Nintendo Switch. Annunciato all’INDIE Live Expo 2020 il 6 giugno, ha riscosso subito un discreto successo sulla piattaforma di Steam.
Il titolo è stato sviluppato e pubblicato da GameTomo Co. e non esiste una versione in italiano; le uniche lingue scelte, e usate, sono l’inglese e il giapponese. Nonostante abbia avuto qualche difficoltà con il giapponese (non conoscendone la lingua), con l’inglese è filato tutto liscio come l’olio.
I dialoghi sono abbastanza elementari e si riesce a capire benissimo dove il gioco voglia andare a parare e cosa bisogna fare per andare avanti nella storia.
Il gioco ti catapulta nella vita assai infelice di Sumire, la protagonista del titolo, che noi muoveremo all’interno di questa avventura per trasformare le sue emozioni negative in positive. O viceversa.
Sumire abita in un villaggio giapponese tranquillo e spensierato… almeno così sembra
La vita di Sumire cambia completamente dal momento in cui sua nonna passa a miglior vita qualche giorno prima del suo compleanno; la felicità svanisce di colpo, il padre abbandona dopo poco la famiglia e sua madre si è lasciata completamente andare alla depressione, lasciando alla ragazzina l’incombenza di crescere prima del previsto badando alla casa e a lei stessa. Il frigo si svuota, gli amici scompaiono e Sumire rimane da sola.
Durante la notte la nonna le fa visita in sogno e la piccola si risveglia in un mare di lacrime, ma questa volta qualcosa cambia: la nonna le sussurra delle parole all’orecchio che, purtroppo, Sumire non riesce a capire. Dopo essersi svegliata esprime il desiderio di volerla incontrare per l’ultima volta, così da capire cosa sua nonna abbia cercato di dirle quella notte, convinta che probabilmente fosse il segreto per sistemare la sua intera vita.
Dopo neanche un minuto un seme luminoso, grande quanto una pietra, irrompe letteralmente dalla finestra della sua camera, rompendone il vetro. La ragazzina lì per lì rimane scandalizzata, preoccupata della reazione che avrebbe avuto la madre una volta svegliatasi, ma alla fine prende il seme e lo pianta in un vaso nella speranza che la vita della piantina fosse migliore della sua. Passano poche ore e dallo stesso seme nasce un fiore magico che convincerà Sumire a uscire di casa portandoselo appresso per un intero giorno.
“Un seme dal cielo
Piantato nel cuore della primavera
Quali sogni cresceranno?” narra la poesia della nonna.
Un giorno soltanto, perché è questa la vita del fiore che aiuterà Sumire a passare la giornata perfetta attraverso vari obiettivi. Primo fra tutti: tornare nei luoghi amati dalla nonna. Sumire cercherà di portarli tutti a termine, nel bene e nel male, attraversando tantissimi stati emotivi dettati dalle scelte che prenderemo noi come giocatori on-game.
Insegui i tuoi sogni, anche se questi probabilmente non si avvereranno
L’intera storia vuole essere un’intera morale sul fatto che nella vita attraversiamo tutti dei momenti oscuri e sta a noi ricominciare, andare avanti magari stabilendo degli obiettivi, portandoli o no a termine: l’importante è avere uno o più scopi da voler raggiungere, magari con una piccola dose di buona volontà.
Questo fattore viene spiegato perfettamente grazie all’ambientazione attorno a Sumire e al fiore, rispecchiando il suo stato d’animo. Un po’ come succede nella vita di tutti i giorni, no?
Quando siamo tristi è facile vedere ciò che ci circonda privo di colore e questo viene accentuato anche grazie a varie vicende che accadono insieme a dei vecchi amici. Sumire non è sempre stata una bambina solitaria, in passato aveva diversi compagni di giochi che crescendo hanno preso strade diverse e diversi caratteri: c’è chi è diventato più buono e chi più cattivo.
Cercando di risolvere con alcuni di loro certe faccende personali, per lo più conflitti e incomprensioni, vedremo come il mondo diventi veramente oscuro tanto da trasformare il titolo in un piccolo gioco horror, anche molto inquietante. Il fiore, che rispecchia lo stato d’animo delle scelte che facciamo noi come giocatori, darà il peggio di sé rendendo così Sumire consapevole di ciò che sta passando dentro al suo inconscio.
In poche parole: Sumire tocca il fondo del pozzo, così da poter risalire. Anzi, quest’ultima questione risulta essere un po’ particolare, in quanto dipenderà molto dalle decisioni che prenderemo durante la partita e potremmo concludere la giornata come la peggiore mai esistita, anziché come la migliore mai vissuta.
Una storia accompagnata da una colonna sonora malinconica
Le musiche all’interno del gioco sono molto malinconiche, spesso ricordano molto le colonne sonore presenti in svariati film dello Studio Ghibli (come Arietty – Il mondo segreto sotto il pavimento), e rappresentano al meglio l’avventura di Sumire. Peccato per diversi stacchi netti fra una sequenza e l’altra che rendono il tutto molto acerbo; sarebbe stato meglio creare diverse dissolvenze per lasciar così fluire le varie emozioni che si creano con gli eventi.
Inoltre, durante le sequenza più lunghe, la musica si ripete in un loop continuo che può risultare non proprio piacevolissimo. Anche la grafica traballa sul filo del “bellissimo” e “potevano fare meglio”. Gli stessi sviluppatori hanno dichiarato di aver messo tantissima cura sul lato narrativo, ma anche su quello estetico. I fondali sono meravigliosi e gli scenari delle varie sequenze, classiche delle graphic novel, sono tra i più belli mai visti in un gioco indie.
Peccato per le movenze della protagonista che risultano assai macchinose e prive della stessa cura maniacale messa in molte ambientazioni. Per un gioco indie del genere si può chiude un occhio, ma avrebbe sicuramente raggiunto un voto maggiore se ci fosse stata più accortezza su Sumire.
Un gioco talmente semplice da aver bisogno di massimo cinque tasti
Sumire non è un titolo complesso; già da subito vengono spiegati i comandi di gioco: tasto “C” per interagire, frecce direzionali per muoversi e Shift per correre. Fine, non ha bisogno di altro. Certo, invece di usare le frecce direzionali puoi utilizzare la classica combinazione W A S D ed Enter al posto della “C” sulla tastiera, ma lì dipende da come sei abituato e come ti trovi meglio.
Non influisce minimamente sul gioco, non essendoci combattimenti o scene d’azione. Le uniche sequenze un po’ più concitate sono i mini giochi risolvibili sempre con gli stessi tasti e meccaniche.
A un certo punto della storia sembra di entrare in un altro mondo pieno di mini-game atti a salvare alcuni amici, ad andare avanti o a salvare la stessa Sumire. Alcuni presentano elementi inquietanti, alcuni di logica, in altri è possibile giocare a carte e così via.
Una cosa molto carina è che ogni personaggio che aiutiamo, ovviamente della nostra cerchia di amici, comparirà nel menù una volta salvato; chi rimarrà indietro, ovviamente, non ci sarà.
Tre ore di morale, tre ore di malinconia
Sumire verte la sua attenzione a far vivere la vita della bambina per un’intera giornata che dura per lo più tre ore. Ricominciando la giornata avrai la possibilità di cambiare le scelte fatte, di sbloccare nuovi finali e nuovi achievement visibili sulla pagina Steam.
Il gioco ha un costo di €12,49, ma aggiungendo qualche euro in più è possibile avere un pacchetto completo di: gioco base, musiche e artwork. Parliamo di un pack da €16,61 e sarebbe una spesa meritata.
Ciò che ti consigliamo è di non giocarci se sei particolarmente sensibile in questo periodo, in quanto è veramente molto dura da digerire e non godresti appieno del titolo. Parlando in maniera più personale, tutti abbiamo perso qualcuno e a tutti è capitato di vedere la propria vita in declino. Sumire non tenta di farti cambiare idea su ciò che stai provando attualmente, o che disgraziatamente hai già provato, ma vuole farti capire che puoi riprendere in mano ciò che senti sia scivolato via. Come già hai potuto leggere alcuni paragrafi prima.