Get Even: finalmente lo abbiamo provato!
È sinceramente difficile trovare, negli ultimi tempi, dei titoli che, sul viso, e con un certo Red pronto a guidarvi, hanno provato a sperimentare nuove tipologie di gameplay tramite meccaniche inedite (o poco usate). Recentemente, i più grandi capolavori videoludici hanno sempre cercato di riadattare e modificare idee già utilizzate nel corso degli anni, portando spesso con sé un sentore di déjà-vu davvero fastidioso.
A Get Even, però, piace rischiare, e lo fa applicando regole e dinamiche che, a prima vista, potrebbero davvero farvi storcere il naso. Eppure, per le sue ore di gioco (che potrebbero arrivare circa a 40 se vi metterete a cercare ogni singolo segreto), la voglia di scoprire tutti i misteri e il dover sfuggire al vostro rapitore vi porteranno a continuare fino in fondo questa avventura davvero particolare.
Stralci di trama
Vestiremo i panni di Cole Black, un agente segreto dedito a missioni impossibili. Una sorta di Ethan Hunt, catapultato in un incarico di salvataggio: oramai abituati a giocare titoli simili, nella vostra mente nemmeno vi domanderete come mai dovete eseguire questi ordini.
Quando però capirete che nemmeno Black lo sa, scatterà il vero punto focale che permetterà, al gioco e a voi stessi, di dipanare una trama assai complessa e intrigante. Senza rovinarvi nulla riguardo alla storyline, vi basta sapere che il nostro Cole si troverà in un edificio abbandonato, con uno strano dispositivo, tra un rapitore qualunque e un cicerone. Sebbene la fantasia nei nomi non sia forte nei ragazzi di The Farm 51, la storia al contrario vi manderà il cervello in poltiglia. Grazie a questo dispositivo, infatti, Black potrà viaggiare nei suoi ricordi, e ricostruire determinate scene della propria vita che gli permetteranno di trovare il motivo che l’ha portato a quel momento.
Ma i ricordi sono infidi, e si sovrappongono: proprio per questo, scene al limite dell’onirico saranno all’ordine del giorno in Get Even. Oggetti posizionati sulla mappa ma non visibili se non con molta attenzione, traslazioni di diverse situazioni collocate in momenti diversi nel tempo e, infine, piccole parti dei propri ricordi che andranno a cambiare soltanto interagendo con il vostro dispositivo mobile.
Gameplay
Analizzando bene il gameplay, disporrete solo di due oggetti: le vostre armi e il vostro smartphone.
Le prime, classiche armi da fuoco, serviranno a uccidere ogni avversario che incontrerete sulla vostra strada. Il secondo, invece, creerà la meccanica principale del gioco. Potrete infatti visualizzare la mappa (che vi illuminerà alla ricerca delle varie uscite, collocate come una sorta di labirinto composto da piccoli enigmi e spesso, da porte chiuse), la luce ultravioletta per cercare tracce, la fotocamera per analizzare gli oggetti, il visore termico, l’applicazione per i messaggi e così via.
Ma cosa succede se unite l’arma da fuoco più comune, la pistola, con il vostro smartphone? Avrete un oggetto davvero divertente da utilizzare in gioco.
Una sorta di pistola capace di inclinarsi di 90 gradi verso destra e sinistra, che vi permetterà di colpire (dopo aver visto i bersagli tramite il dispositivo mobile) i nemici rimanendo comodamente nascosti dietro a un muro.
La maggior parte del gameplay si baserà molto sul trovare nascondigli e colpire i nemici alla sprovvista. Attenzione, però! Perché al primo rumore inizieranno a muoversi all’impazzata per cercarvi.
Get Even non è definibile di certo come un’esperienza ordinaria.
Il gioco è capace di lanciarvi in un flusso di coscienza fatto di immagini, rumori (alcuni dei quali studiati ad hoc per creare jumpscare), sezioni di sparatorie e tanti, tanti e tanti segreti da scovare. La trama non aspetterà che capiate qualcosa per porvi innanzi altre incognite, arrivando a farvi dubitare persino della realtà stessa.
Questo titolo è un viaggio attraverso la mente di una persona matura, che ha affrontato migliaia di impervie situazioni e che ora si trova a dover capire cosa è successo davvero. Solo così il protagonista potrà riordinare la sua vita, liberarsi dal terribile Red e ricostruire l’accaduto.
Voi invece, risolvendo i suoi enigmi, potrete raggiungere la conclusione del gioco, che un po’ come aria fresca, cercherete. Vi pervaderà, infatti, il desiderio di liberarvi del senso di inquietudine e oppressione, elemento primario di Get Even.
Giochi del genere, purtroppo, non se ne vedono spesso in giro. Una sperimentazione così spinta difficilmente è stata fatta negli ultimi anni.
Studia il passato, scegli il futuro
Analizzare l’ambiente di gioco vi aiuterà innanzitutto a capire cosa è successo e perché state cercando senza sosta la verità, oramai cancellata dalla vostra memoria. Inoltre, potrete scoprire dei retroscena della storia del gioco, oltre a informazioni capaci di farvi prendere decisioni importanti in merito al procedere della storia. Queste scelte creeranno alcune conseguenze inizialmente inimmaginabili, ma molto importanti in un secondo momento.
Una pistola angolare
Vera protagonista del gioco, la pistola angolare vi accompagnerà per gran parte dell’avventura, permettendovi di utilizzare lo smartphone insieme a un’arma equipaggiata, ma anche di colpire i nemici da dietro una copertura.
Per fare il vero colpo di classe, abbassandovi e mirando verso l’alto, potrete osservare tutto da un ostacolo basso, creando nuove situazioni vantaggiose per la vostra avventura. Sempre se non verrete scoperti prima!
Due volte è meglio di una
Molti trofei si baseranno sulla raccolta di prove e su determinate scelte che cambieranno la storia e le conseguenze nel gioco. Basterà soltanto giocare un paio di volte il titolo nella sua interezza per poter arrivare a prendere il platino.
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[su_note note_color=”#f1f1f0″ radius=”7″]Produttore: BANDAI NAMCO | Sviluppatore: THE FARM 51 | Info: 1 GIOCATORE | Lingua: SOTTOTITOLI ITA, AUDIO INGLESE[/su_note]