Perché HellBlade Seuna’s Sacrifice è un titolo che vale moltissimo
Ho potuto provare il gioco per intero, spolpandolo in due giorni netti di full immersion (10 ore al giorno) e il mio apparato cardiovascolare mi offende ancora oggi per questo.
Tuttavia, ne è valsa la pena perché HellBlade: Senua’s Sacrafice è un gioiellino, un capolavoro e giocarci mi ha dato la stessa sensazione di quando guardai “The Others” per la primissima volta.
Le emozioni che regala il gioco sono tante: le prime sicuramente sono state entusiasmo per la grafica straordinaria, tra nebbie, guadi e laghi tenebrosi, poi confusione: si sentono, infatti, spesso voci di vario tipo (quasi sempre 3 ragazze), ti senti seriamente circondato dalle loro parole.
In più, disponi di una sacca allacciata alla cintura contenente una testa ansiogena che respira e sussurra nonostante dovrebbe essere morta. Il primo indizio che scorsi è che Senua la guardava con profonda malinconia e a volte disperazione.
C’è da dire che la full immersion del gioco viene garantita anche dall’assenza totale di un’interfaccia, ad esempio il classico bagliore rosso ai lati dello schermo vi farà capire che avete poca salute, lasciando l’interfaccia completamente libera da fastidiose barre bidimensionali.
Sebbene queste siano tutte cose interessanti, posso capire che non siano sufficienti ad invogliare all’acquisto del titolo, infatti vorrei farvi focalizzare anche su altro: il combat system è tra i migliori che io abbia mai provato. Per riuscire a superare le battaglie dovrete riuscire a contrattaccare agli attacchi con una discreta precisione, deviandoli e colpendo subito dopo con una combo di fendenti, l’audio è una parte chiave del combattimento e se ascolterete con attenzione saprete schivare qualunque colpo ed attaccare con efficacia.
Man mano che si eseguono combinazioni, si aumenta la concentrazione che è rappresentata da un disco runico che si illuminerà per un massimo di tre volte, per poi sprigionare una sorta di rallenta-tempo ed eseguire una raffica di colpi in rapida successione. Calciare un nemico con scudo si rivela una strategia vincente, destabilizzandolo creando quindi un’apertura, per poi sfiancarlo con altri fendenti. Alcuni attacchi sono troppo massicci per esser parati e vanno necessariamente schivati, solitamente questi attacchi fanno intuire una sorta di “charge-up” e l’arma del nemico crea un effetto scia per nulla spiacevole, quindi occhio ai nemici più grossi e cattivi!
L’ Intelligenza Artificiale è molto responsiva, tenta di braccarti sul lato scoperto e dalla direzione in cui hai meno libertà di manovra, se vieni accerchiato, sentirai le voci nella testa che ti diranno “attenta dietro!” e cose simili che sicuramente è un bell’aiuto.
L’inventario non è presente, hai gli oggetti minimi indispensabili per andare avanti nel gioco: la tua fedele spada, la testa, il disco runico e una faccia da guerra degna di Full Metal Jacket.
Le battaglie contro i boss sono molto coinvolgenti e l’uso della concentrazione è doverosa, in alcuni punti non puoi proprio andare avanti senza usarla ed è una scelta che trovo discutibile, “se sono abbastanza bravo da non doverla usare, fammi avere la mia gratificazione!” questo ho pensato nel preciso momento della battaglia.
Le animazioni sono qualcosa di meraviglioso, probabilmente prese anch’esse con la motion capture in uno studio, i fendenti traspirano energia e si percepisce la forza centripeta delle piroette sulla punta della spada, il sangue schizza in maniera molto realistica dalle ferite, seguendo la direzione del taglio che viene inferto.
Le luci e le ombre sono studiate con occhio non solo artistico ma anche fotografico, regalando dei piccoli quadri di arte moderna perfettamente credibili, paesaggi malinconici e luci ovattate traspirate dalle nuvole.
I personaggi iper-realistici sono stati realizzati tramite attori, da cui hanno preso il rig facciale e le espressioni, inutile dire quanto mi abbia entusiasmato lavorando io stesso nel campo della Computer Grafica.
Le musiche scritte da Andy La Plegua e David Garçia Dìaz rievocano istinti primitivi sia durante i combattimenti tramite tamburi e percussioni profonde, sia nei momenti di tensione con arpe, violini, synth e altri suoni virtuali, arricchite con voci sussurranti parole d’angoscia. Gli effetti sonori sono perfettamente credibili e mai fuori contesto, li ho trovati davvero un contributo enorme per immergermi completamente nel gioco.
Una peculiarità che ho trovato in parte fastidiosa ed in parte giusta, è il non poter morire più di un numero definito di volte, altrimenti l’oscurità prenderà il sopravvento su di te e perirai (aggiungendo ansia all’ambientazione già angosciante).
I colori durante il gioco variano spesso, tuttavia si tende ai toni scuri proprio per rimarcare la sofferenza interna del personaggio, l’ambientazione è tetra e “viscida” favorendo un clima sgradevole. Alla fine del gioco sentirai come una sensazione di marcio addosso e sarai felice di averlo finito (apprezzando il gioco ovviamente), questo effetto è voluto dagli stessi sviluppatori che ci fanno addentrare in un oceano di bassa igiene mentale, per poi tirarcene fuori e respirare a pieni polmoni.
Si capisce dopo poche ore di gioco che Senua è una guerriera, allenata nell’arte della spada proprio dal suo compagno quando era in vita, sta affrontando il viaggio verso l’inferno vichingo Hellheim per raggiungere Hela, regina degli inferi e riavere indietro il suo amato.
Durante il gioco a trama lineare, si incontreranno alcuni personaggi che hanno segnato il passato di Senua e forniranno ulteriori indizi al riguardo, ad esempio si capirà che la nostra eroina ha affrontato la fame e la sete nelle lande selvagge, rischiando di morire anche a causa degli animali selvatici e di mille altri pericoli.
Il titolo fa scendere sempre più nella disperazione, nella frenesia dei combattimenti adrenalinici e degli enigmi intricati da risolvere fino a raggiungere l’apice del climax nella lotta contro Hela, ovviamente sconfiggendo prima vari boss.
Se siete curiosi su come sia stato fatto il gioco, vi consiglio caldamente di vedere questo lungo video, riassunto di numerose puntate, del behind the scenes di Hellblade: Senua’s Sacrifice.
https://youtu.be/I6tlFFdJzFQ