Nell’ultimo periodo ho avuto la fortuna di poter provare Honey, I Joined a Cult, un titolo gestionale uscito da poco nella sua versione completa e attualmente disponibile su Steam, di cui tra l’altro ti avevamo già parlato nell’anteprima che puoi recuperare qui. Sviluppato da Sole Survivor Games e pubblicato da Team17, il titolo mi ha di sicuro catturato, ma nel complesso quali saranno i suoi difetti e i suoi punti di forza? E soprattutto l’esperienza di gioco offerta varrà il prezzo richiesto?
Honey, I Joined a Cult: inganno e persuasione fanno da padroni!
Honey, I Joined a Cult è un titolo gestionale e per questo motivo non presenta una trama complessa, ma l’incipit utilizzato è di sicuro molto curioso e viene presentato con un piccolo filmato introduttivo. Ti ritroverai a vestire i panni di un predicatore alla guida di una setta a dir poco sviluppata e ricca di seguaci, quando purtroppo la polizia scopre le tue attività e ti costringe a chiudere i battenti.
Sfuggendo alla custodia dovrai quindi ripartire da capo e mettere in piedi un nuovo culto interamente da zero, scelto da te e personalizzabile. Chi vuoi venerare? Che sia il Dio Dinosauro o una roccia trovata per terra, gestire i tuoi adepti e i seguaci che stanno scoprendo la tua religione non sarà semplice, ma con un po’ d’impegno potrai di sicuro raggiungere il successo e convincere tante persone a credere nella tua bufala. L’obiettivo? Ovviamente diventare ricco!
Un gameplay dove nulla è lasciato al caso
A livello di gameplay Honey, I Joined a Cult si presenta come un classico gestionale davvero ben realizzato. Le meccaniche di gioco sono numerose e gli aspetti di cui tenere conto altrettanti, soprattutto se vorrai riuscire a realizzare una setta felice e fedele in grado di donarti tanti guadagni.
Inizierai la tua avventura con un numero limitato di adepti, che ti dovranno aiutare a gestire i lavori della setta nel tentativo di reclutare altri creduloni. Sarà compito tuo assegnare una mansione agli adepti scegliendo in quale stanza farli lavorare: chi cucina, chi pulisce, chi predica, chi si occupa di ricerche scientifiche e così via. Il tutto controllato anche con orari molto rigidi che potrai gestire tu stesso: sarai in grado di pianificare turni notturni e diurni, in modo tale da scegliere quali stanze non possano mai rimanere vuote, esempio principale la sala di accoglienza che dovrà essere sempre pronta a indottrinare persone esterne interessate al culto!
Ogni adepto in Honey, I Joined a Cult avrà inoltre le proprie caratteristiche, proprio come una persona reale. Dovrai quindi controllare i punti di forza e di debolezza di ognuno in modo da assegnarli all’incarico più adatto alla persona, ma entreranno in gioco anche fattori come desideri e richieste. Qualcuno potrebbe per esempio richiederti di dormire in una stanza singola, qualcun’altro potrebbe invece odiare i tappeti e così via. Accontentarli sarà sempre molto importante per mantenere il loro umore alto, perché se dovessero trovarsi male rischieresti di vederli abbandonare la tua setta.
Ovviamente, a influire sulla felicità dei tuoi adepti saranno anche le stanze, che dovranno aumentare e migliorare di qualità con il passare del tempo. Se inizialmente si ritroveranno tutti a dormire su letti sporchi e bagni luridi, non ci vorrà molto prima che le pretese per un ambiente migliore avanzino. Così come alcune richieste di aree relax e svago, di cibo più gustoso e tanto altro. Gestire bene le proprie finanze sarà quindi fondamentale per bilanciare al meglio tutte le necessità senza finire in bancarotta.
A proposito delle stanze, in Honey, I Joined a Cult toccherà ovviamente a te scegliere il luogo in cui posizionare le fondamenta, stabilire la grandezza di ogni edificio e decorarle con gli oggetti essenziali al loro funzionamento e non solo. Ogni stanza avrà un indicatore di prestigio, che ti puntualizzerà quanto la stanza è apprezzata. Decorare a dovere è quindi un must!
Molto importante sarà la sezione (e la stanza) dedicata alla ricerca, che ti permetterà di scoprire nuove stanze utili da costruire, nuovi oggetti migliori per quelle già esistenti, e perfezionare vari aspetti della gestione della setta (per esempio velocizzando i tempi di ricerca e di riparazione degli oggetti mal funzionanti, piuttosto che aumentando il numero massimo di adepti e così via). Purtroppo però, ho notato che alcune ricerche che nelle prime fasi di gioco risultano quasi fondamentali, sono in realtà fin troppo avanti nell’albero, e avrai bisogno di molte ore di gioco per riuscire ad arrivare a sbloccarle.
Probabilmente, ora che hai letto tutto ciò potresti avere una semplice domanda in testa: okay, ma come funzionano le meccaniche di guadagno? La risposta è semplice: guadagnerai soldi con ogni attività legata al tuo culto. Anzitutto, si terranno dei sermoni giornalieri che aumenteranno la fede dei tuoi seguaci. Fai bene attenzione perché la buona riuscita del sermone dipenderà dall’umore del capo della setta, che dovrà essere quindi sempre ben riposato e soddisfatto. Oltre a questo, ci saranno stanze addette alla meditazione, alla preghiera e al contatto con gli spiriti. Ogni volta che un adepto la utilizzerà, ti pagherà un certo quantitativo di denaro.
Qui arriva il primo grande problema che ho personalmente riscontrato in Honey, I Joined a Cult: la sensazione è quella di una mancanza di bilanciamento generale del titolo che ti porta ad avere fin troppi pochi soldi specialmente all’inizio, impedendoti così di riuscire a migliorare la situazione della setta. Soprattutto, perché i prezzi generali richiesti risultano quasi eccessivi, arrivando a comportare anche 360 monete o più per sostituire un semplice gabinetto, o qualche migliaio di monete per altri oggetti fondamentali.
A ogni modo, pian piano si possono superare anche queste difficoltà, grazie agli skill point e al reclutamento di nuovi adepti. Innanzitutto, ogni adepto aumenterà di livello donandoti skill point da spendere per sviluppare alcune abilità. Il consiglio è di sviluppare quelle più adatte al loro lavoro, per esempio permettendo ai predicatori di darti più soldi o di convincere e persuadere meglio i seguaci, e tanto altro. Dopodiché, è anche importante scegliere a dovere i propri adepti: ognuno di essi avrà un grado di qualità che ne indicherà le competenze, inizialmente saranno tutti modesti ma reclutando nuove persone potrai decidere di congedarne alcuni e sostituirli con personale più competente.
Infine, non dimenticarti mai delle missioni. Un’apposita sezione ti permetterà di accettare missioni per spargere la voce del tuo culto e attirare nuovi seguaci, piuttosto che per sbloccare nuova oggettistica e così via. Avrai anche la possibilità talvolta d’incappare in alcuni eventi randomici che richiederanno l tuo giudizio, ponendoti di fronte a delle scelte che se ben ponderate ti potranno ricompensare. Fai solo attenzione a mandare gli adepti più adeguati alla missione o rischierai un clamoroso fallimento!
Insomma, come puoi vedere tu stesso, le meccaniche di gioco di Honey, I Joined a Cult sono davvero molte e soprattutto ben sviluppate. In generale il gameplay riesce senza dubbio a conquistare e tenere incollati allo schermo, con un miliardo di compiti da svolgere e il desiderio di far fiorire la propria setta. Peccato per il bilanciamento che talvolta lo rende frustrante!
Grafica cartoonesca e un HUD ben studiato!
Siamo arrivati all’analisi del comparto tecnico del gioco di Honey, I Joined a Cult, che non mi ha affatto deluso. Per quanto riguarda la grafica, ci troviamo di fronte a uno stile cartoonesco e stilizzato che non delude, quasi in stile Scribblenauts se dovessi cercare di rendere l’idea! Le musiche allo stesso modo si sono rivelate molto piacevoli e perfette per il carattere scherzoso di questo gestionale.
Per quanto riguarda l’HUD di gioco gli sviluppatori hanno perlopiù svolto un ottimo lavoro, con un’interfaccia intuitiva che ovviamente aiutata dal tutorial iniziale e da alcune impostazioni rapide ti permette di gestire tutto con facilità. Lo stesso vale per l’ottimizzazione del gioco: trattandosi di un gestionale non mi aspettavo nulla di eccessivamente pesante e così è stato, nessun problema di ottimizzazione e pochissimi bug!