Con I Puffi: Missione Vilfoglia, il protagonista di questa recensione, mi sono ritrovato davanti a una situazione strana e particolare. Il franchise belga con protagonisti gli iconici omini blu infatti ha fatto il proprio esordio tra la fine degli anni ’50 e l’inizio del decennio successivo, da allora è stato destinato a non uscire mai veramente di scena in un modo o nell’altro tra videogiochi, lungometraggi, live action e persino un reboot della serie animata del 2021.
Tuttavia, la storia dei prodotti di intrattenimento (videoludici e non) ci insegna come andare a recuperare un vecchio franchise non sia sempre la migliore delle idee e anzi, molto spesso porti a prodotti che non si capisce bene a chi siano rivolti, dal momento che i nostalgici tenderanno quasi sempre a trovare dei difetti e preferire gli originali, mentre le nuove generazioni difficilmente saranno attirate da nomi che hanno ormai perso il proprio fascino di un tempo.
Ed effettivamente una parte di questo discorso vale anche per I Puffi: Missione Vilfoglia, giocato in compagnia di un piccolo appassionato di videogiochi dalla veneranda età di sei anni, quest’ultimo non aveva la minima idea di chi fossero questi bizzarri omini blu che animavano lo schermo; tuttavia, incredibilmente, il gioco si è rivelato soddisfacente e intrattenente tanto per me, quanto per lui! Il perché è presto detto, gli sviluppatori di casa Microids non sono gli ultimi arrivati, anzi hanno un lungo curriculum di discreti successi alle spalle e in questo titolo ci hanno effettivamente messo testa e cuore, creando qualcosa di curato e divertente a prescindere dal franchise che il gioco ha sulle spalle.
Il fatto che i protagonisti di questo gioco siano i Puffi è effettivamente ininfluente e può servire appunto solamente a richiamare qualche fan nostalgico, eppure il mondo sognante e fiabesco del villaggio dei Puffi e la lore legata ai simpatici esserini non fa che impreziosire il tutto, rivelandosi una scelta perfetta per questo platfom davvero divertente!
Ma analizziamo nel dettaglio I Puffi: Missione Vilfoglia, decisamente una delle sorprese più inaspettate degli ultimi mesi con un unico grosso difetto: non si può impersonare Gargamella, sviluppatori di Microids, vi prego, abbiamo bisogno di uno spin-off in stile GTA con protagonisti Gargamella e Birba: GOTY assicurato!
Noi Puffi siamo così, noi siamo tutti blu!
Per quanto riguarda la trama, il titolo si presenta parecchio basilare, eppure riesce a essere intrattenente il giusto e anche a stuzzicare la curiosità del giocatore tanto quanto basta per arrivare serenamente ai titoli di coda senza aver avuto l’impressione di giocare qualcosa di debole dal punto di vista narrativo.
In buona sostanza, il gioco si apre col racconto di un narratore che ci introduce gli eventi del gioco e la nuova minaccia che i Puffi dovranno affrontare: un’antica pianta velenosa sta rapidamente proliferando nella foresta in cui ha sede il villaggio dei Puffi e pare che, come al solito, a muovere le fila di questo disastro ci sia il malvagio Gargamella, toccherà ovviamente ai piccoli omini blu salvare la foresta e impedire la diffusione di questo disastro naturale.
Ciò che rende davvero piacevole la narrazione da seguire, però, non è semplicemente l’intreccio degli eventi, ma anche il modo in cui vengono raccontati, con un narratore che riesce sempre a mettere il tutto in una prospettiva molto ironica, riuscendo così a dare nuova verve a un franchise che da oltre cinquant’anni si preoccupa sempre di parlare prima ai bambini più piccoli e poi al resto dell’audience.
Inoltre, in maniera abbastanza sorprendente, anche le varie incarnazioni dei Puffi sono rese bene e ben differenziate tra loro anche dal punto di vista di azioni e dialoghi. Non è un’impresa titanica a dirla tutta, da sempre questi personaggi rappresentano stereotipi e aspetti molto marcati delle controparti umane (Puffetta incarna la vanità, Grande Puffo la saggezza, Golosone l’ingordigia, e via dicendo…) eppure il rischio di appiattire l’ego dei personaggi c’era, un rischio che fortunatamente è stato evitato.
Per quanto possa sembrare una cosa da poco, in realtà è un particolare che pad alla mano mi ha entusiasmato, dal momento che nel corso dell’avventura ci si ritroverà a controllare ben quattro Puffi diversi (Forzuto, Quattrocchi, Cuoco e Puffetta) mi ha fatto davvero piacere notare come tutti fossero abbastanza diversi tra loro e anche il resto dei Puffi che animavano il villaggio fossero in realtà ben caratterizzati nei dialoghi.
Un gameplay ben puffato!
I Puffi: Missione Vilfoglia non si è rivelato sorprendente solo dal punto di vista della trama, ma anche e soprattutto per quanto riguarda il gameplay, un platform pieno zeppo di enigmi ambientali con tanto di componente di backtracking che aggiungerà vari livelli di profondità all’esplorazione man mano che si procede con l’upgrade dell’equipaggiamento.
Con mia somma sorpresa, la base del gameplay è un vero e proprio copia incolla di uno dei titoli più discussi di casa Nintendo: Super Mario Sunshine! Il capitolo “estivo” dedicato all’idraulico baffuto è uno dei più discussi di sempre che vede una fanbase nettamente divisa tra chi lo ha apprezzato e chi invece lo considera il gioco di Mario meno riuscito in assoluto; lo Splac-3000 di Super Mario Sunshine viene ripreso in tutto e per tutto dal dispositivo messo a punto da Puffo Inventore che ci permetterà di purificare le piante corrotte.
Andando avanti nella storia, il nostro dispositivo di purificazione si arricchirà di funzioni che ci permetteranno di compiere salti più lunghi, scattare, planare e compiere diverse altre azioni che ci consentiranno man mano di esplorare in maniera sempre nuova le varie ambientazioni.
Ciò che rende il gioco parecchio interessante e intrattenente è la sorprendente varietà di situazioni che ci attenderà, compresi i meccanismi grazie al quale si potranno risolvere le varie situazioni, difficilmente ci ritroveremo a dover utilizzare la solita risoluzione per due volte e potremo quindi vivere situazioni sempre nuove e diverse.
Per un Platform 3D che vede gli enigmi ambientali come protagonisti assoluti della sua progressione, la varietà continua è senza dubbio il fiore all’occhiello dell’intera produzione, un gameplay decisamente ben riuscito, che vede però solamente un neo non da poco. Anche a livello di difficoltà massimo i combattimenti proposti non saranno mai impegnativi e la “quasi” totale (non approfondisco per evitare spoiler) mancanza di boss fight fa sì che il tasso di sfida precipiti ulteriormente verso il basso.
Se però si vuole intendere I Puffi: Missione Vilfoglia come un titolo leggero da giocare magari in compagnia dei più piccoli, ci troviamo davanti al gioco ideale, infatti sarà disponibile fin da subito una modalità inedita che costituisce una vera e propria sorpresa nelle intenzioni degli sviluppatori: una modalità per due giocatori in cui il personaggio principale di turno verrà accompagnato da un piccolo robot che permetterà a un secondo giocatore di unirsi alla partita in qualsiasi momento.
L’ultima sorpresa: il comparto tecnico!
Ebbene sì, anche per quanto riguarda il comparto tecnico, I Puffi: Missione Vilfoglia si è rivelato una sorpresa non da poco, mettendo in mostra una grafica e una colonna sonora davvero gradevoli e ben realizzate!
Per quanto riguarda la grafica, essa punta tutto su uno stile cartoon e coloratissimo che rende giustizia alla prima storica serie animata, esplorare il villaggio dei Puffi e le varie aree della foresta sarà una continua gioia per gli occhi, ci ritroveremo infatti di fronte a una discreta varietà di ambientazioni e ognuna saprà trasmettere la magia dell’intramontabile franchise, il tutto impreziosito da animazioni fluide che daranno un tocco di dinamismo all’esplorazione.
Anche la colonna sonora non è da meno, le sonorità che accompagneranno l’intera avventura saranno sempre, a parte alcune eccezioni nelle battute finali, molto pacate, in pieno rispetto del franchise, e in effetti si sposano alla perfezione con l’esplorazione della foresta da sogno che sarà il cuore della nostra avventura. Certamente non la più memorabile delle colonne sonore, ma sarà piacevole avere in cuffia i loop armonici proposti che si riveleranno davvero piacevoli anche dopo qualche ora di gioco.
In definitiva, I Puffi: Missione Vilfoglia si è rivelata una vera e propria sorpresa inaspettata, un titolo che correva il rischio di essere solo un tentativo fallito di riportare in auge un vecchio franchise, ma che si rivela un Platform 3D curato e divertente che sarà capace di regalare qualche ora di divertimento ai giocatori che da piccoli hanno amato gli omini blu nati dalla mente del fumettista Peyo.