La serie di Monster Hunter, nata nel 2004 per PlayStation 2, nel corso degli anni è riuscita ad attirare a se sempre più appassionati, fino a costruirsi una nutrita e vibrante fanbase. I vari capitoli hanno subito numerosi cambiamenti, a partire dalla console di appartenenza e arrivando a modifiche sostanziali del gameplay.
Il brand è stato a lungo confinato sulle console Nintendo fino all’uscita di Monster Hunter World, titolo che ha decretato il vero successo della serie anche in occidente arrivando a vendere oltre 20 milioni di copie.
Dopo aver colonizzato sia console portatili che casalinghe, era ovvio aspettarsi da Capcom un titolo anche per la console ibrida per eccellenza. L’esclusiva per Nintendo Switch di Monster Hunter Rise è però durata poco meno di un anno e, il 12 gennaio di quest’anno, il titolo ha ricevuto una riedizione per PC.
In questa sede parleremo proprio quest’ultima versione, analizzando le peculiarità di Monster Hunter Rise rispetto ai suoi predecessori e soffermandoci sulle caratteristiche della riedizione per PC.
Momenti di caccia appesi a un filo
Nonostante le meccaniche di contorno siano cambiate più e più volte durante gli anni, il fulcro del gameplay di Monster Hunter rimane il solito e Monster Hunter Rise non fa assolutamente eccezione.
Il giocatore dovrà sconfiggere mostri per ottenere materiali con cui forgiare armi e armature più potenti. I nuovi acquisti serviranno per fronteggiare avversari ancora più ostici, ottenere materiali migliori e potenziare ulteriormente il proprio equipaggiamento.
Il concept è quindi molto banale ma è anche estremamente divertente nella propria semplicità. Il più grande pregio che possiamo assegnare alla serie di Monster Hunter è quello di aver reso divertente il farming compulsivo risorse.
Dopo aver affrontato le prime missioni di gioco, ciò di cui ci renderemo immediatamente conto è quanto il team di sviluppo del titolo abbia incentrato i propri sforzi nella progettazione meccaniche di movimento.
Nello specifico mi sto riferendo all’introduzione dell’Insetto Filo, un oggetto in grado di moltiplicare le opzioni di movimento del cacciatore. In Iceborne, espansione di Monster Hunter World, avevamo visto l’introduzione del rampino, un attrezzo che consentiva al giocatore di attaccarsi al mostro per eseguire così varie tecniche.
L’Insetto Filo prende spunto da questa meccanica, evolvendola e rendendola più stratificata e coesa con il gameplay di base. La funzione principale di questo strumento sarà quella di offrire a ogni cacciatore più possibilità di movimento durante gli scontri e non.
Infatti l’Insetto Filo potrà essere utilizzato per avvicinarsi e inseguire i mostri, per riposizionarsi durante il combattimento e per schivare gli attacchi. Questa nuova meccanica avrà anche il semplice scopo di garantire una maggiore rapidità nell’attraversare le mappe, raggiungendo così gli obiettivi in minor tempo.
L’inserimento dell’Insetto Filo ha permesso agli sviluppatori di accentuare la verticalità delle mappe di Monster Hunter Rise, rimuovendo così alla base la difficoltà nel destreggiarsi tra le labirintiche zone costruite su più piani.
Per quanto riguarda il combattimento nello specifico, l’Insetto Filo avrà anche una funzione prettamente offensiva. Ogni arma, oltre al classico moveset, otterrà alcuni attacchi specifici che avranno come protagonista questa nuova meccanica.
Una delle cose più frustranti che i nuovi giocatori hanno avuto modo di assaporare in Monster Hunter World è l’essere scaraventati via dagli attacchi più potenti e pericolosi dei mostri, rimanendo per qualche secondo inerme a terra senza la possibilità di fare alcunché.
L’Insetto Filo servirà anche a prevenire le rovinose cadute. Dopo essere stati sbalzati via da un attacco di un mostro, grazie alla pressione di una combinazione precisa di tasti con il giusto tempismo, avremo modo di creare una rete di salvataggio che impedirà il contatto con il suolo e permetterà di tornare immediatamente in combattimento.
Questa meccanica introduce in Monster Hunter Rise la possibilità di cavalcare e prendere il possesso dei mostri. I filo si collegherà agli arti del mostro bersaglio e dal quel momento avremo la possibilità di muovere e attaccare con il mostro stesso.
Questa nuova funzionalità sarà molto utile per indebolire il mostro cavalcato o per avere un controllo attivo nelle dispute territoriali con gli altri mostri presenti nella mappa.
Struttura e ambientazione di Monster Hunter Rise
In Monster Hunter Rise abbiamo due modalità principali in cui fare missioni, distinte in Missioni Villaggio e Missioni Base di Caccia. La prima modalità potrà essere affrontata unicamente un singleplayer e funge praticamente da tutorial, data l’esigua difficoltà delle cacce.
La seconda modalità invece può essere affrontata sia in singolo che in multiplayer e offrono delle sfide decisamente più impegnative. I veterani della serie potranno iniziare direttamente dalle Missioni Base di Caccia, entrando fin da subito nel vivo dell’azione.
Oltre a queste due modalità, che rappresentano ciò che di più classico possiamo avere dalla serie di Monster Hunter, possiamo trovare anche le nuove Missioni Furia. Questa modalità ricorda molto un classico tower defense e infatti il nostro compito sarà quello di piazzare gli strumenti a difesa della propria base.
Avremo a disposizione balestre, cannoni e trappole di vario tipo, da posizionare accuratamente in preparazione dell’arrivo di nemici da contrastare. I nemici in questo caso sono di varia entità e rispecchieranno quelli che abbiamo incontrato nelle missioni classiche, con qualche aggiunta ad hoc per questa modalità.
Dopo varie ondate respinte con successo, farà capolino un mostro significativamente più potente, la cui sconfitta siglerà il termine della missione e ci donerà oggetti e materiali utili. La Modalità Furia potrà essere affrontata, così come le altre, sia in giocatore singolo che in modalità cooperativa.
Uno degli aspetti che Monster Hunter Rise ha migliorato rispetto ai vecchi capitolo è la gestione dei compagni. Infatti in questo titolo avremo la possibilità di creare e addestrare il nostro Palico assegnandogli varie funzioni, come ad esempio la possibilità di piazzare barili esplosivi o trappole.
Una novità presente in questo capitolo è l’introduzione di un secondo compagno dal regno animale. Insieme al fidato Palico avremo modo di creare anche un Palamute, la controparte canina dello storico alleato di ogni cacciatore solitario.
Questa nuova tipologia di compagno avrà un duplice ruolo all’interno del gameplay. Il primo è quello di offrire supporto offensivo al giocatore, il secondo invece è quello di essere utilizzato come mezzo di trasporto per muoversi più rapidamente all’interno delle mappe, sottolineando ulteriormente l’importanza data alla rapidità e libertà di movimento.
A entrambi i compagni potrà essere cambiato sia l’equipaggiamento difensivo sia quello offensivo, ottenibile tramite degli specifici materiali ricavati dai mostri sconfitti. I compagni potranno anche essere addestrati e mandati in spedizione per recuperare oggetti specifici e altrimenti non ottenibili.
Lo stile estetico adottato in Monster Hunter Rise è un chiaro omaggio al paese natio del team di sviluppo, cioè il Sol Levante. Il villaggio di Kamakura, così come i vestiti dei personaggi non giocanti e del nostro cacciatore richiamano lo stile del Giappone feudale.
Anche il cibo divorato prima di ogni caccia è ispirato al cibo nipponico e i mostri che incontreremo durante le nostre sessioni potranno ricordare su più fronti yokai, oni e altre creature mitologiche giapponesi.
Cosa cambia nella versione PC?
Molti utenti hanno aspettato ad acquistare Monster Hunter Rise per giocare direttamente alla versione PC, altri invece hanno comprato nuovamente il titolo nonostante le ore passate su Nintendo Switch. Come possiamo spiegare questo comportamento?
Tralasciando chi banalmente non ha acquistato il titolo perché non in possesso della console portatile Nintendo, gli altri hanno deciso rimandare o duplicare l’acquisto per fruire del gioco con migliore comparto tecnico.
Come prima cosa il frame rate del gioco è passato dai 30 fotogrammi per secondo su Switch a un frame rate completamente sbloccato su PC. Hardware permettendo, potrai goderti Monster Hunter Rise e il suo gameplay nel modo più fluido possibile.
Anche gli amanti della grafica e della resa visiva rimarranno soddisfatti. La risoluzione di Monster Hunter Rise potrà essere spinta fino a 4K e sarà presente il supporto ai monitor ultrawide, una tipologia di schermo sempre più presente nei setup dei giocatori. Non mancherà anche il supporto per l’HDR.
Questa versione del gioco può vantare di texture di alta risoluzione e di una serie di filtri selezionabili dal menù delle opzioni. Tra filtri disponibili troveremo il bianco e nero, il seppia e un particolare filtro chiamato Stile Giapponese, che avvicinerà l’estetica del gioco a un vecchio film orientale. I filtro Feudale invece accentuerà i colori rosso e nero, caricando l’atmosfera di tensione.
L’unico difetto tangibile che mi sento di imputare a Monster Hunter Rise è la mancanza di un vero e proprio contenuto endgame. Infatti, una volta ultimata la campagna, rimarrà ben poco da fare oltre a cercare di perfezionare la propria build.
Il titolo non ha quindi ricevuto lo stesso supporto post lancio che invece era stato dedicato al fratello World, lasciando scontenta una porzione di giocatori e appassionati del brand.
Molto probabilmente i motivi del mancato supporto risiedono nei problemi lavorativi derivati dalla pandemia ancora in corso. La software house ha voluto concentrare i propri sforzi sullo sviluppo di Sunbreak, l’espansione del titolo prevista per l’estate di quest’anno.
Come molti sapranno, le espansioni e riedizioni dei vari Monster Hunter sono un modo per stravolgere il livello di sfida offerto dal gioco e aggiungere al contempo un’enorme mole di contenuto.
Il rilascio di Sunbreak sarà quindi fondamentale per verificare se le ottime basi gettate con Monster Hunter Rise diventeranno un fondamento per il futuro della serie, oppure se saranno relegate in cantina e ricordate come un semplice esperimento.