Puoi giocare videogiochi ben fatti, che ti colpiscono positivamente e ti divertono e vuoi rigiocare appena possibile (ovvero, appena decidi di prendere una pausa dal backlog infinito); puoi anche giocare videogiochi brutti, magari qualche titolo su cui puntavi e che ti ha riservato una sorpresa spiacevole, o che palesemente non avevano speranze, e li hai giocati per fare quattro risate con gli amici, o perché avevi voglia di arrabbiarti gratuitamente. Tranquillo, non ti giudico, l’ho fatto anch’io…
Il problema è che poi ci sono loro: i videogiochi dimenticabili. Quei titoli che non hanno senso di esistere: non sono bei giochi, non regalano esperienze soddisfacenti, ma non sono nemmeno male, non riesci a odiarli né tantomeno a riderne, ti chiedi solo: “Perché? Perché lo hanno sviluppato? Perché qualcuno ha deciso di investire tempo ed energie nello sviluppo? Ma soprattutto, perché l’ho giocato?”.
Non so se ti sia mai capitata una situazione così specifica, ma non penso ci siano modi più efficaci per esprimere la mia perplessità nei confronti di Robo Wars, l’oggetto di questa recensione. Un titolo che, probabilmente, avrò dimenticato tra un paio di giorni (o anche prima), dal momento che non si tratta di un gioco abbastanza brutto da risultare memorabile, ma nel bene o nel male non è davvero riuscito a lasciarmi nulla.
“Trama? Dove stiamo andando non c’è bisogno di trama…”
Il titolo di questo paragrafo è probabilmente già abbastanza esplicativo di suo: Robo Wars non si prende la briga di presentarsi, di introdurre il giocatore al mondo di gioco, o di darci un minimo background su ciò che sta succedendo a schermo o sul perché. Chiariamo, come mi è capitato di ribadire anche in altre recensioni, soprattutto quando si parlava di titoli arcade, la mancanza di trama non è un difetto assoluto, soprattutto quando si vuole puntare tutto sul gameplay, ma in questo caso si esagera un po’ con il voler essere diretti.
Robo Wars infatti getta il giocatore istantaneamente nella mischia, in un mondo dove, a quanto pare, mecha di diversi tipi si affrontano in arene anche abbastanza differenti tra loro a seconda degli stage affrontati, ma di cui ci toccherà non sapere nulla.
Mi sono sentito “schiaffeggiato” dal gioco, da appassionato di mecha mi sarebbe piaciuto quantomeno vedere questi robottoni in azione in un filmato introduttivo animato, e invece nulla, il gioco parte e si sente fin da subito la mancanza di qualcosa.
Più che mancanza, ho avuto l’impressione che il progetto stesso fosse approssimativo, come se un piccolo passo in più per rendere interessante il gioco si potesse fare, ma non sia stato fatto per pigrizia, fretta, o semplicemente mancanza di risorse; questo senso di ristrettezza si riflette poi, come vedremo a breve, in tutta la produzione, ed è proprio da qui che nasce la perplessità di cui parlavo in apertura.
Ci sono i mecha e… si sparano.
Lo stile “immediato” di Robo Wars si riflette anche sul suo gameplay, diretto e senza troppi fronzoli. In buona sostanza il titolo propone delle battaglie tra due diversi robot in arene bidimensionali con piattaforme e ostacoli di varia natura, alcuni scenografici, altri ben più “esplosivi” che potremo utilizzare a nostro vantaggio… o che ci si potrebbero ritorcere contro. Il fulcro principale di questi scontri a fuoco sarà semplice: spara agli avversari e salta per evitare i colpi nemici, nulla di più, a parte un sistema di puntamento approssimativo e mal calibrato che renderà l’esperienza non particolarmente esaltante.
Ogni mecha disponibile avrà caratteristiche leggermente differenti, purtroppo niente di impattante, se ti aspetti un titolo nel quale costruire una strategia in base al tuo stile… rivolgi la tua attenzione altrove; l’unico cambiamento sensibile che potremo osservare andando avanti nel gioco sarà nelle statistiche di base come velocità di movimento e vitalità.
Anche per quanto riguarda le diverse armi equipaggiabili, saranno potenziabili sotto diversi punti di vista, come rateo di fuoco e capienza del caricatore, ma ciò che farà davvero la differenza saranno le modalità di fuoco che contraddistinguono ogni arma, si va infatti da semplici semiautomatiche a lanciagranate, passando per shotgun che sparano in più direzioni contemporaneamente.
Detta così sembra che ci sia stata una particolare attenzione alle armi, e questo aspetto potrebbe anche sembrare abbastanza profondo e soddisfacente, va però specificato che si tratta pur sempre di un titolo con grafica cartoon bidimensionale, e quindi le armi punteranno più sulla propria stravaganza e riconoscibilità che su una reale progressione.
L’aspetto di tutta la produzione che mi ha maggiormente fatto storcere il naso però si trova nel sistema di lootboxes, che vuole imitare quello tipico dei giochi mobile. In particolare, ci saranno casse di diversi livelli di rarità, caratteristica che determinerà anche la rarità media degli oggetti contenuti al suo interno; il livello di rarità andrà anche a influire su quanto tempo la cassa ci metterà ad aprirsi (e potremo aprirne solo una alla volta).
Questo processo potrà però essere velocizzato spendendo gemme (la principale valuta di gioco, utilizzata anche per il potenziamento dei mecha e delle armi), una scelta a dir poco insensata, non solo perché in assoluto stona col tipo di esperienza proposta, ma anche perché la stessa valuta di gioco potrà essere ottenuta solamente giocando, quindi questa feature “a tempo” non ha senso di esistere per fini di lucro dato che non si potrà acquistare valuta di gioco con soldi reali.
Comparto tecnico, appena abbozzato…
Anche per quanto riguarda il comparto tecnico, Robo Wars dimostra una certa mancanza d’impegno da parte del team di sviluppo. Anzitutto, dal punto di vista grafico, il titolo sembra realizzato direttamente in flash player in stile primi anni 2000, con animazioni inesistenti e movimenti dei vari mecha appena simulati poiché i singoli pezzi si muovono in maniera indipendente l’uno rispetto all’altro, il tutto viene poi reso in una grafica cartoonesca parecchio anonima.
Per quanto riguarda invece la colonna sonora, è difficile esprimersi in merito, dal momento che è completamente assente. Gli stage e i menù infatti sono completamente privi di qualsiasi accompagnamento musicale, e l’unico suono che animerà le battaglie sarà quello degli spari delle varie armi, che tra l’altro non cambierà in base all’arma.
In definitiva, Robo Wars è un prodotto a cui è difficile trovare un senso, è stato realizzato in maniera palesemente svogliata, ma non riesce a farsi odiare per demeriti particolari, piuttosto (come anticipato in apertura) ha il grosso difetto di essere estremamente dimenticabile e senza particolari meriti né artistici, né tantomeno di gameplay.