Sono passati circa sei anni dall’ultimo capitolo di uno dei picchiaduro più famosi al mondo, uscito per console. Infatti, Tekken 7 esce dopo tanta attesa il 2 giugno, portando con sé diverse novità, un restiling generale e tanto altro. Dalla serie principale invece sono passati ben dieci anni.
Bandai Namco sicuramente ha investito tanto in questo titolo, anche se è possibile apprezzarlo e criticarlo sotto diversi punti. Per i fan, Tekken 7 rappresenta un’innovazione, ma allo stesso tempo, un ricordo lontano. Tutti attendevano questo titolo per conoscere la fine della famiglia più potente e facoltosa del mondo: Mishima. Pronti per un nuovo Iron Fist Tournament?
It’s time for you to meet your end!
La prima novità che possiamo notare è il cambio di menù, reso molto più semplice e scarno. Il colore principale è il blu e sullo sfondo troviamo Heihachi, il protagonista della storia. Iniziando dalla prima modalità, troviamo la storia meglio denominata “Saga Mishima”.
Al contrario dei titoli precedenti, abbiamo una modalità storia vera e propria in cui usiamo personaggi predefiniti dal computer in base alla situazione. Una nota positiva è la presenza di una campagna che spieghi in maniera chiara la storia. Un difetto invece è il fatto che gran parte dei personaggi del roster non ci siano e questo non è il massimo. Inoltre, molti combattenti vengono utilizzati davvero pochissimo. Addirittura, a volte, ci scontreremo con loro solo una volta oppure li useremo solo una volta.
Tutto è incentrato su Heihachi e come si muovono i personaggi intorno a lui. La storia prosegue dalla scomparsa di Jin Kazama, avvenuta nello scorso capitolo, di cui non si hanno più notizie. Da un lato, vista la mancanza di un leader alla Mishima Zaibatsu, abbiamo Heihachi deciso a riprendere il suo ruolo di capo. Dall’altro abbiamo Kazuya che ha intenzione di uccidere il padre e vendicare la madre, mentre conquista il mondo grazie alla G-corp. Padre, figlio e altre varie forze sono accomunate da una cosa però: trovare Jin, disperso in Medio Oriente.
Nella storia verranno introdotti molti dei nuovi personaggi, tra cui Akuma, preso direttamente da Street Fighter. La modalità storia servirà anche come tutorial del gioco, indicandovi i comandi base. Un espediente narrativo usato nella campagna è far raccontare la storia da un giornalista che vive i drammi della guerra in corso e che ha perso la sua famiglia. Quindi grazie alla voce del giornalista e alla suddivisione in capitoli, vivremo queste faide come se fossero prove di un crimine. La campagna è svolta in modo che anche un novizio possa seguire la trama senza perdersi. Lo scontro tra padre e figlio è preannunciato, chi dei due riuscirà a sopravvivere? Jin riuscirà ad assumere nuovamente il suo ruolo di capo e mettere fine alla guerra che lui stesso ha scatenato?
Le domande sono tante e i combattimenti non sono pochi, ma se avete un minimo di esperienza a difficoltà media in un paio d’ore finirete la storia. Al fine di allungare un po’ questa parte la casa ha pensato di implementare un mini episodio dedicato ad ogni personaggio. Questi sono poi ricollegati alla storia. La maggior parte di loro però non ci fornisce alcuna informazione sulla storia. Alla fine della fiera sono un plus non realizzato molto bene dato che si lega in parte alla storia e non ci dice nulla.
The Best Fight are Personal
Di solito, nei precedenti Tekken, la storia veniva raccontata tramite l’arcade o modalità altre accessorie. La punta del single player era l’Arcade Mode. In quest’ultimo capitolo questa modalità la troviamo rimodernata, ma in peggio. Se prima infatti avevamo i soliti nove round, adesso abbiamo solo cinque round oltretutto mancanti di video finale che raccontava la storia. Il senso di questa modalità? Non ne ha uno vero e proprio, infatti si trova decisamente messa in secondo piano questa volta.
A differenza della Modalità Arcade, invece viene mantenuta una buona modalità Battaglia del Tesoro arricchita di sfide e personaggi. In questa tipologia di gioco svolgeremo una serie di combattimenti che serviranno a sbloccare costumi e oggetti per i nostri personaggi. Questi si troveranno nei forzieri di diversa rarità che ci verranno consegnati alla fine di ogni torneo. Le battaglie si susseguiranno finché non perderemo o ci fermeremo. Questa modalità è ottima per testare le vostre capacità prima di gettarvi nel duro mondo dei combattimenti online. Le sfide personaggio sono quelle più difficili, ma anche quelle che danno oggetti migliori. Ogni tanto oltre alle sfide personaggio, per animare gli scontri affronteremo delle battaglie con condizioni particolari, come danni doppi o più veloci. Entrambe le tipologie di gioco rendono più divertente uno scontro e sono valide per tutti i round.
Nella personalizzazione invece potremo modificare i vestiti, equipaggiare diversi oggetti, cambiare le icone, modificare le varie barre e tanto altro. Una buona qualità di questo titolo è appunto la personalizzazione molto ampia e varia per tutti i personaggi, in modo da rendere unico e particolare il nostro combattente. Infatti anche se giocherete online sarà quasi impossibile trovare un personaggio uguale al vostro.
Altra caratteristica riguarda la possibilità di acquistare i pacchetti video dei precedenti Tekken. Infatti avremo la possibilità di ripercorrere tutta la storia dei nostri personaggi e le avventure che li hanno coinvolti sin dall’inizio. Per fare un esempio potremo vedere il video di apertura del primo Tekken o ripercorrere la storia dei protagonisti.
In questo capitolo abbiamo una nuova peculiarità nei combattimenti, le Rage Art e i Rage Drive. Queste due tecniche permettono di infliggere ingenti danni al nemico e vincere o recuperare un round che si sta perdendo. Partiamo con le Rage Art; queste sono mosse che possono essere utilizzate solo quando la barra della salute è sotto un determinato livello e consistono in un colpo che dà inizio ad una catena di attacchi imparabili che infliggono circa 55 danni. La tecnica però, nel caso in cui fallisse il primo colpo, non entrerà in funzione e non potrete riutilizzarla fino al prossimo round.
Le Rage Drive invece hanno un funzionamento simile, solo che sono una piccola combo che vi permetterà di colpire il nemico con una grande quantità di danni. La pecca consiste nell’eseguire correttamente tutta la combo Rage Drive che non sempre vi sarà permesso eseguire se pressati dal nemico. La prima, al contrario di come si pensa, non è una vera finishing move, bensì un recupero che spesso può portare alla vittoria.
Usare sapientemente queste due nuove tecniche ribalterà lo scontro, ma è possibile utilizzare solo una delle due Rage. Ovviamente è stata mantenuta la caratteristica del combattimento 3D e le combo che “tengono sospesi a mezz’aria” i combattenti, anche se meno incisive rispetto ad altri capitoli. Altri miglioramenti generali sono visibile nello scontro dei colpi che, se fatto in contemporanea dai due combattenti, infligge un danno ad entrambi, causando anche un Double K.O in alcuni casi. Un effetto grafico molto esaltante è il rallenty, ovvero quando c’è uno scambio di colpi ed entrambi i giocatori hanno poca vita, il sistema rallenta l’immagine per far vedere chi colpisce prima oppure se uno dei due riesce ad evitare il colpo. Tutti questi elementi insieme hanno migliorato e completato il gameplay già ottimo.
Un pecca notate da molti utenti affezionati alla serie è la mancanza di alcuni personaggi della serie. A mio avviso spicca tra tutti l’assenza di Lei Wulong. Il personaggio aveva fatto la prima comparsa su Tekken 2 senza mai sparire dalla scena. Altri personaggi mancano per fini di trama come Wang Jinrei morto durante l’ultimo torneo. Molti hanno presentato queste lamentele visto l’inserimento di personaggi molto secondari come Lucky Chloe.
The King of Iron Fist Tournament
La novità che sicuramente farà piacere al giocatore riguarda, nel multiplayer, la Modalità Torneo. Bandai Namco ha infatti introdotto la possibilità di poter creare un torneo e sfidare i vostri amici online. Il sistema sarà poi gestito dall’intelligenza artificiale quasi fosse un vero e proprio torneo di picchiaduro. Le sfide tra i diversi partecipanti saranno create in modo randomico, cosicché i giocatori non vengano accoppiati per livello di forza, ma per casualità.
Abbiamo infine provato per quanto riguarda l’online una specie sala d’attesa che servirà ad intrattenervi mentre aspettate di trovare uno sfidante. Potremmo quasi definirla un’arena di allenamento perché sarà possibile provare diverse mosse e combo.
Ovviamente come nel single player e nei precedenti titoli, il grado di un giocatore verrà misurato in base ai gradi presenti, quindi: 1Kyu, 1 Dan, Master e così via. Il sistema cercherà di fare match equi e di mettervi contro avversari del vostro livello.
“Osserva!”
Una nota positiva è il comparto audio, soprattutto la voce dei personaggi. Infatti su Tekken 7, ogni personaggio parla nella sua lingua natia perfettamente. Almeno per noi la prova del nove è data dal personaggio Claudio che parla in un italiano perfetto, senza avere sbavature di accenti o intonazioni. Durante le fasi di lotta spesso i personaggi diranno delle frasi o qualche parola, come il combattente sopracitato che dice “Osserva”.
Le musiche, non sono così male e si intersecano bene con gli intensi combattimenti. I colpi più potenti hanno dei rumori particolari e fanno sentire chiaramente l’impatto dei pugni.
La grafica è di buona qualità e realizzata con l’Unreal Engine 4 che mostra il lavoro svolto dal team di sviluppo. I personaggi sono ben definiti nei lineamenti e nelle trasformazioni. La bontà grafica nella realizzazione dei personaggi la notiamo da piccole cose, come le venature nelle braccia di Jin o altri combattenti. Purtroppo sulla console Microsoft la risoluzione non super di 720p. Gli fps sono stabili sui 60 tranne nei caricamenti dove i cali frame si possono sentire, sia su Xbox che su una piccola prova fatta su PC di fascia medio-alta.
Gli sfondi potevano essere migliorati e più dettagliati anche se presentano effetti grafici. Un esempio è la mappa all’interno del Mishima Zibatsu che alla fine del primo round fa salire il terreno di un piano. Questa caratteristica è presente in altre mappe e sono un totale di venti. Una cosa che si è mantenuta dagli ultimi Tekken è la possibilità di far cadere il nemico in una diversa zona della mappa dopo averlo colpito. Ottimo anche l’effetto delle distruzioni degli stage per i vari colpi utilizzati. Invece gli sviluppatori hanno creato una meccanica molto più fluida nei movimenti. Infine la quantità delle mappe poteva essere superiore per dare sempre nuove emozioni al posto di usare alcune precedenti rimodernate.