Uno degli aspetti che maggiormente apprezzo del medium videoludico (e in generale anche negli altri media) è come logiche produttive completamente agli antipodi tra loro possano ugualmente coesistere e funzionare allo stesso modo. Mi spiego meglio: i videogiochi sono una realtà in circolazione da ormai circa quarant’anni, è ovvio quindi che si cerchi costantemente di innovare e creare qualcosa di diverso (si veda per esempio Death Stranding), eppure anche il “porto sicuro” di idee e generi in circolazione ormai da anni riesce spesso a tirar fuori prodotti molto interessanti.
Quest’ultimo caso coincide alla perfezione con la filosofia alla base di The Knight Witch, che riesce a combinare alla perfezione il twin stick shooter, con una forte tendenza verso il vero e proprio bullet hell, al metroidvania, genere che negli ultimi anni rivive una seconda giovinezza ed è sulla cresta dell’onda anche grazie alla sua capacità si adattarsi a ibridazioni di ogni sorta (basti pensare a Hollow Knight, ottima fusione tra metroidvania e soulslike in 2D).
The Knight Witch è un titolo inaspettato e divertente, che rischia di passare un po’ in sordina vista la mole di titoloni in uscita negli ultimi tempi (e sarebbe un vero peccato!), ma che per il suo perfetto bilanciamento tra tasso di sfida, autoironia sul genere fantasy, qualità della scrittura e del world building, non ci si può assolutamente far scappare! Approfondiamone i vari aspetti!
Le apparenze ingannano…
L’incipit narrativo di The Knight Witch non potrebbe essere più classico, eppure se si rivivono le prime battute in una seconda run, con la consapevolezza di dove la trama andrà a parare, ci si può rendere conto che in realtà il titolo fa molta ironia e decostruzione sul genere fantasy, di cui fa comunque parte. Come nella più classica delle storie del genere, ci ritroviamo in un mondo magico minacciato da un oscuro imperatore e il gioco partirà proprio nel bel mezzo dello scontro finale!
Vestiremo i panni di Robyn, la più potente delle protettrici di questo regno: le Knight Witch! Queste abili maghe e guerriere sono l’ultima speranza di salvezza e, contro ogni pronostico, la battaglia contro il malvagio capo dei Dagadai si conclude dando vita a una nuova realtà del tutto inaspettata. Lo scontro tra l’attacco finale di Robyn e quello dell’Imperatore Erebus crea una voragine nel terreno che si rivelerà abitabile e sorprendemente ricca di risorse.
Può così avere inizio una nuova era di pace e prosperità nel quale civiltà diverse convivono pacificamente, almeno fino a quando, a sorpresa, la dinastia dei Dagadai non torna alla carica! Magari penserai che ti ho rivelato fin troppo, sappi però che la nostra vera protagonista non è nemmeno ancora entrata in scena! A livello narrativo, The Knight Witch si è rivelato sorprendentemente denso, tant’è che tutti questi eventi sono condensati solo nei primi minuti di gioco e ne costituiscono l’incipit.
La storia infatti si sposta poi sulla nostra protagonista Rayne, una buffa streghetta che non è riuscita a diventare Knight Witch all’epoca della battaglia finale, e che ancora sogna un riscatto. La rinata minaccia dei Dagadai sarà l’occasione giusta per lei, che si ritroverà a diventare una vera e propria eroina del popolo! Quella che sembra una classica origin story dai tratti quasi supereroistici si rivelerà però ricca di sorprese e farà di tutto, riuscendoci senza nemmeno sembrare forzata, per rompere i cliché tipici di questo genere di narrazione.
Rayne si è rivelata una protagonista adorabile e a tratti anche parecchio umana, un personaggio con un forte senso del dovere e piena di coraggio, ma allo stesso tempo insicura e impacciata. C’è da dire che anche il resto dei personaggi, nella loro semplicità, sono comunque scritti davvero bene e risultano memorabili a modo loro, a consolidare la struttura c’è un world building che riesce ad amalgamare alla perfezione tutti questi personaggi così lineari, eppure così sopra le righe.
Per fare un esempio, tra i personaggi che più ho adorato ci sono gli scheletri/panettieri/fabbri, ovvero dei non morti che nella vita quotidiana sono dei fornai, ma che in un clima di vera e propria guerra ripiegano sul mestiere di fabbro, fornendo alla nostra Rayne armature d’emergenza. Personaggi indubbiamente sopra le righe, che però se visti in un contesto del genere rispettano comunque un percorso logico e realistico nel loro cambio di “professione”, e soprattutto le battute di questi personaggi sono perfette e riescono sempre a strappare un sorriso.
A dare ancora più valore a ogni singolo personaggio c’è poi il sistema Link, la forza delle Knight Witch infatti sta nella fiducia che le persone nutrono nei loro confronti, conoscere sempre più personaggi (attraverso le missioni principali e secondarie) e aiutarli farà sì che la nostra Rayne diventi sempre più potente, proprio perché i poteri di queste valorose streghe aumentano quando la gente crede in loro. Una trovata brillante, che fa acquisire ancora più valore ai personaggi che animano il mondo di gioco.
Gameplay impegnativo, ma divertentissimo!
Come detto in apertura, di base The Knight Witch presenta un gameplay da twin stick shooter, che si innesta però in un vero e proprio metroidvania, con delle incursioni da deck builder. Ciò che può sembrare la ricetta per un disastro invece dà vita a una formula divertentissima che riesce ad appassionare e tenere incollati allo schermo, complice un livello di difficoltà che richiede al giocatore molta attenzione e dedizione, ma non risulta mai frustrante.
La nostra streghetta infatti grazie alle sue capacità di volo potrà muoversi liberamente ed evitare i colpi degli avversari, che in alcune situazioni andranno letteralmente a intasare lo schermo richiedendoci la massima attenzione e manualità nelle schivate, per andare a riempire esattamente i punti vuoti dello schermo. Per quanto riguarda lo shooting invece, avremo la possibilità di scegliere tra ben due modalità di mira: premendo semplicemente R1 utilizzeremo la mira istintiva grazie alla quale i nostri colpi andranno sempre a segno, ma infliggeranno meno danni, mentre se direzioneremo il colpo tramite stick sinistro vedremo aumentare la nostra potenza di fuoco.
Aumentare il nostro livello Link invece ci permetterà una crescita dal punto di vista parametrico, a ogni nuovo livello infatti potremo scegliere se aumentare la nostra vitalità o piuttosto migliorare le capacità di fuoco sia in termini di puro danno che di cadenza di fuoco. Sempre a proposito di potenziamenti, i nostri fidati (e trapassati) fornai/fabbri potranno forgiare per noi armature o sfornare cupcake che ci permetteranno di incassare più colpi in arrivo.
Tuttavia, le vere capacità della nostra Rayne risiederanno nel sistema di deckbuilding grazie al quale potremo scegliere le magie che la strega sarà in grado di lanciare. Tramite i vari checkpoint potremo infatti costruire un nostro mazzo magico, ma non saremo liberi di lanciare ogni magia quando e come vogliamo, i nemici infatti rilasceranno mana quando subiranno danni, e ogni magia, in base alla sua potenza, avrà un certo costo di mana.
Potremo selezionare a rotazione tre magie, tuttavia il nostro mazzo sarà composto da più di tre carte che verranno “draftate” in combattimento e quindi ogni volta che utilizzeremo una magia essa verrà rimpiazzata da una delle successive in maniera casuale. Serviranno quindi tanta strategia e pianificazione nell’allestire il nostro mazzo con le magie che più si adattano al nostro stile di gioco, ma anche un pizzico di fortuna nel pescare la stregoneria giusta al momento giusto non guasterà!
La componente metroidvania invece si innesta in maniera naturale e quasi necessaria: non risulta un’aggiunta di troppo né tantomeno rovina gli equilibri del gameplay. La mappa di gioco infatti è relativamente lineare, diventa complessa tuttavia nel momento in cui il semplice percorso da un punto all’altro viene interrotto da ostacoli che ci costringeranno a trovare percorsi alternativi o a un backtracking che, grazie alle nuove abilità acquisite man mano, risulterà davvero piacevole.
Un sistema di gioco nel complesso gradevolissimo, ma attenzione a giocarlo nei primi giorni al lancio! Il titolo riceverà infatti una patch day one che andrà a correggere un problema che su console aumenta esponenzialmente la velocità del gioco in determinate sezioni, rendendolo di fatto fin troppo arduo; assicurati dunque di scaricare e installare tutti gli update richiesti prima di tuffarti in questa avventura da favola che potrebbe diventare senza volerlo un incubo!
Un comparto tecnico… magico!
Se già in quanto a trama e gameplay The Knight Witch si rivela un vero e proprio gioiellino, anche il suo comparto tecnico non è da meno! Graficamente il titolo è piacevolissimo e si rifà a un’estetica dai tratti estremamente cartoon e coloratissimi che ricorda opere del calibro di Wakfu o, per rimanere in ambito videoludico, Wonder Boy: The Dragon’s Trap, un perfetto mix tra modelli curatissimi e animazioni fluidissime che ti lascerà letteralmente stregato!
Anche la colonna sonora è curata e riuscitissima, nulla di rivoluzionario e in effetti aderisce alla perfezione ai canoni del genere fantasy che il gioco non manca di parodiare, eppure presenta tracce riuscitissime che riescono a esaltare nel migliore dei modi tanto nelle battaglie più concitate con sonorità ritmate che restituiscono alla perfezione l’adrenalina del momento, ma non manca anche di offrire tracce più rilassate (o cupe a seconda del luogo in cui ci troviamo) nelle fasi di esplorazione e risoluzione degli enigmi ambientali.
In definitiva, The Knight Witch è una vera e propria perla che non può mancare nella collezione degli appassionati di twin stick shooter e metroidvania; tuttavia, rimane comunque un gioco consigliato praticamente a tutti grazie al suo piacevolissimo comparto tecnico e a un gameplay estremamente rifinito e che fa dell’essere impegnativo, ma mai ingiusto, la sua punta di diamante.