“Il cane è il migliore amico dell’uomo”, avrai sentito decine di volte questo detto, e di sicuro anche gli sviluppatori di casa Stonebot Games lo avranno bene in mente, dato che hanno basato un intero gioco sul rapporto di amicizia tra uomo e cane! Sto parlando ovviamente di The Last Friend, l’oggetto di questa recensione, un titolo nel quale il rapporto tra uomo e cane diventa il fulcro centrale della narrazione.
Con The Last Friend ci si trova davanti a un’esperienza gradevole, coloratissima, leggera, ma che richiede sempre un pizzico d’impegno per poter proseguire in livelli di difficoltà crescente, ma soprattutto, il gioco ha tantissimo carattere e stile da vendere! Analizziamo però nel dettaglio tutti gli aspetti di questa piccola perla indipendente.
Un po’ John Wick, un po’ Kenshiro…
Il gioco ci propone un futuro post apocalittico diverso dal solito, che viene rappresentato con colori accesi e con toni scanzonati. Tanto che il nostro nerboruto protagonista non si ritroverà a lottare per la sopravvivenza, ma per i suoi amati amici cani!
A bordo di un camper infatti ci ritroveremo a girare il mondo di gioco alla ricerca di diversi cani (ben caratterizzati e diversificati per razza e gameplay) che sono stati imprigionati dalle classiche bande di predoni, che hanno però deciso di prendersela con la persona sbagliata! Effettivamente, l’incipit narrativo ricorda tantissimo quello del primo John Wick, ma ovviamente si sviluppa in maniera molto meno cupa e truculenta, strappando al giocatore qualche risata di tanto in tanto e riuscendo anche ad avere risvolti dolci e a tratti toccanti.
In realtà, a livello di trama potremmo dire che effettivamente è tutto qui, il nostro obiettivo sarà chiaro fin dall’inizio e non presenterà particolari guizzi narrativi man mano che andremo avanti con la campagna, dovremo solo avanzare di missione in missione e liberare sempre più cani. Più che altro ci si concentrerà sul rapporto che il nostro eroe costruirà con la sua banda di cani ribelli, anche se il tutto rimarrà sempre abbastanza abbozzato e sullo sfondo, dal momento che il gioco punterà principalmente sul suo frenetico gameplay.
Difendere le torri… a suon di pugni!
Come anticipato, proprio il gameplay è il cuore pulsante di The Last Friend e parte da una formula ben rodata, rendendola però unica grazie a un piccolo accorgimento. Di base infatti, il gioco si presenta come un classico tower defense, ma aggiunge un elemento davvero gradevole che vedrà il protagonista coinvolto in prima persona nella difesa del proprio camper grazie a un semplice sistema di combo che rende il titolo un riuscito incrocio tra tower defense e beat’em up a scorrimento.
Oltre al nostro protagonista quindi, che potrà liberamente scazzottare orde di cattivi, a essere attivamente impegnati nella difesa del camper ci saranno i cani che libereremo nel corso della campagna. Come anticipato, i cani sono caratterizzati alla perfezione, e ognuno sarà specializzato in un determinato ruolo: si passa dunque da cuccioli dedicati puramente ad attacchi veloci ad altri esemplari decisamente più imponenti dedicati alla difesa, all’estrazione di materiali per costruire altre unità e alle cure delle unità vicine.
Ciò che si apprezza di più di The Last Friend è senza alcun dubbio la progressione, stratificata e appagante. Ogni elemento del gioco infatti sarà potenziabile, non solo vedremo crescere le singole unità canine, che diventeranno sempre più efficienti in termini di velocità, danni e cure, ma potremo anche potenziare il nostro camper, in modo che ci dia un boost in termini di materiali a inizio livello, che possa reggere più danni e diverse altre feature che renderanno il giocatore in grado di fronteggiare minacce sempre più temibili.
Non solo, di missione in missione poi potremo anche modificare la composizione del party, che potrà contare su soli tre elementi diversi, per renderlo sempre più efficiente e adatto al nostro stile di gioco, il protagonista umano potrà inoltre contare su abilità passive che lo porteranno a ricoprire un ruolo difensivo, offensivo o di supporto, sempre a seconda dello stile che i giocatori preferiranno adottare.
Inoltre, a movimentare il ritmo del gioco ci saranno anche delle missioni dal gameplay unico. Ai singoli livelli di tower defense classico infatti si alterneranno delle missioni di puro beat’em up a scorrimento, ad altre nel quale dovremo affrontare e sconfiggere nemici unici con abilità specifiche, fino a sfide di tower defense inverso nel quale abbattere le fortificazioni avversarie.
L’apocalisse non è mai stata così colorata!
Anche dal punto di vista tecnico, The Last Friend si rivela un prodotto davvero interessante e piacevole, soprattutto su Nintendo Switch, una console perfetta per questo tipo di esperienze, dirette e decisamente godibili anche per sessioni mordi e fuggi.
Anzitutto, la grafica cartoonesca e colorata rende davvero gradevole il prodotto, ogni cane è caratterizzato alla perfezione, delineando grazie a pochi semplici tratti il loro carattere e ruolo in battaglia, tra l’altro tutti gli elementi di gioco, grazie alle loro proporzioni sballate e ai tratti netti e spigolosi, risulteranno sempre estremamente riconoscibili e memorabili.
Per quanto riguarda la colonna sonora poi, anch’essa risulterà particolarmente in linea con quanto detto finora, essendo costituita da tracce molto ritmate e ricche di sonorità differenti tra loro. A dirla tutta, non ci sarà molta varietà tra le varie tracce, che fortunatamente però risulteranno interessanti e gradevoli da ascoltare.
In definitiva, The Last Friend è una vera e propria piccola perla indie, imperdibile soprattutto per i possessori di Nintendo Switch, potrebbero risultare un titolo troppo “limitato” su console fissa. A prescindere da dove si intende giocarlo però, va riconosciuto che si tratta di un titolo con un’ottima direzione artistica sia dal punto di vista grafico che sonoro, un gameplay semplice, ma soddisfacente e un’ottima curva di crescita nel livello di difficoltà: un’esperienza diretta, veloce, curata e appagante, ma soprattutto divertente!