Ho sempre pensato che il bello della fantascienza fosse la sua capacità di unire elementi reali (o quantomeno realistici) ad altri completamente fantastici e creare mix unici rispetto agli altri generi di qualsiasi medium. Credo che Tinykin, l’oggetto di questa recensione (che avevamo anche già provato in anteprima, come puoi leggere qui), rispecchi alla perfezione questa visione della fantascienza, grazie a un concept semplicissimo e a tratti anche molto classico, ma allo stesso tempo decisamente riuscito!
Tinykin infatti ha la capacità di trasportare il videogiocatore in un’esperienza dai tratti unici, capace di rimettere in prospettiva gli ambienti in cui siamo abituati a vivere quotidianamente e suggerendo che potrebbero nascondere ben più di un’avventura inaspettata! Il tutto rispetta i classici canoni del platform 3D e prende qua e là idee bene rodate e funzionanti, rimescolandole però in maniera brillante e divertente, analizziamo il titolo più nel dettaglio!
Destinazione: Terra!
La trama di Tinykin comincia sul pianeta Aegis, un luogo ospitale ed evoluto nonché patria di menti brillanti e all’avanguardia. Tra tutti gli illustri studiosi che abitano la pacifica Aegis, senza alcun dubbio spicca Milodane, archeologo e ricercatore della più prestigiosa università di questo evoluto pianeta: tuttavia, le ricerche condotte dal nostro protagonista rivelano che l’origine della vita degli esseri umani che popolano Aegis non è autoctona del pianeta, bensì è nata altrove!
Il curioso e coraggioso Milodane progetta quindi di mettersi in viaggio assieme al suo fidato cucciolo e assistente Nevus per andare alla ricerca dell’origine della vita e scoprire la verità sugli esseri umani di Aegis. Durante il viaggio però non tutto va come previsto dai piani del ricercatore, anche se quest’ultimo, pur separato dal suo assistente, finisce incredibilmente per ritrovarsi proprio sulla Terra!
Al suo arrivo sulla Terra, il nostro piccolo protagonista scopre di essere… beh, decisamente piccolo! Milodane infatti si ritroverà subito in una casa abitata e ben curata, ignorando di trovarsi proprio sul pianeta che ha le risposte alle domande che sta cercando; ciò che il giocatore può notare subito è che le dimensioni non tornano, Milodane infatti sarà veramente piccolo se paragonato al resto del mondo circostante e finirà per fare istantaneamente amicizia con degli amichevoli insetti che abitano questa casa.
L’avventura di Milodane avrà quindi inizio a tutti gli effetti, scopriremo infatti che gli intenti degli insetti che abitano la casa e quelli del nostro protagonista coincidono, dovremo infatti ricostruire un macchinario futuristico che fungerà da nave spaziale e permetterà al ricercatore di tornare a casa sua sul pianeta Aegis. Nel corso della sua avventura, MIlodane incontrerà i Tinykin, delle piccole creature con le quali stringerà amicizia e che gli consentiranno di avanzare nei vari ambienti della casa.
Come anticipato, Tinykin è un prodotto molto classico sotto molti punti di vista e la trama non fa alcuna eccezione, l’intreccio narrativo infatti scorrerà in maniera decisamente lineare e non riserverà grandi sorprese, ma ciò non vuol dire che non sia curato a livello di scrittura! Anzi, i dialoghi e alcune didascalie nascondono citazioni davvero divertenti alla cultura pop, e sarà davvero interessante andarle a ricercare e appagante ritrovarle.
Il rapporto tra Milodine e i suoi comprimari poi, per quanto non sia molto approfondito, accompagna alla perfezione il ritmo frizzante e sostenuto dell’avventura, dando così vita a un mix dai toni nostalgici, ma incredibilmente anche al passo coi tempi con le giuste strizzatine d’occhio al giocatore.
Questo gameplay l’ho già visto da qualche parte…
Forse l’avrai già notato, ma c’è una certa assonanza nel titolo tra Tinykin e Pikmin, e da quanto avrai già potuto leggere nel paragrafo relativo alla trama, anche le premesse narrative sembrano abbastanza in linea con l’avventura in un mondo sconosciuto di Olimar e soci. Anche per quanto riguarda il gameplay, il titolo prende come fonte di ispirazione primaria proprio la storica serie targata Nintendo.
Milodine infatti dovrà esplorare diverse stanze della casa e in ognuna di esse troverà un componente necessario per assemblare la navicella col quale tornare a casa. Nella sua esplorazione non sarà però da solo, in ogni stanza infatti si imbatterà in una nuova forma di Tinykin, ognuna con la propria abilità e utilità, un modo davvero interessante per evolvere di volta in volta il gameplay e scongiurare a tutti gli effetti il rischio di risultare monotono.
Se inizialmente avremo a che fare soltanto coi Tinykin forzuti capaci di spostare o trasportare oggetti, procedendo di stanza in stanza troveremo Tinykin esplosivi coi quali far saltare in aria pareti e gabbie, passando per altri in grado di creare scale e ponti e via dicendo, dando quindi un tocco di originalità e varietà a ogni sezione del gioco.
Un’idea decisamente interessante, ma che in parte rivela anche la volontà del titolo di rivolgersi ai più piccoli, infatti non potremo selezionare liberamente i Tinykin, ma quando li punteremo verso un ostacolo, verrà selezionato in automatico il Tinykin adatto alla situazione, andando così a guidare in automatico la scelta del giocatore, che non dovrà quindi fare alcuno sforzo nel comprendere quale sia la tipologia di Tinykin giusto al momento giusto, ma dovrà solo limitarsi a lanciarne la quantità sufficiente verso l’ostacolo di turno.
Tuttavia, questo non vuol dire che la progressione del gioco venga banalizzata da questo particolare, tutt’altro! Ogni stanza nel quale è suddiviso il mondo di gioco sarà estremamente vasta e ricca di segreti e collezionabili da trovare, il fatto di essere estremamente guidati nella risoluzione degli enigmi ambientali non andrà quindi a inficiare la godibilità del titolo, e anzi, la progressione è talmente curata che saremo continuamente spinti ad andare avanti ed esplorare ogni anfratto con risultati estremamente piacevoli.
Nelle fasi iniziali però questa vastità del mondo di gioco si è rivelata a tratti un contro più che un pro, la proporzione tra il nostro protagonista e ciò che lo circonda infatti è talmente fuori scala che potrebbe volerci un po’ inizialmente per spostarsi da un punto all’altro. Tuttavia, la situazione verrà subito risolta grazie a una comodissima… saponetta!
Quest’ultima infatti fungerà da mezzo di trasporto in grado di velocizzare i nostri movimenti, anche la mobilità aerea aumenterà e continuerà costantemente ad aumentare grazie ad alcuni semi collezionabili che renderanno disponibili sempre più bolle di sapone all’aumentare delle quali aumenterà anche il tempo che potremo passare sospesi in aria a librare da una piattaforma all’altra.
Comparto tecnico unico!
Se a livello narrativo e di gameplay Tinykin si rivela estremamente derivativo, la sua unicità e le idee originali del team di sviluppo vengono fuori soprattutto nel comparto tecnico e in particolare in quello grafico. Visivamente infatti il gioco vuole mettere in risalto il fatto che il nostro protagonista si trovi in un mondo alieno e stia vivendo un’avventura molto più grande di lui.
Il modo di mettere in risalto questa doppia natura del titolo è l’utilizzo di una tecnica grafica mista nel quale Milodine, gli insetti nostri alleati e i Tinykin (tutti gli elementi in miniatura quindi) saranno rappresentati come cartoon in 2D, mentre il resto del mondo (a dimensioni “normali”) sarà rappresentato in 3D; questa scelta non è solo originale, ma anche ottima nella sua realizzazione in quanto darà vita a un tutt’uno visivamente parecchio piacevole.
Un po’ meno originale purtroppo il comparto sonoro, indubbiamente ben realizzato, ma che segna un ritorno alla poca originalità di cui soffrono anche trama e gameplay. Ci ritroveremo infatti ad ascoltare melodie e motivetti che sembrano usciti direttamente dai platform 3D di vent’anni fa, e per quanto siano a tutti gli effetti piacevoli, si rivelano anche molto poco memorabili.
In definitiva, Tinykin è un titolo decisamente interessante e ben realizzato, per quanto sia molto derivativo sotto parecchi punti di vista, riesce comunque a rivelarsi un’esperienza parecchio piacevole anche grazie al suo ricercato comparto visivo. Senza dubbio, un must have per gli amanti dei platform 3D, soprattutto quelli vecchio stile, e anche per chi volesse giocare un titolo piacevole in compagnia di videogiocatori più piccoli.