Total War: Pharaoh è recentemente approdato sul mio computer e dopo innumerevoli ore di gioco, solo ora mi sento pronto nel lanciarmi in una recensione che sicuramente mi farà sudare parecchio, in quanto quello che abbiamo tra le mani è un titolo a dir poco complesso!
Total War: Pharaoh, diventa il nuovo faraone!
Non voglio dilungarmi troppo sulla trama in quanto in questo tipo di giochi, lascia bene o male il tempo che trova. Come avrai certamente intuito, dopo la morte del faraone all’interno del tuo popolo regnerà il caos, e tra intrighi e complotti spetterà a te prendere il controllo del titolo e guidare la tua civiltà verso un’era di prosperità e benessere, oppure verso l’oblio.
Bene o male questo è quello che devi sapere relativamente alla trama del titolo, che però ha un interessante aspetto. Gli sviluppatori di Total War: Pharaoh si sono lanciati in una missione di continuità storica davvero niente male che eviterà di lasciarti disperso nella tua partita in stile sandbox, ma con il passare del tempo, proporrà sempre nuovi eventi.
Faccio un esempio per spiegarmi meglio: se deciderai di giocare il tutorial (come ti consiglio di fare) la stessa morte del faraone non avverrà a inizio partita, ma l’uomo comincerà ad ammalarsi durante la tua avventura, fino a morire decine e decine di turni successivi. Questa volontà di ricreare la storia, proponendola al giocatore con il passare del tempo di gioco, rende il tutto più dinamico e interessante.
Un gameplay a dir poco complesso
Mettiamolo subito in chiaro, le prime run in Total War: Pharaoh saranno un vero e proprio colpo di pistola. Siamo davanti al classico gioco facile da capire, ma difficile da padroneggiare: la mole di informazioni che ti verrà proposta nel corso della tua avventura per aiutarti a capire ogni singola meccanica del titolo è eccezionale.
Pretendere di avviare il gioco e avere il background necessario per combinare qualcosa di concreto è semplicemente utopico. A ogni modo, tramite consigli, errori e una wiki interna davvero ben fatta, è possibile con il tempo padroneggiare quello che a mio parere è il migliore sistema mai realizzato nell’intera saga. Andiamo però con ordine perché altrimenti rischiamo di perderci, in quanto il gioco si divide in due grandi aree: quella strategica e i combattimenti!
Combattimenti nel classico stile della serie!
Della parte strategica parleremo tra poco con calma, cominciamo dai combattimenti in real time. Quando ti sposti per la mappa di gioco con uno dei tuoi generali, potrai imbatterti in un generale nemico.
A quel punto potrai decidere se gestire di persona il combattimento oppure lasciare la palla a uno dei tuoi generali in modo tale che venga completato automaticamente. Iniziato un combattimento, un breve caricamento ti accoglierà e poi ti ritroverai catapultato sul campo di battaglia.
In Total War: Pharaoh il campo di battaglia è quasi più importante della battaglia stessa. Condizioni meteorologiche, terreno e tempo possono fare la differenza tra morte e vittoria. Tanto per cominciare vi sono diverse tipologie di suolo.
Abbiamo per esempio le boscaglie che permettono di nascondere le truppe ed effettuare agguati, erba alta che permette di fare lo stesso e può essere incendiata, terreni paludosi che diminuiscono il movimento, colline e via dicendo. Insomma, l’idea alla base è quella di adattare lo stile di gioco in base al luogo in cui ci si trova.
Per fare ciò, prima dell’inizio della battaglia vera e propria potrai schierare il tuo esercito sul campo. Qui le meccaniche sono le classiche della serie. Potrai gestire l’ordine delle truppe, il modo in cui verranno schierate e via dicendo.
Ovviamente non potrai selezionare i soldati singolarmente, ma solamente i “battaglioni”. Dopotutto stiamo giocando a Total War e non a Stronghold. Ogni unità differente ha determinati pro e contro, di conseguenza dovrai pensare bene a come utilizzarla. Il tuo generale sarà affiancato da apposite truppe che si occuperanno unicamente della protezione dello stesso.
Ovviamente la strategia giocherà un ruolo chiave in ogni singolo scontro. Il combattimento sarà tutto in real time e dovrai leggere saggiamente il campo di battaglia per decidere come spostare le tue truppe e come mandarle all’attacco. Ogni mossa può fare la differenza.
Una volta messo in ginocchio l’avversario e terminata la fase di combattimento, potrai decidere se annientare completamente i nemici e depredarli di ogni risorsa, annetterli al tuo impero e recuperare qualche soldato perso, oppure semplicemente risparmiarli. Ogni singola azione ha dei pro e contro, e ovviamente la scelta finale resterà sempre tua.
Una piccola precisazione in merito alle truppe: come anticipato in Total War: Pharaoh ogni fazione ha a disposizione determinate truppe tutte diverse tra loro, che come ho detto hanno lati positivi e negativi. Elencarle tutte qui impiegherebbe una mole di spazio eccessiva.
Si nota però un interessante bilanciamento di queste unità, che le renderà tutte utili in battaglia senza lasciare che nessuna spicchi sulle altre. Dovrai quindi fare molta pratica e imparare a utilizzare ognuna di esse coordinandole fra loro, prima di avere le conoscenze necessarie per contrastare tutte le tipologie di avversari disponibili.
Vi sono infine nuove meccaniche, come per esempio quella della stanchezza delle truppe o persino del panico. Inutile dire che più farai combattere le truppe più esse si stancheranno. Mentre più vittime mieterà la tua spada, più può capitare che alcune truppe nemiche si diano bellamente alla fuga nel bel mezzo dello scontro! A mio parere però nulla di eccessivamente rivoluzionario, a differenza dell’aspetto relativo al meteo dinamico.
La parte strategica è immensa!
Qui arriva il punto della recensione in cui ti dico: mettiti l’anima in pace, se vuoi padroneggiare questo titolo dovrai investire molte ore di gioco! All’inizio ho detto che questo Total War: Pharaoh è a mio parere il più complesso della saga e ora cercherò di spiegarti perché.
Si tratta innanzitutto di una strategico a turni, quindi dovrai per forza di cose compiere le tue azioni e poi una volta esaurita l’energia di un personaggio (necessaria per muoversi) oppure iniziata una costruzione, terminare il turno prima di proseguire. Terminato un turno l’IA eseguirà le proprie azioni.
Partiamo dalle basi. In Total War: Pharaoh potrai conquistare città e ovviamente poi gestirle. Tornano le risorse al posto del comune oro, quindi similmente a Civilization, ogni qualvolta vorrai costruire qualche miglioria dovrai avere necessaria pietra, legna e via dicendo. Una volta conquistata una città potrai o distruggerla o annetterla.
Ogni città ha propri parametri, tra cui la barra della felicità che è fondamentale se non vuoi ritrovarti a gestire rivolte interne. Una città felice produce di più, paga le tasse e non dà problemi. Una città infuriata probabilmente in poco tempo vorrà essere indipendente.
Detto questo, in ogni città vi sono degli slot in cui potrai costruire diverse migliorie che ti permetteranno di avere maggiore felicità, avere maggiori lavoratori, raccogliere risorse e via dicendo.
È un sistema simile a quello di Civilization se dovessi farti un esempio grossolano, un po’ più semplicistico ma ugualmente efficace. Le città vanno anche difese, in quanto sono essenziali per il reclutamento di truppe e il prestigio dell’impero.
Inoltre, vicino alle città sarà possibile generare avamposti militari, economici o di altri tipi (in luoghi prefissati): ognuno di questi avrà vantaggi nel proprio ambito e ovviamente nel caso sia nemico potrà essere distrutto per racimolare risorse.
Gli avamposti sono appunto una delle novità presenti in Total War: Pharaoh rispetto al passato. Non bisogna sottovalutare questa nuova meccanica perché come già accennato, offrono numerosi vantaggi, come quello di diffondere la propria religione, le risorse dell’impero o persino avere bonus di difesa ai propri confini.
Detto questo, le città vanno a stretto contatto con le politiche che deciderai di attuare nel tuo impero. Alcune per esempio favoriranno la felicità, altre la produzione di beni e via dicendo. Vi è una vastità infinita di politiche attuabili e altrettanti boost che riguardano vari fattori.
In questo ecosistema i generali sono uno degli aspetti chiave per la sopravvivenza. Un generale guiderà le truppe, le recluterà e sarà colui che muoverai all’interno della mappa di gioco. Ovviamente potrai guidare più generali in una stessa partita, ognuno con le sue truppe. Per quanto riguarda l’Egitto partirai nella tua campagna alla guida di Ramses, per poi addentrarti al meglio negli altri 3 generali.
Non vi sono però solo loro all’interno del gioco. Abbiamo per esempio la popolazione dei cananei e via dicendo. Ogni generale è unico, possiede punti di forza e di debolezza e ovviamente è possibile accrescere il suo valore attraverso punti abilità ed equipaggiamenti specifici. Non scherzavo dicendo che Total War: Pharaoh è molto profondo e ogni aspetto è studiato senza essere lasciato al caso.
Abbiamo parlato di generali, quindi perché non introdurre la corte/il consiglio interno del tuo regno? In poche parole, diventare faraone non sarà un giochetto da ragazzi. All’interno del tuo regno vi è un consiglio composto da membri istituzionali al cui al massimo posto vi è ovviamente il faraone. Entrare all’interno di questo consiglio è ovviamente il primo passo verso la scalata del trono. Si potrà accedere a una delle poche posizioni disponibili in determinati casi.
Ottenuto abbastanza prestigio, si potrà aspettare la morte di un personaggio chiave già all’interno e prenderne il posto, oppure si potrà ardire complotti, intrighi o addirittura tentare un colpo civile.
Questi sistemi sono quello che rende Total War: Pharaoh ancora più interessante e affascinante. Non vi è solo la minaccia esterna di cui tenere conto, ma anche quella interna. E gestire bene le proprie carte è l’unico modo per non essere schiacciato dai tuoi stessi sudditi.
Se per esempio diventerai uno dei Consiglieri fidati del faraone, potrai sia ardire complotti a suo discapito, sia riceverne da parte di qualcuno che brama la tua posizione. Bilanciare perfettamente le meccaniche in grado di tenerti sulla vetta è difficile. Una volta diventato faraone, potrai comunque riorganizzare la corte di tanto in tanto. Mescolando al meglio le carte.
Abbiamo appena scalfito il sistema di gioco e andare troppo nel dettaglio sarebbe impossibile in una recensione. Voglio però raccontarti anche delle scelte che dovrai compiere per poi adottare il tuo stile di gioco. Non vi è infatti un solo modo per vincere all’interno di Total War: Pharaoh. Puoi come sempre sterminare gli avversari e assicurarti la vittoria, oppure farti strada attraverso la diplomazia.
Un’importante meccanica è anche quella relativa ai culti religiosi di Total War: Pharaoh. Dovrai infatti scegliere quale divinità venerare e ovviamente ognuna avrà diversi pro e contro. La venerazione di una divinità inciderà anche sul tipo di costruzioni speciali che andrai a effettuare.
Durante le prime fasi di gioco, partirai con il dover per forza scegliere una specifica figura da venerare. Procedendo però, il tutto verrà ampliato per un massimo di 3 divinità venerabili contemporaneamente. Attenzione però, le divinità verranno scoperte proseguendo nella campagna, quindi scegli con cautela
Ti ho raccontato di molti aspetti, ma non di quello più importante che regola i rapporti con le altre civiltà. Purtroppo qui va mossa qualche critica.
Il sistema funziona: è possibile instaurare trattati, eseguire scambi commerciali e via dicendo. Purtroppo però non si nota una profondità tale da allinearsi ad altre meccaniche di gioco. Il tutto risulta piuttosto piatto e non è sempre chiaro su come gestire i rapporti con le altre civiltà al meglio, riducendosi allo scambio di materie prime, con la paura di rifiutare troppe richieste ed inimicarsi una civiltà chiave.
Un comparto tecnico niente male!
Total War: Pharaoh ha passato in pieno le mie perplessità in merito al comparto tecnico. Giocando sempre a dettagli massimi, non ho avvertito alcun tipo di problema per quanto concerne l’ottimizzazione. Il motore grafico se la cava bene. Per quanto concerne la grafica, avrei sicuramente gradito un po’ di dettaglio in più durante le fasi di combattimento. Zoomando la visuale, le animazioni non mi hanno sempre convinto, ma queste sono finezze.
Nulla da dire per quanto concerne il resto. In generale è stato svolto un ottimo lavoro su Total War: Pharaoh anche per quanto riguarda il comparto audio e il doppiaggio che riesce molte volte a riportare indietro il giocatore! L’atmosfera che si respira in Total War: Pharaoh è quella di decadenza e intrighi all’interno di un regno rigoglioso, ma ormai ai propri sgoccioli!