Recentemente ho avuto modo di provare assiduamente Duty Eternal, l’ultimissimo DLC (acquistabile qui) dedicato a Warhammer 40,000: Chaos Gate – Daemonhunters, di cui tempo fa ti abbiamo parlato nella nostra recensione completa qui. Si tratta di un contenuto davvero battibeccato in rete, di conseguenza oggi cercherò di analizzarlo al meglio delle mie possibilità, in modo tale che alla fine di questa recensione tu possa avere le idee chiare: vale la pena comprarlo oppure no?
Duty Eternal: tante novità, ma la star è una soltanto!
Prima di parlarti nel dettaglio di Duty Eternal voglio introdurtelo: questo DLC potrà essere sbloccato sia iniziando una nuova campagna, sia continuando da dove eri rimasto. Se sei un nuovo giocatore, devi sapere che Duty Eternal a mio parere complica molto la difficoltà generale del gioco in quanto aggiunge svariate nuove meccaniche che si sommano a tutte quelle già difficoltose presenti fin dal lancio. Di conseguenza, il mio consiglio è quello di settare la difficoltà a “facile” così da prendere confidenza con il titolo molto complesso per sua natura. Detto questo, il DLC aggiunge delle missioni speciali che verranno sbloccate nell’arco della campagna principale oltre che una serie d’interessanti contenuti. Ma andiamo con ordine!
Inutile girarci intorno, se sei un fan di Warhammer probabilmente concorderai che il Dreadnought è la vera star di Duty Eternal. L’espansione infatti promette tra le varie aggiunte: la possibilità di comandare un Dreadnought. Si tratta di un’unità corazzata all’avanguardia, un vero e proprio Terminator T-1000 nel mondo di Warhammer. Queste unità vengono dispiegate solamente in missioni altamente pericolose e solitamente fanno piazza pulita di qualsiasi cosa osi muoversi sul terreno di battaglia. Insomma, non vedo l’ora di parlartene!
Oltre a questo farà capolino una nuova classe chiamata Techmarine. Durante la mia prova ho potuto constatare senza mezzi termini che siamo davanti a un’unità di supporto, in grado di donarti notevoli vantaggi sul campo di battaglia. Senza dubbio è un’aggiunta interessante che saprà dare vita a nuovi scenari strategici. Anche qui, ci arriviamo subito.
In Duty Eternal, abbiamo poi la fregata Gladius che è una nuova nave che potrai gestire autonomamente dalla Funesto (la tua nave principale). Si tratta di un’aggiunta davvero interessante che ti consentirà di svolgere due missioni contemporaneamente. Infine sono state aggiunte armi, eventi warp e moltissime altre dinamiche che approfondiremo nel corso della recensione.
Solida base e aggiunte altrettanto solide, ma…
È il momento di approfondire e analizzare il piatto che ci è stato servito in tavola in Duty Eternal: partiamo dal Dreadnought. Come ti ho accennato prima, si tratta di un’unità distruttiva e assolutamente sbilanciata (nel senso giusto del termine) ed è proprio questo che la rende tanto divertente da giocare. Si spazia da un attacco corpo a corpo in grado di far volare per aria i nemici, a un assalto a distanza che genera un’esplosione in grado di mandare all’altro mondo anche 7 avversari contemporaneamente, per non parlare di una specie di carica alla rhino che danneggia tutto ciò che incontra in linea d’aria. Insomma, prima non scherzavo: si tratta di una vera e propria macchina da guerra.
Nulla da criticare sotto questo punto di vista di Duty Eternal, è esattamente come ogni fan del franchise ci si aspetterebbe tale unità. Alla luce di ciò gli sviluppatori hanno deciso di limitare l’utilizzo del tank solamente in alcune missioni chiamate Technophage, appositamente bilanciate per la sua presenza. Da qui sono scaturite le moltissime proteste dei fan che hanno sommerso di recensioni negative il DLC.
Se dovessi valutare la scelta in maniera del tutto obiettiva e professionale questo aspetto di Duty Eternal, non avrei alcun dubbio sul fatto che gli sviluppatori hanno fatto bene. Il Dreadnought sbilancerebbe completamente le arene di gioco che non sono pensate per un’unità del genere condita con altri 4 cavalieri di supporto. Buona parte dei nemici di mid-game non farebbero neanche in tempo ad abbattergli l’armatura prima di essere tranciati vivi. Però posso anche capire il punto di vista dei giocatori che si vedono limitato il contenuto principale di Duty Eternal. Personalmente avrei lasciato libera scelta in modo tale da accontentare chiunque voglia godersi il potere distruttivo del Dreadnought senza preoccuparsi dello sbilanciamento generale che genera.
Appurato che utilizzare il Dreadnought è sicuramente una delle attività più divertenti di tutto il DLC, non bisogna commettere l’errore di sottovalutare il Techmarine. Si tratta come accennato prima di una classe principalmente di supporto, armata di ascia e armi da fuoco. Essa entrerà in battaglia affiancata a un suo servitore che potrai comandare a piacimento. A prima vista si potrebbe dire che il principale vantaggio di questa classe è quello di penetrare le armature nemiche, ma in realtà c’è molto da scoprire riguardo queste speciali unità. Più ti addentrerai nel DLC, meglio imparerai a utilizzare questi servitori e più imparerai ad apprezzare questa nuova classe.
A livello di strategia vi sono numerose nuove aggiunte, come per esempio la possibilità di riparare i servitori. Seppur imparare a padroneggiare la classe si rivelerà una vera e propria impresa, ti assicuro che dargli una possibilità si paleserà come una mossa vincente.
Approfitto di questo paragrafo relativo ai Techmarine per parlarti degli Archaeotech, la nuova moneta di gioco implementata in Duty Eternal essenziale per acquistare armature ed equipaggiamenti per le nuove unità. Esso dovrà essere reperito anche grazie ad apposite missioni di recupero dedicate. Nulla d’innovativo, ma comunque una ventata di aria fresca per il gameplay. Un gameplay che si rinnova anche grazie alle speciali missioni dedicate al Dreadnought: mappe ricoperte di avversari di tutti i tipi, in modo tale da bilanciare per quanto possibile l’incredibile potenza di questa unità. È proprio in queste missioni che i miei occhi hanno cominciato a brillare. Non mi stancherò mai di ripeterlo: utilizzare il Dreadnought è un’esperienza pazzesca!
Parliamo ora della Gladius, la nuova nave che sbloccherai in questo Duty Eternal. Il funzionamento è molto semplice e ti consentirà d’inviare la nave ad affrontare ulteriori missioni, permettendoti d’impegnarti in due fronti contemporaneamente. Si tratta perlopiù di un sistema automatico: in base alle unità che assegnerai alla nave, verrà calcolata una possibilità di successo e tu non dovrai interagire in nessun modo personalmente.
Da qui bisognerebbe aprire un discorso più ampio: innanzitutto si palesa un vantaggio non di poco conto: assegnare i nuovi cavalieri di livello basso a queste missioni, ti consentirà di farli aumentare di livello in modo passivo, senza doverli per forza impegnare tu stesso in campo, permettendoti di concentrare le tue attenzioni verso le truppe più esperte. Oltre a questo però, non sempre mi sono trovato d’accordo con l’esito finale di uno scontro. Alcune missioni, che se giocate in maniera manuale probabilmente avrei completato senza troppi problemi, si sono rivelate un vero e proprio disastro attraverso i conteggi della CPU, con soldati gravemente feriti o addirittura fallimenti totali. Basandosi su calcoli matematici e ovviamente la casualità, purtroppo può succedere.
Duty Eternal migliora, arricchisce… ma purtroppo non rivoluziona, ed è proprio da qui che arriva la mia principale critica. Si poteva sicuramente osare di più! Con questo non sto dicendo che si doveva adottare lo stile seguito da, per esempio, XCOM 2 War of the Chosen che rivoluziona completamente il gioco, ma comunque le aggiunte potrebbero non giustificare una nuova run per i giocatori meno avvezzi al genere. Per fortuna è comunque possibile usufruire del DLC caricando un vecchio save (cosa che però io sconsiglio categoricamente data l’avanzata fase di gioco in cui ti troveresti). Detto questo, a mio parere siamo comunque di fronte a un contenuto ben riuscito!