Wulverblade ci porta alla riscoperta delle origini dei famosissimi beat’em up arcade
Per un giocatore di vecchia data come il sottoscritto, Wulverblade è una piccola perla nel vasto mare dei giochi indie. Laddove anche titoli tripla A spesso non riescono nell’intento, questo titolo è riuscito a catturarmi fin dai primi istanti di gioco. Questa tipologia di gioco era molto in voga ai tempi dei cabinati, quando c’era gente che si riuniva nelle sale giochi per completare un determinato livello o sconfiggere un boss particolarmente ostico. Quando si parla di picchiaduro a scorrimento laterale, non si può non citare il capostipite del fortunato genere dell’epoca, Golden Axe. Finora, salvo qualche raro caso come Castle Crashers, non c’erano titoli molto ben curati artisticamente e con un gameplay semplice da capire ma accattivante. Ecco allora comparire come un fulmine a ciel sereno Wulverblade, titolo sviluppato da Darkwind Media e fortemente voluto da Michael Heald, titolo che dopo i suoi 5 anni di sviluppo vuole mettere in mostra le sue capacità. Sarà riuscito nell’impresa? Scopriamolo in questa recensione!
La storia, quella vera
Siamo nel 120 D.C. e l’armata dei Romani ha preso il controllo del sud dell’allora Britannia. L’obiettivo dell’esercito è quello di marciare verso nord conquistando il resto dell’isola in maniera brutale e sanguinosa. 5000 tra i soldati più forti della Nona Legione si stanno preparando alla guerra, ma ancora non sanno cosa li attende. Quella che sembra essere costruita sembra una storia come tante altre, ma uno dei punto di forza di questo titolo è proprio la narrativa, in quanto molto di quello che è descritto e giocato è accaduto realmente. Giocheremo infatti la nostra partita dal punto di vista dei Bretoni (le popolazioni indigene) avendo a che fare con dei cenni storici che il gioco ci fornirà man mano che andremo avanti nella storia e scopriremo nuovi oggetti.
Qualche piccola informazione prima di cominciare
Il gioco ci butta subito nell’azione senza troppi preamboli. Nel menù avremo a disposizione varie voci tra cui scegliere. Potremo quindi cominciare la Campagna o buttarci nella mischia con le Arene.
Nella modalità Arene invece, ci troveremo ad affrontare orde di nemici via via sempre più numerosi e preparati. Si parte dai semplici arcieri e banditi, fino ad arrivare a Romani con scudo e spada. L’unica scelta che bisogna fare, oltre a quella del personaggio, è su quale campo avverrà lo scontro.
I personaggi
Avremo a disposizione Caradoc, il guerriero versatile adatto ad ogni circostanza; Brennus, il guerriero più forte ma molto lento nei movimenti, e infine Guinevere, la donzella del gruppo, agile e veloce nel combattimento. Guinevere infatti è l’unica del gruppo capace di compiere saltelli per schivare in tutte le direzioni. Per difenderci invece avremo a disposizione per tutti i personaggi soltanto uno scudo. Ognuno dei personaggi poi dispone di un attacco più forte che si ottiene con la pressione del tasto Salto + Attacco.
Old but gold…
Questo titolo, come già detto in precedenza, si rifà a vecchie glorie del passato, ma in chiave molto moderna. Avremo a disposizione un attacco base e un attacco forte, ognuno dato con un’arma primaria e una secondaria. Nel corso del gioco, uccidendo i nemici o rompendo oggetti, potremo trovare sempre nuove armi da utilizzare; si andrà dalle classiche armi da lancio (pugnali, spade) fino a trovare quelle più inusuali (teste, arti vari…). Si, avete capito bene. Uccidendo i nemici potremo amputare loro degli arti, o addiriturra decapitarli e usare le loro teste come trofeo da lanciare contro i malcapitati. Non dimentichiamo anche che è possibile compiere vere e proprie esecuzioni quando l’avversario è stordito o al tappeto. Questo titolo in effetti si classifica tra i PEGI 18, in quanto violenze e mutilazioni varie non sono spettacoli propriamente adatti ai più giovani.
Le abilità dei personaggi
Come ogni beat’em up vecchio stampo che si rispetti, anche qui i nostri alter ego hanno a disposizione un paio di abilità speciali. Uccidendo nemici o raccogliendo degli speciali funghi strada facendo, potremo aumentare la nostra barra “special”. Una volta riempita questa barra, alla pressione di un tasto andremo in modalità “Rage”, ovvero per una quantità di tempo limitata saremo immortali e potremo assorbire una piccola percentuale di energia per ogni colpo scagliato contro i nemici. La Rage cambia a seconda del personaggio che utilizzerete.
La grafica
Wulverblade presenta le caratteristiche di un picchiaduro in 2D, con la possibilità di muoversi anche in profondità. Giocando a questo titolo si ha l’impressione di vivere una storia, nulla è lasciato al caso. La bellezza dei disegni (curati a mano) e dei particolari di ogni livello vi lasceranno a bocca aperta. Ad ogni passo si respira l’aria della battaglia, del sangue versato e vi sentirete immersi nel mezzo del combattimento.
Il sonoro
La componente sonora di Wulverblade è davvero di grande impatto. Se già gli eccellenti disegni non vi avessero fatto entrare nel mood della battaglia, a venire in vostro soccorso ci saranno le musiche, degne di un Braveheart. Durante il nostro cammino saremo accompagnati infatti da quelle che sono le musiche di stampo scozzese-celtico che ben si amalgamano con lo spirito del gioco. Anche i doppiaggi sono degni di nota (localizzati solo in inglese), molto ben realizzati e credibili per ogni personaggio che incontreremo.
I comandi
I comandi sono molto intuitivi e facili da padroneggiare fin da subito. Si potranno utilizzare mouse e tastiera, o un più semplice gamepad (per la recensione ho utilizzato un normale Gamepad Xbox). Oltre agli attacchi base, il gioco ci indicherà quali sono gli altri possibili attacchi alternativi per aggiungere un po’ di pepe alla battaglia.
Il multiplayer
Una delle note dolenti del titolo è la mancanza di una modalità multiplayer online. Si potrà giocare in due in co-op, ma soltanto in locale a schermo condiviso, il che è un vero peccato viste le grandi potenzialità di questo gioco.
Requisiti di sistema
MINIMI:
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- Sistema operativo: Windows 7 SP1, Windows 8, Windows 10
- Processore: AMD Athlon 64 X2 5600 or Intel Core 2 Duo+
- Memoria: 4 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA® GeForce® GTX 680 or ATI Radeon™ R9 280 or better
- DirectX: Versione 9.0c
- Memoria: 8 GB di spazio disponibile
- Scheda audio: 100% DirectX9.0c compatible sound card and drivers
CONSIGLIATI:
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- Sistema operativo: Windows 7 SP1, Windows 8, Windows 10
- Processore: AMD Athlon 64 X2 5600 or Intel Core 2 Duo+
- Memoria: 4 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA® GTX 780 or ATI Radeon™ R9 380 or better
- DirectX: Versione 9.0c
- Memoria: 8 GB di spazio disponibile
- Scheda audio: 100% DirectX9.0c compatible sound card and drivers
Sarà tutto oro quello che luccica?
Wulverblade è composto da tantissimi aspetti positivi per il mio punto di vista, ma nello svolgersi del gioco, si sente sempre quella mancanza di quel qualcosa che poteva essere fatto. Sarebbe stata gradita magari una personalizzazione dei personaggi, o un sistema di potenziamento degli stessi. Anche una localizzazione italiana del titolo non sarebbe stata un male, data la mole di informazioni che il gioco ci dona.
In conclusione
Chiunque sia nato col mito di Golden Axe, troverà in questo gioco un qualcosa di speciale, un forte richiamo al passato. Un beat’em up fatto a regola d’arte, dove si nota l’amore del designer per questo tipo di gioco. Un gioco però che brilla fino ad un certo punto, poteva forse essere fatto davvero di più. A conti fatti, è un titolo che si lascia tranquillamente giocare e può regalare diverse ore di divertimento.
Wulverblade è disponibile per PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch. La nostra recensione è basata sulla versione di Steam.