Sbarcato su Xbox Series X|S e PC il 2 maggio 2023, Redfall ha polarizzato istantaneamente la critica creando un forte scalpore per aver infranto le aspettative dei videogiocatori. Dalle dichiarazioni di Phil Spencer che ha ammesso di aver deluso le aspettative dei giocatori fino al punteggio di 59 su Metacritic, passando per il 70% di recensioni negative su Steam, Redfall ha avuto modo di far parlare di sé, ma non nel modo che avrebbe voluto Arkane. Per non farci influenzare abbiamo giocato il titolo senza prima leggere nulla a riguardo e con forti aspettative alimentate da tutto l’hype che si è creato intorno al titolo. Dopo esserci avventurati tra le strade di Redfall, ecco come è andata la nostra dolceamara esperienza.
Redfall, il male giunge in città
Una grossa causa farmaceutica riesce a trovare nel sangue di una giovane donna quella che sembra essere una cura miracolosa, ma qualcosa va storto e l’intera isola di Redfall si ritrova invasa da famelici vampiri. A peggiorare le cose si aggiungono degli accoliti umani che venerano i vampiri e rapiscono chiunque non si unisca a loro, perfino familiari, amici e conoscenti per offrirli in pasto alle creature della notte.
Chi ha mantenuto ancora il senno decide di abbondare l’isola via nave, ma i vampiri grazie alle loro abilità psichiche riescono a far ritirare le acque e trasformarle in una barriera invalicabile che impedisce ogni fuga. Oltre a bloccare la popolazione dell’isola, per potersi aggirare liberamente durante il giorno per le strade di Redfall, i vampiri oscurano il sole. Nel frattempo un’agenzia di sicurezza privata, la Bellwether, sta cercando di riportare l’ordine sull’isola eliminando tutto ciò che gli si presenta davanti: vampiri, accoliti o anche semplici civili. Con un’eclissi perpetua e nessuna via di fuga, non sembrano esserci speranze ma i sopravvissuti che non vogliono cedere l’isola a questi sovrannaturali aguzzini, iniziano a fare fronte comune.
Meglio non separarsi
Prima di iniziare a impalare vampiri e sfoltire le fila della setta, dobbiamo scegliere il nostro personaggio tra i quattro eroi disponibili. Ogni personaggio ha delle caratteristiche uniche che influenzeranno lo stile di gioco, ad esempio per un approccio più stealth farà comodo la capacità di Jacob di diventare invisibile, mentre per lanciarsi nella mischia tornerà utile poter sfoderare l’ombrello di Layla che funge da scudo ed è in grado di rimandare al mittente gli attacchi subiti.
I protagonisti non solo hanno abilità uniche, ma sono anche profondamente diversi tra loro a partire dalle motivazioni che li portano ad essere lì sull’isola. Avremo modo di saperne di più sul loro background e sugli eventi che li hanno condotti a Redfall soprattutto giocando in modalità cooperativa visto che i personaggi conversano tra loro durante le loro scorribande nella flagellata isola.
Quando si gioca in cooperativa, se i personaggi sono vicini tra loro ed eliminano insieme i nemici aumenta la fiducia tra essi fornendo un buff al party e aumentando anche il numero di frasi che i vari personaggi si scambiano tra loro, fornendo dettagli sui retroscena della storia di ognuno di loro. Nelle partite multigiocatore non si è obbligati a fare squadra e si può scegliere di separarsi (anche se i protagonisti stessi ci inviteranno a non farlo), ma si è limitati dal fatto che le missioni principali possono essere attivate solo una alla volta. Ad ogni modo è proprio giocando in squadra che Redfall dà il meglio di sé e riesce anche a essere divertente.
Purtroppo però anche questa modalità non è esente dai problemi strutturali del gioco. Se uno dei partecipanti perde la connessione, tutti i giocatori vengono immediatamente buttati fuori dalla partita e tornano al menu principale. Un inconveniente su cui si potrebbe soprassedere se non fosse per il fatto che la disconnessione comporta nella quasi totalità dei casi la perdita di alcuni progressi. Ci siamo, infatti, ritrovati a dover ripetere intere missioni o ripulire dei covi già liberati perché dopo una disconnessione casuale i progressi non erano stati salvati ad eccezione degli oggetti raccolti e del numero di munizioni.
La cosa che più ci ha lasciato interdetti è che i problemi di connessione si verificano anche giocando in single player e che, anche in questo caso, comportano alterazioni anomale dei salvataggi. A questo si aggiunge il fatto che non è possibile salvare manualmente, non viene data indicazione su quando viene effettuato il salvataggio automatico e la funzione di quick resume su Xbox Series, pur essendo presente, non funziona perché il gioco si riapre ogni volta dal menu principale.
Un’altra scelta insensata che lascia pensare che il gioco sia stato pensato per essere esclusivamente multigiocatore e sia stato poi modificato in corso d’opera è l’assenza della pausa anche quando si gioca in single player. Allo stesso modo è inspiegabile la scelta degli sviluppatori di non inserire il matchmaking rendendo possibile giocare in squadra solo su invito.
Sangue, denti e glitch
Redfall è lontano dall’offrire un’esperienza di gioco priva di intoppi. Superati i problemi di disconnessione causale e le perdite accidentali dei progressi, restano difetti che non possono essere ignorati. Una partita tipo può presentare: un hitbox imprecisa, oggetti che non possono essere raccolti, armi che scompaiono dalle mani, HUD che mostrano il numero di munizioni sbagliate o con elementi che scompaiono e ricompaiono casualmente e personaggi che invece di camminare fluttuano sul terreno o sono in grado di attraversare le rocce sul loro cammino.
In Redfall possiamo scegliere il nostro stile di gioco: usare un approccio stealth o buttarci subito nella mischia. Peccato che lo stealth non sia soddisfacente da nessun punto di vista, a partire dalla mancanza di un’animazione per le uccisioni silenziose visto che ci limiteremo ad arrivare alle spalle dei malcapitati per ucciderli con una gomitata.
Inoltre malgrado le loro morti siano accompagnate da grida disumane per qualche ragione non saranno mai udite da nessun alleato anche se nelle immediate vicinanze. Di fatto i rumori, a eccezione degli spari, non sembrano allertare i nemici e, anche quando essi ci avvistano e iniziano a insospettirsi, non succederà comunque niente perché invece di venire a cercarci si limiteranno a restare nella loro posizione a meno di non restare nel loro campo visivo finché il livello di sospetto non aumenta. In alcuni casi è anche molto semplice riuscire a eliminare un grande numero di nemici per via del loro comportamento prevedibile.
La situazione non migliora quando affrontiamo le creature assetate di sangue che stanno seminando il terrore a Redfall. Ce ne sono di diversi tipi e rispetto ai nemici umani hanno tipologie di attacco differenti. Anche se affrontarli è più sfidante rispetto alla controparte umana, l’IA dei nemici anche in questo caso non riesce a spiccare e si traduce presto in combattimenti ripetitivi che non richiedono nessuna strategia se non un assalto frontale.
L’assenza di un’IA sviluppata vanifica lo stealth e rende i combattimenti semplici, proseguendo affronteremo nemici sempre più potenti, ma di fatto cambierà solo il numero di proiettili (o paletti) da scaricargli contro.
Un raggio di luce (UV) nell’oscurità
Sepolte sotto bug, glitch e problemi vari, in Redfall possiamo ritrovare anche qualche nota di merito. Per fronteggiare la minaccia dei succhiasangue accanto alle armi tradizionali avremo anche degli altri assi nella manica. Per prima cosa le abilità uniche di ogni personaggio che rendono più stimolante il gameplay e che danno il loro meglio se sfruttate in squadra. Inoltre a dare una sferzata di originalità ci sono le armi speciali come i lanciapaletti e le pistole a raggi UV pensate per eliminare i vampiri.
Ottima la varietà delle armi che potremo procurarci aprendo bagagliai di automobili o scassinando le varie casse sparse nella tetra cittadina, si fa sentire però l’impossibilità di scambiare le armi con gli altri giocatori quando si gioca in cooperativa. Anche l’albero delle abilità è ben strutturato e ci permette di sviluppare i punti di forza più in linea con il nostro stile di gioco.
Un paletto al cuore… dei giocatori
Redfall non riesce a sorprenderci con l’ambientazione mostrandoci una città quasi deserta con ambienti troppo simili a se stessi che finiscono per risultare ritriti molto presto. La situazione migliora per quanto riguarda il comparto audio e grazie al fatto che quando esploriamo i nidi di vampiri troviamo un’atmosfera che è molto più evocativa e in linea con il soprannaturale. Lasciano l’amaro in bocca le cutscenes che aprono le nuove missioni principali e gli altri filmati presenti che non sono vere scene animate elaborate dal gioco o video, ma immagini statiche accompagnate dai dialoghi.
Oltre all’assenza delle animazioni, anche la resa grafica di Redfall nel complesso non è in linea con gli standard della generazione attuale. La situazione dipende anche da problemi di ottimizzazione su Xbox, visto che su Xbox Series S ci sono cali di frame (nonostante il blocco a 30 FPS), le texture hanno una qualità bassa e la diffusione della luce è poco realistica, cosa che non succede su PC anche con un hardware al limite dei requisiti minimi con settaggio a medio.
Pur presentandosi come un’esperienza open world, Redfall non riesce a centrare completamente l’obiettivo. Vuoi per il fatto che ci sono due mappe distinte non comunicanti tra loro o che le missioni alla fine si riducano a essere perlopiù lineari. In particolare le missioni dei rifugi il cui obiettivo è semplicemente riprendere il controllo di quel quartiere o le missioni secondarie che non fanno altro che permetterci di ottenere punti esperienza.