La serie Reigns, probabilmente sconosciuta ai più, è uno di quei prodotti che, attraverso meccaniche semplici e immediate, cerca di traslare un genere complesso come quello rogue-like alla portata di tutti. In questo, anche Reigns: Beyond, l’ultimo capitolo della saga, riesce benissimo, risultando il miglior capitolo della serie prodotta da Devolver Digital.
Il titolo, già approdato sui dispositivi mobile ben 4 anni fa, è giunto anche su Nintendo Switch, insieme ai vecchi capitoli (potete leggere la nostra recensione di Reigns: Three Kingdoms), ma adesso procediamo.
Follia e indie rock nello spazio profondo
Il pretesto narrativo di Reigns: Beyond non rientra nei classici canoni della letteratura sci-fi: il protagonista si ritroverà a bordo di una nave spaziale quasi del tutto distrutta. L’IA di bordo ci informerà che le probabilità di sopravvivere all’imminente impatto con il pianeta sottostante sono…beh, prossime alle zero. Perciò inizieremo a precipitare senza controllo fino a collidere col il terreno o meglio, fino a colpire il chitarrista di una band indie rock spaziale.
Ovviamente il poveraccio verrà schiacciato dalla nostra navicella e il gruppo di musicisti non ne sarà molto contento. Dopo varie offese e minacce i nostri occhi si poseranno sulla chitarra del malcapitato e, come richiamati dall’oggetto a sei corde, la raccoglieremo e inizieremo a suonare. Il resto della band rimarrà talmente tanto colpito dalla nostra performance che deciderà di perdonarci e di invitarci a diventare il nuovo chitarrista.
Fortunatamente alla nostra Nave, la Sandman, mancava un equipaggio, perciò cosa c’è di meglio che accettare la proposta e avere una band indie come nuovi compagni di viaggio? Così l’avventura di Reigns: Beyond ha inizio, una storia che parla di relazioni tra strambi personaggi, di musica e di management non proprio oculati.
Reigns: Beyond, gameplay semplice ma efficace
Come in ogni altro titolo della serie, anche in Reigns: Beyond il gameplay sarà semplificato all’estremo, fino a diventare quasi una transizione tra le scene narrative. Il core gameplay di Reigns: Beyond può essere riassunto così: performance musicali, in stile rhythm game, nelle quali dovremo controllare una chitarra e spostarla attraverso un percorso pre-impostato cercando di raccogliere tutti i cuori possibili. Queste fasi risultano estremamente facili, ma non sono nient’altro che una cornice del “vero” gameplay.
Quando non ci esibiremo con la band, il gioco ci presenterà una schermata statica con vari elementi a schermo. Il principale sarà un mazzo di carte che rappresenterà le interazioni con il resto del gruppo, attraverso il movimento dell’analogico verso sinistra o verso destra, potremo rispondere alle domande dei nostri compagni. Questo sistema binario di risposte, all’apparenza innocuo, è in realtà il motore stesso degli eventi che ci capiteranno. In alto nello schermo, infatti, potremo vedere vari indicatori che ci terranno informati sullo stato attuale della Sandman; ad ogni risposta che daremo, questi indicatori subiranno dei malus o dei bonus a seconda della scelta presa, portando, anche molto spesso, alla morte dell’intero equipaggio e di noi stessi.
Se pensate che possa essere limitante o frustrante, Reigns: Beyond vi farà ricredere, questo elemento roguelite dà vita ad una miriade di trame e di situazioni assurde, facendovi scoprire personaggi meravigliosi e pianeti fuori di testa, ognuno dei quali possederà un background e una missione da svolgere, andando a creare sotto trame ancora più interessanti.
L’esplorazione spaziale, invece, ci apparirà in una schermata stilizzata, con i sistemi planetari messi uno dopo l’altro. Ogni posto conterrà semplici mercanti o commercianti, ma non è tutto qua: pirati, concerti, gruppi governativi e molto altro, tutto questo potrà sorprenderci quando meno ce lo aspettiamo un secondo dopo essere sbarcati su un nuovo sistema, perciò dovremo essere sempre preparati per ogni inconveniente.
Stile cartoon
Il comparto grafico è praticamente identico rispetto ai precedenti capitoli, caratterizzato da uno stile cartoon e da un design di interfaccia minimali. Ricordiamo che la serie uscì in esclusiva su Apple Arcade e la scelta estetica di Reigns: Beyond calza a pennello con il tipo di prodotto che vuole essere. la UI è facilissima da capire e immediata nel suo utilizzo, mentre il design di ogni personaggio, anche se molto stilizzati, risulta sempre azzeccato e, soprattutto, riconoscibile.
Il comparto audio fa il suo lavoro, ogni personaggio parla attraverso una stringa di parole che sembrano essere un misto tra varie lingue e il tutto funziona molto bene. Forse le canzoni che andremo a suonare potevano essere composte con più originalità ma alla fine risultano orecchiabili e diversificate.