Mi immagino un gamer con il teschio di Sir. Daniel Fortescue nelle mani, che cerca una risposta che ha già trovato riflessa nel singolo occhio del cavaliere. La verità è che nessuno vuole realmente morire, nemmeno i videogame.
Quando penso al tema, mi sento come se cuore e testa facessero la guerra in modalità Arena. Voglio sdoppiarmi e analizzare la situazione da punti di vista opposti.
Se guardo indietro ai tempi della mia adoratissima PlayStation 1, subito vengo travolto da un vortice di memoria in pixel quasi magico. Metal Gear Solid ha letteralmente cambiato la mia vita e la visione di quello che i videogame potevano offrirmi oltre ad un gameplay che rasentava la dipendenza. Diciamocelo, Super Mario è la perfezione del tempismo, della sfida e del collezionismo. Sicuramente il fatto che un idraulico Italiano debba salvare una principessa da una sorta di tartaruga demone, non è decisamente una storia da premio Nobel.
Vogliamo parlare poi della potenza di un pugno elettrico alla Tekken? Cene di Natale rovinate (o meglio, salvate dalla tombola) per colpa dei tornei con i parenti, le prime imprecazioni credo che arrivino grazie alla combo delle capriole di Law, ricordo di come quell’unica mossa abbia spodestato un intero albero genealogico. Ci sarebbero milioni di esempi tra cui scegliere, miliardi di esperienze personali dovute a più svariati titoli. E una parte di me crede che queste debbano rimanere chiuse nella memory card del cuore.
Vedere le cose che ho amato, ricreate con la tecnologia di ultima generazione, mi porta indietro, ma senza romanticismo. Non trovo artisticamente corretto pescare un coniglio da un cilindro di cui sappiamo già il trucco. I capolavori rappresentano le epoche, l’evoluzione artistica ha i suoi periodi e trascinare quella parte di storia, in questi giorni solamente potenziando la grafica e la gestione delle telecamere, non basta.
Quando ho giocato alla remastered di Crash, inizialmente ero euforico, ma non sono riuscito a terminarla perché non era questo il ricordo che volevo del gioco. Del Bandicoot rotante mi deve restare la mia vocina stridula chiamare mio padre, per farmi superare il livello e creare un bellissimo momento che conservo come una foto polaroid non rimasterizzata in 4k. In sintesi, il videogioco in questa parte della mia analisi, il cuore, è una vera e propria arte degna della pittura, e pensare ad un rifacimento di Van Gogh in epoca moderna, con riciclaggio nobile e colori al neon, proprio non mi riesce.
I videogiochi sono arte, alla stregua dei quadri, prendete una copertina della vostra opera preferita, fissatela e affogate nei ricordi, è questa la loro magia.
La parte razionale scalpita, deve parlare. Quando hanno annunciando Medievil Remastered sono impazzito di gioia, vedere il capolavoro assoluto per antonomasia, pitturato col pennello digitale della nuova programmazione, mi ha reso euforico. È anche un modo per presentare questa opera d’arte a nuovi utenti più giovani.
D’altronde anche un Resident Evil 2 non si è più visto in termini di qualità e spavento, forse è colpa del fatto che ormai l’orrore è stato sviscerato da chiunque, giochi a tema Horror sono moltissimi e ricreare una nuova villa del terrore, è impossibile. Quindi che fare? La ristrutturato in 4k con un motore grafico completamente nuovo! I fan impazziscono e io con loro.
Ho visto mio cugino giocare al “nuovo” Spyro con la mia stessa gioia di un tempo ed è stata una scena commovente, mi ha chiesto addirittura una mano perché non riusciva a risolvere degli enigmi, ci siamo seduti a fianco, e abbiamo giocato un vecchio, nuovo gioco, con due generazioni differenti unite dalla stessa passione. Bello, bellissimo.
Il coniglio nel cilindro è un trucco vecchio per il padre, ma emoziona il figlio, che gli tiene forte la mano e lo guarda cercando la sua approvazione divertito, il padre gli da una carezza, cala il sipario, applauso
La chiusa di tutto sta nel come si vedono le cose, la mia arena personale si conclude con i due guerrieri che gettano le armi, e scoprono che la loro visione diversa è comunque unita da una passione in comune, il Re spegne i fuochi, applauso dei nerd sugli spalti.