Abbiamo davvero bisogno di altre remastered? E’ la domanda che mi sto ponendo in questi giorni dopo l’ennesimo annuncio al PlayStation Showcase 2021 dell’ennesima riedizione di un vecchio titolo.
La domanda me la sono posta vedendo la presentazione del remake di Star Wars: Knights of the Old Republic e della remastered di Alan Wake, manovra pressoché comprensibile per il primo caso ma molto meno per il secondo senza scomodare The Last Of Us, Grand Theft Auto V o altri titoli usciti su vecchie piattaforme e poi trasportati a forza sulle generazioni successive, d’altronde non è mio interesse in questo caso trattarli tutti.
Reboot, remake, o remastered?
La prima cosa importante fare è spiegare la differenza fra questi termini all’apparenza simili ma di gran lunga diversi che rappresentano tre categorie ben definite fra di loro. Partendo dal reboot abbiamo un vecchio videogioco a cui è stato dato un bel colpo di spugna, è stato preso il personaggio e gli è stata concessa una “seconda esistenza” ripartendo da zero.
Un esempio può essere l’ultima trilogia di Tomb Raider che prende la famosissima Lara Croft e ne rispolvera totalmente il personaggio donandogli avventure, personalità, e aspetto rinnovati. Un altro tentativo di reboot può essere considerato Prince of Persia del 2008 (lo so in pochi lo avete giocato e ancor meno lo ricorderete) titolo della Ubisoft con grafica in cel shading che gettava il personaggio in un’avventura completamente disconnessa dalle precedenti, persino il nostro amato principe sembrava essere tutta un’altra persona.
Ora passiamo ai remake, che è un lavoro decisamente meno impegnativo dei reboot in quanto si prende sempre un vecchio videogioco e gli si da una bella rinnovata grafica partendo il più delle volte daccapo donando al gioco un aspetto completamente diverso, benché spesso trama e alcune meccaniche di gioco restano invariate o quasi.
Un esempio di remake lo abbiamo avuto recentemente con Resident Evil 2 o Final Fantasy VII a cui sono stati aggiunti rinnovamenti anche abbastanza marcati al gameplay e al comparto grafico.
Infine abbiamo le remastered di cui ci stanno riempiendo gli scaffali, la lista sarebbe troppo lunga quindi prendo in esempio uno dei titoli che ho amato di più da videogiocatore, Diablo 2: Resurrected titolo di Activision Blizzard in uscita il 23 settembre di quest’anno.
Una remastered è il più delle volte un’edizione di un videogioco a cui viene cambiato pochissimo rispetto alla sua controparte base, quasi sempre viene infatti rinnovato soltanto il comparto grafico mentre tutte le altre meccaniche vengono lasciate immutate.
Proprio volgendo gli occhi a Diablo 2: Resurrected infatti i videogiocatori “di una certa” come me avranno notato che a parte un comparto grafico reso davvero eccelso non è stato cambiato null’altro rispetto alla controparte uscita nel lontano 2000.
Gli appellativi reboot, remake, o remastered sono quindi tre distinte riedizioni dello stesso gioco, dalla remastered che è il più delle volte soltanto un rinnovamento grafico fino ad arrivare ai reboot che riprendono un videogioco e lo ricostruiscono daccapo utilizzando soltanto il protagonista e il titolo, passando per la via di mezzo che è il remake.
Ma ne abbiamo davvero tutto questo bisogno?
Prima di esprimere le mie impressioni con questo articolo ho voluto verificare in prima persona iniziando proprio da Diablo 2: Resurrected poiché in questo caso essendo io fan della saga mi sento in “dovere” di dire la mia.
Accantonando la mia anima “fanboy” verso questo brand la risposta è “ni” nel senso che io avrei potuto stringere i denti e continuare a giocare alla versione uscita nel 2000, ma non riuscivo a portare con me alcuni miei amici che ripetevano che il gioco graficamente fosse orrendo.
So di trovarmi davanti allo stesso medesimo gioco giocato per anni e anni fino alla nausea ma quantomeno stavolta sarò in compagnia e potrò accompagnare i miei amici in una bella gitarella nel mondo di Sanctuarium, il che già mi ha spinto ad acquistarlo. E poi l’idea di tornare a far tremare Diablo con una mia incantatrice da gelo mi alletta.
Un altro gioco che ho voluto provare è stato Dead Space (nella versione Xbox Gamepass) di cui recentemente è stata annunciato un remake giusto per darmi un’idea a riguardo.
Il gioco giocandolo sul mio PC a 1440p (risoluzione 2k) non sembra invecchiato male anzi devo ammettere che ha ancora fascino e mordente ricordando che parliamo di un videogioco uscito nel 2008 a cui non so se sono state apportate leggere modifiche sulla versione Xbox Gamepass, ma a rigor di logica potrei affermare di si.
Nello specifico caso avremo un remake, quindi un lavoro più “profondo” e che potrebbe aggiungere anche qualcosa a livello di trama e gameplay ma personalmente non credo ce ne fosse tutto sto bisogno, il gioco nella sua versione Xbox Gamepass è perfettamente giocabile e godibile.
Infine ho voluto testare il primo Mass Effect uscito nel 2007 sempre in versione Xbox Gamepass, e qui le cose sono andate in modo leggermente meno felice poiché il gioco mi ha schiaffeggiato con tutti i suoi 14 anni di onorato servizio mostrando davvero un comparto grafico e tecnico obsoleto e senza alcun miglioramento.
Per avere miglioramenti bisogna necessariamente acquistare Mass Effect Legendary Edition che include tutta la trilogia completa di tutti i contenuti scaricabili comprese armi e armature, qui già la remastered inizia ad avere un senso visto l’abissale differenza grafica con l’originale
Chi è stato deluso da Mass Effect: Andromeda (me compreso) potrà finalmente giocare la trilogia originale in una veste grafica rinnovata e, se anche non eccelsa, godibile quanto il titolo merita.
Una menzione onorevole c’è da farla a Prince of Persia: Le Sabbie Del Tempo di cui è stato annunciato un remake dapprima rimandato a fine anno e poi destinato ad un triste “vi faremo sapere”.
Nonostante io sia fan anche della saga del principe (considerando che ho giocato la sua prima versione su uno schermo in CGA) ammetto che la Ubisoft stava facendo un pessimo lavoro con quel remake quindi ben venga un suo ritardo per omaggiare il principe con qualcosa di più degno al suo retaggio.
Le mie conclusioni
Abbiamo davvero bisogno di tutte queste remastered che stanno uscendo in questo periodo? In alcuni casi si.
Ben venga la riedizione di un vecchio titolo come Mass Effect che può portare l’avventura ad essere giocata anche da quei giovanotti che non lo hanno fatto ma è una brutta bestia quando ciò si trasforma in “desiderio di denaro facile” di cui ne è un chiaro esempio Alan Wake Remastered titolo del 2012, al tempo esclusiva Microsoft ma in uscita anche su piattaforme Sony, di cui personalmente non ne sentivo il bisogno.