Quando pensiamo ai survival horror diventa spontaneo tornare con la mente a chi questo genere ha contribuito a crearlo: Resident Evil è senza dubbio, assieme ad Alone in the Dark, il vero capostipite di un genere che da 20 anni a questa parte ha guadagnato sempre maggior seguito dando vita ad un cospicuo numero di saghe e di giochi entrati nell’immaginario collettivo di tutti gli appassionati.
I videogiocatori più maturi, che hanno avuto la fortuna di assistere alla nascita del genere, sono certo non potranno dimenticare quella sensazione di angoscia, di panico e di insicurezza che trasudava ad ogni piè sospinto dal (o dalla) protagonista mentre si avventurata in quella dannata magione…
Resident Evil: un mix di necessità e capacità
Molto del fascino suscitato allora dal gioco derivava soprattutto dal modo in cui era sviluppato il gameplay e soprattutto il sistema di controllo: il personaggio si muoveva all’interno di fondali pre renderizzati e la sua limitata capacità di movimento conferiva quel senso costante di pericolo che poteva scaturire da ogni angolo, facendoci trovare spesso impreparati. Si trattava, in ogni caso, di un geniale compromesso che coniugava i limiti tecnici di allora (quando il 3d totale era ancora da venire) con la volontà di trasmettere al giocatore sensazioni disturbanti.
Il papà di tale concept è quel Shinji Mikami che sotto l’egida di Konami creò, tra gli altri, titoli indimenticabili come Dino Crisis, Viewtiful Joe, Devil May Cry.
Fu lo stesso producer che, in seguito, stravolse di nuovo tutto con il magnifico Resident Evil 4 (tuttora uno dei miei giochi preferiti di sempre) e quella visione in terza persona da dietro le spalle che fu anche da apripista per un nuovo genere che da lì a poco fecero il suo ingresso nel panorama videoludico con titoli memorabili, primo fra tutti Gears of War.
Fa in ogni caso un po’ sorridere vedere come in un tweet del game designer Sam Barlow, Mikami reagisca in maniera non molto positiva quando gli viene fatto notare che i fan apprezzano ancora il sistema di controllo dei primi Resident Evil che, visti oggi, in effetti sembrano davvero appartenere ad un’altra era geologica.
Al momento Mikami sta lavorando a Ghostwire: Tokio, gioco action-adventure in prima persona che sarà in esclusiva temporale per PlayStation 5.
Mikami on fans who like RE1's camera and controlshttps://t.co/3nDLlWuDQN pic.twitter.com/vhl8xoRj3a
— Sam Barlow 🧜♀️ GDC (@mrsambarlow) October 20, 2020