Mancano ormai meno di due settimane al lancio del tanto atteso Resident Evil Village, il nuovo capitolo della storica saga horror farà infatti il proprio debutto il prossimo 7 maggio su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X e S, PC e Google Stadia.
Questo nuovo capitolo si sta rivelando particolarmente importante per la storica saga horror, dal momento che prosegue il filone iniziato dal reboot Resident Evil 7: Biohazard nel 2017. Se lo scorso capitolo si affacciava per la prima volta con timidezza alla visuale in prima persona e rinunciava agli zombie, figura horror resa iconica, tra le altre cose, anche dal genio di Shinji Mikami, preferendo un altro tipo di infetti, i Micomorfi.
Accolto inizialmente con diffidenza dai giocatori storici della serie survival horror, il settimo capitolo numerato di Resident Evil si è poi rivelato un successo, proprio da questo nasce l’importanza del tanto atteso Village che decide di riproporre la formula, non più inedita per la serie, in prima persona e consolidarla; anche dal punto di vista della lore, il distacco dagli infetti si fa, almeno in apparenza, ancor più marcato, mettendo il povero Ethan Winters davanti a minacce ben più sovrannaturali e folcloristiche come licantropi e vampiri (e Lady Dimitrescu).
Dopo una prima demo dedicata alla sola utenza PlayStation 5 dall’evocativo titolo Maiden, Capcom torna a darci un assaggio dell’orrore grazie a una nuova demo intitolata Village, che, tenendo fede al suo nome, ci concederà trenta minuti di tempo per poter prendere confidenza col villaggio in cui si svolgerà la nuova disavventura del povero Ethan. Proprio di questa nuova demo, che è stata giocabile tra le 19 e l’1 di stanotte, a cavallo tra 18 e 19 aprile quindi, ti portiamo le nostre prime impressioni, e qualche previsione, su quello che sarà il gioco completo.
Run, boy, run…
Perché solo mezz’ora? Capcom è rimasta fedele alla scelta (che ha indubbiamente pagato) fatta con Resident Evil 2 Remake nel 2019, anche in quell’occasione la demo giocabile aveva una durata limitata per ogni giocatore (salvo riscaricarla con un nuovo account e ricominciare a giocare). La differenza tra le due situazioni è che in quell’occasione si trattava di un remake, stavolta invece il trovarci davanti a situazioni inedite farà indubbiamente andare stretto a molti il limite orario.
Per fortuna, avremo ancora altre due occasioni per assaporare l’orrore in anteprima, il prossimo 25 aprile con una nuova demo da trenta minuti interamente ambientata nel castello della famiglia Dimitrescu, e una il 2 maggio che racchiuderà entrambe le demo e avrà una durata complessiva di un’ora. In effetti, dato il contenuto presente nella demo, mezz’ora è più che sufficiente, e penso che provarla potrebbe convincere anche i più scettici a cliccare sul tastino per il preorder prontamente proposto allo scadere del tempo, quindi indubbiamente Capcom ha raggiunto il suo obiettivo.
Tuttavia, da giocatore penso che questo ritmo forsennato imposto dall’ineluttabile timer tolga buona parte del fascino a questa sezione del gioco che si rivelerà pregno di lore e con importanti richiami a quella che sarà poi la trama completa, purtroppo, la voglia di completare tutto il completabile porterà a non poterci soffermare come vorremmo sullo spettrale villaggio e sui suoi abitanti. In definitiva bene, ma non benissimo, o meglio, non benissimo per noi giocatori, dato che l’attesa per il titolo si fa ancora più pesante ora.
Il RE Engine è in piena forma su next-gen
Uno dei vanti delle produzioni Capcom che adottano il motore di gioco proprietario RE Engine è senza dubbio il comparto tecnico, in particolare dal punto di vista grafico (ma non solo, come vedremo in seguito) che mostra sempre il meglio di sé nel sistema di illuminazione e nei volti, purtroppo però, a mio parere, non in tutti. Una premessa doverosa prima di continuare è che questa analisi si basa su una prova avvenuta da PlayStation 5 su uno schermo 4K con HDR attivo.
Partiamo però dai pro, chi ha progettato questa demo è stato davvero astuto nell’inserire questa sezione specifica relativa al villaggio, infatti dal punto di vista tecnico e grafico riesce a mettere in bella mostra tanto ambienti esterni che interni. Il villaggio innevato in cui Ethan muoverà i primi passi è una vera gioia per gli occhi, la luce fioca del cielo plumbeo si sposa alla perfezione con la neve che ricopre tetti e strade, restituendo una sensazione estremamente realistica e visivamente appagante.
Se già l’esterno si rivela sorprendente, il vero fiore all’occhiello sta negli interni. La luce che filtra dalle vetrate e quella che viene emanata in spazi ristretti dalle fiamme di un focolaio è al limite del fotorealismo, e si riflette in maniera diversa a seconda delle superfici su cui viene a contatto; il mobilio e i vari elementi scenici presentano poi texture estremamente curate, ma, a onor del vero, qualche utente PlayStation 4 ha riscontrato dei ritardi nel loro caricamento e qualche strano pop-up, soprattutto negli spazi esterni.
Come anticipato però, il cavallo di battaglia del RE Engine è la gestione dei volti, un vero vanto di Capcom. Purtroppo nella demo ho avuto modo di vedere dei risultati altalenanti: se i volti anziani solcati da rughe celano il massimo dell’espressività e del realismo (oserei dire che si rasenta il fotorealismo), i volti più giovani, quello di Elena in particolare, sembrano quasi plasticosi e inespressivi, e con effetti di illuminazione fin troppo accentuati. Un peccato se si pensa a quello che in Resident Evil 2 Remake si è riuscito a realizzare sui volti di Leon Kennedy, Claire Redfield e Ada Wong.
Naturalmente si tratta ancora di una demo, e Capcom stessa ci tiene a specificare che alcuni aspetti del gioco non sono ancora definitivi (basti pensare al fatto che in italiano a uno dei personaggi secondari manca il doppiaggio), tuttavia è difficile pensare che qualcosa possa cambiare in questo senso in poco meno di tre settimane.
Se è vero che l’occhio vuole la sua parte però, un videogioco è un’opera complessa e completa, quindi anche il comparto sonoro ha un certo peso, anche sotto questo punto Resident Evil Village riesce a non deludere, anzi, si attesta su livelli davvero alti. Anche stavolta va fatta una doverosa premessa sull’hardware, ho utilizzato delle cuffie Pulse per PlayStation 5, probabilmente il modo migliore per fruire del titolo grazie al sistema audio proprietario Tempest 3D.
Non è una constatazione casuale, piuttosto questa prova riesce a dare un senso profondo alle parole di Morimasa Sato, che parlando dell’audio 3D di PlayStation 5 lo ha definito “Indispensabile per l’horror”. Sono convinto che il genere horror viva più di suoni che di immagini in molti casi e questa demo dimostra che anche Resident Evil Village andrà in questa direzione, ogni singolo rumore, fruscio, colpo di fucile, ha una sua esatta posizione nello spazio, e riuscirà a tenere costantemente in tensione il giocatore che verrà totalmente assorbito dal mondo di gioco.
Più action, ma è un bene?
Per quanto riguarda il gameplay, la demo restituisce una sensazione familiare agli amanti della serie, alternando (seppur in versione molto ridotta vista la durata) momenti d’esplorazione e ricerca di oggetti chiave, risoluzione di enigmi e una breve fase in cui potremo fronteggiare dei licantropi, rientrati ormai tra le icone legate a Resident Evil, il tutto con un mood e un’ambientazione che riguarda (come non è nemmeno difficile intuire) Resident Evil 4.
È ancora presto naturalmente per poter giudicare la qualità dell’intero gameplay, tuttavia, salta subito all’occhio (o meglio, alla mano) l’integrazione dei grilletti adattivi del DualSense nell’esperienza. Infatti, sarà possibile maneggiare due armi, una pistola e un fucile, a seconda della bocca da fuoco che decideremo di impugnare, la resistenza opposta dal tasto R2 sarà differente. Se questo potrebbe sembrare straniante in un primo momento, credo che una volta abituati si arriverebbe a sentire la mancanza di un particolare del genere.
Al contrario della demo Maiden, in cui gli spazi claustrofobici del castello Dimitrescu contribuivano ad accrescere l’ansia costante nel giocatore, in questa nuova demo ho avvertito davvero poca paura (e non è proprio un ottimo biglietto da visita per un horror) perché in effetti si aveva la costante sensazione di poter fronteggiare le minacce e non ci si sentiva mai realmente minacciati.
Sarà che la demo non aveva lo scopo di mettere in difficoltà i giocatori, ma ho paura che l’avere a disposizione situazioni molto differenti tra loro (per l’appunto interni angusti e spazi decisamente più aperti) possa creare uno squilibrio tra le varie sezioni del gioco, con alcuni momenti in cui ci sentiremo impotenti e altri in cui saremo dei provetti Van Helsing.
Il bello della serie Resident Evil sta da sempre nel presentare un perfetto equilibrio (in alcuni capitoli meglio che in altri) tra componenti molto diverse tra loro e sarebbe un vero peccato se tutto ciò venisse a mancare proprio in un capitolo così importante. Inoltre, dispiace anche constatare che questa perplessità nasca anche da un fattore positivo legato all’evoluzione del gameplay, che sembra aver subito una netta evoluzione dal momento che ci permetterà di sfruttare alcuni elementi ambientali per contrastare le mostruosità in agguato nel villaggio.
Ci sarebbe anche da parlare della trama, ma qui probabilmente c’è la scelta più incomprensibile fatta da Capcom per tutta la demo. Infatti, alcuni elementi tenuti celati fino a oggi vengono sbattuti in faccia al giocatore a bruciapelo, certamente questo espediente aumenta la curiosità nei confronti del quadro completo, ma allo stesso tempo sarà un peccato arrivare al 7 maggio consapevoli di alcuni elementi davvero importanti. Preferisco quindi evitare di parlarne anche qui, o fare speculazioni a riguardo, perché penso sarà molto più interessante e appropriato farlo in seguito.
In definitiva dunque, Resident Evil Village si riconferma uno dei titoli più interessanti della prima metà del 2021, un prodotto legato ancora alla cross-gen, ma ceh si comporta davvero bene sulla nuova ammiraglia di casa Sony; se Capcom sarà stata in grado di gestire adeguatamente le diverse anime, quella più action e quella più riflessiva, del suo storico brand, potremmo ritrovarci davanti al primo candidato al Game of The Year, l’appuntamento al 7 maggio si fa sempre più interessante!