Respawn Entertainment ha condiviso un nuovo trailer di Medal Of Honor: Above and Beyond, mostrando la “Gallery” del gioco arricchita da speciali interviste fatte ai veterani reduci della Seconda Guerra Mondiale. La serie Medal Of Honor ha sempre avuto come interesse primario la fedeltà storica di ciò che rappresenta, mantenendo il difficile compito di essere un videogioco e allo stesso tempo avere il coraggio di insegnare e raccontare nella sua opera eventi tragici realmente accaduti. Questa strategia è chiara soprattutto alla luce delle ultime dichiarazioni dello storico game director Peter Hirschmann, che ha affermato: “L’obiettivo è raccontare e mostrare la verità nel modo più fedele possibile e permettere alle persone di comprendere, anche se solo in minima parte, cosa deve essere stato vivere un esperienza simile”.
Medal of Honor: Above and Beyond è stato sviluppato per la tecnologia VR, rendendo ancora più immersivi gli eventi della Seconda Guerra Mondiale, in cui i giocatori vestiranno i panni di un agente strategico OSS (antenata della CIA) degli alleati e saranno catapultati all’interno di eventi storici (via mare e via terra) dove il faccia a faccia contro i nazisti la farà da padrone. Il team ha catturato oltre 120 ore di motion capture per il gioco, che uniti alla tecnologia VR ti faranno sentire al centro dell’azione, portando ad altissimi livelli la sensazione di immersione.
Sin dal lancio della saga Medal Of Honor, avvenuta nel 1999 con il debutto sulla prima PlayStation, il reparto Gallery è sempre stato presente, anche se attraverso nuove tecnologie avrà questa volta una veste completamente nuova. Medal Of Honor: Above and Beyond prosegue la tradizione, inserendo al suo interno interviste fatte ai sopravvissuti e raccontate in prima persona con riprese a 360°, mediante l’uso di tecnologie all’avanguardia che consentiranno di essere tramandate per le generazioni future. Uno di questi cortometraggi diretti da Anthony Giacchino, COLETTE, incentrato su di un soldato della resistenza francese ha vinto il premio come Best Short Documentary al Big Sky Documentary Film Festival di inizio anno.