Sviluppato da Fuz Games e pubblicato da Graffiti Games, Restless Soul è un indie dall’umorismo dirompente e che non va sottovalutato. Noi lo abbiamo spolpato sulla nostra Nintendo Switch ed è riuscito a divertirci praticamente dall’inizio e alla fine. Pronto a scoprire la nostra recensione?
Restless Soul – una risata ci salverà
Restless Soul ha un impatto iniziale che potrebbe scoraggiare diversi giocatori. Il fatto di essere solo in bianco in nero e con un numero di elementi su schermo decisamente ridotto, non deve preoccupare. Il titolo non è contenutisticamente povero, tutt’altro, e dopo poche ore te ne accorgerai. Prima di tutto, Restless Soul è un gioco che punta tutto sull’umorismo in diverse chiavi di lettura e con varia potenza. Si passa da battute completamente surreali a vere e proprie critiche mirate alla società odierna, all’industria del videogioco e ai videogiochi stessi; c’è spazio anche per una crudele autoironia che non fa che potenziare ulteriormente l’esperienza (la quale ha anche i sottotitoli in italiano, una piacevole sorpresa).
Il gioco inizia con un litigio ironico che mette subito in chiaro il tono di tutto il prodotto: ci viene chiesto di darci un nome e il fantasma, vero protagonista nonché avatar che muoveremo, protesterà per avere anche lui un nome inedito. Richiesta che verrà negata dal gioco stesso. Sì, se non è chiaro, la quarta parete verrà sfondata di continuo con battute imprevedibili. Aspettati di tutto: dai già abusati game over prematuri a proteste ludiche. Di queste ultime, ne citiamo giusto una per non rovinare la sorpresa e che anzi, ci aiuta a spiegare un po’ cosa non c’è nel gioco. Il gioco non ha punti esperienza nonostante faremo stragi di nemici… ecco, non mancheranno battute sulla mancanza dei famigerati, ormai diffusi quasi ovunque, punti exp.
Tornando alla narrazione, questa non è troppo originale ma è divertente e funziona egregiamente dall’inizio alla fine. Noi controlliamo un fantasma fresco di morte che però, appunto, non vuole restare nell’oltremondo. Vuole tornare in vita e questo comporterà un repentino stupore della Morte, o Tristo Mietitore che dir si voglia. Per tornare in vita, sotto la guida pigra (molto pigra) di un cane fantasma di nome Woof dovremo cercare otto chiavi. Purtroppo per lui, c’è un grande cattivone, tale Dr. Krull, che farà di tutto per fermarlo.
Come abbondantemente anticipato, Restless Soul fa dell’ironia il suo cavallo di battaglia e funziona, funziona dannatamente bene e trascina con sé una banale storia di “raccolta” trasformandola in una mini odissea in bianco e nero dove ti succederà di tutto e riderai tanto, soprattutto se ami questo genere di umorismo, che mette da parte le volgarità a favore di un sano nonsense e di battute sorprendentemente intelligenti se non pungenti. In più, da non sottovalutare, un cast eccezionale di personaggi. Questi sembrano poveri esteticamente ma hanno un’anima comica da far invidia. Perfino alcuni minion riusciranno a strapparti una risata spiazzandoti con trovate comiche.
Gameplay
Restless Soul ha fasi ludiche modeste, forse semplici, ma funzionano tutte. La fase dominante è quella esplorativa e ricorda un po’ alcuni Paper Mario, col protagonista bidimensionale che si muove su mappe 3D. Ad accompagnare l’esplorazione, ci sono dei dungeon composti da una serie di riquadri dove affronteremo una serie di nemici. Come? Sparandogli contro i nostri proiettili! Esatto, il fantasma spara dei proiettili e lo fa in modo semplice e intuitivo: muovendo l’analogico destro. Le fasi di combattimento, inizialmente forse fin troppo accessibili, iniziano a complicarsi con l’avanzare della trama ma la sfida non raggiunge mai livelli proibitivi (c’è comunque la possibilità di personalizzare l’esperienza di gioco).
Oltre a combattere ed esplorare, saremo chiamati a risolvere una serie di enigmi da non sottovalutare per creatività e soddisfazione. Da segnalare anche dei piccoli mini giochi che offriranno brevi pause con varianti ludiche gradevoli e che rimandano, ovviamente, ad altri titoli. Infine, c’è anche un sistema di missioni secondarie che provano, sempre col solito umorismo, a offrire nuovi scorci sul mondo di gioco. Insomma, approfondiscono la folle lore del gioco e allungano il divertimento. Ah già, il fantasma protagonista ha anche uno “SmortPhone” con cui potrai letteralmente fare dei selfie. In realtà, lo SmortPhone stesso ci fornirà un piccolo segnale (la sua icona apparirà su schermo) quando potremo attivare una scenetta post-selfie (scenetta che spesso include altri personaggi e che consigliamo di non perdere).
Grafica e Sonoro
Graficamente Restless Soul o si ama o si odia. L’impatto iniziale può essere molto negativo. Come detto, il titolo è tutto in bianco e nero e inoltre gli elementi a schermo sono ridotti, il gioco ironizza molto in merito. Scordati dettagli curati o un numero di pixel notevoli, anzi alcune location saranno terribilmente spoglie, ma ehi, forse l’Aldilà sarà davvero così? In Restless Soul è tutto molto minimal ma quel minimal dà il meglio di sé. Anche il sonoro si difende piuttosto bene, accompagnando le esilaranti avventure del fantasma senza mai essere troppo invadente.