Retreat to Enen esce il 5 agosto su Steam, Epic Games Store, Xbox Series X/S e PlayStation 5. Sviluppato da Head West e rilasciato sul mercato grazie a Freedom Games, mostra al pubblico una grave accusa sociale che tutti dovrebbero tenere conto. Ne parlerò nel prossimo paragrafo, ciò che devi sapere è che il titolo non possiede alcun doppiaggio o traduzione in italiano e potrebbe essere un piccolo ostacolo per chi non conosce la lingua inglese. Non viene usato un linguaggio forbito, il tutto è molto basilare.
L’obiettivo del gioco è quello di sopravvivere in un mondo ormai distrutto e punta a far rilassare il giocatore, facendogli esplorare zone del mondo bellissime e incontaminate. Effettivamente troviamo una grafica ambientale degna di nota e questo spiega anche il file pesante di gioco e i requisiti minimi da rispettare. Retreat to Enen cerca di portare il giocatore su un livello di stasi mentale e promette bene. Peccato per alcuni bug molto importanti che impediscono la corretta fruizione.
Sei pronto a vivere lontano dalla città?
Retreat to Enen è una critica sociale di grande impatto
Retreat to Enen si apre in un mondo ormai devastato, il cui futuro è stato compromesso dallo stesso essere umano. Le persone hanno distrutto il mondo in cui viviamo e il caos regna sovrano. Per salvare la popolazione e sopravvivere alla crudele morte, inevitabile, tutti dovrebbero rifugiarsi nella natura in quanto unico elemento che salverà il popolo. Dovrai connetterti ad esso e preservare il mondo, oltre che a sopravvivere. E banalmente è questa la trama di Retreat to Enen.
Non sarai l’eroe di una storia epica, né dovrai salvare il pianeta dalla devastazione; semplicemente dovrai pensare a te stesso, a renderti conto di ciò che è successo e liberare la mente per essere un tutt’uno con la natura. E questo è il messaggio che compare non appena si apre il gioco, avvertendo l’utente che Retreat to Enen punta a un certo tipo di situazione che probabilmente non sarà ben visto dai giocatori più frenetici. Infatti, Retreat to Enen è un titolo open world concentrato in un’area del mondo con isole boschive e tanta, tanta acqua.
Non esiste una mini mappa per vedere l’area circostante; la mappa è ciò che vedrai attorno, sempre, e non è facile perdersi in quanto i punti di ritrovo sono sempre visibili tramite un segnale di medie dimensioni. Questo non crea alcun fastidio alla visibilità dell’ambiente attorno al personaggio (che, tra l’altro, non potrai scegliere) ed è molto utile per tornare al campo base.
Sopravvivere non è difficile, ma neanche facile
Per poter sopravvivere in mezzo alla natura, ovviamente dovrai tenere conto di diverse statistiche riguardanti il personaggio. Dovrai controllare i livelli di fame, sonno, salute e sete del protagonista, ma non solo; per vivere a lungo sarà necessario recuperare diversi materiali per poter costruire armi, una base solida in cui stare e tantissime altre risorse che potranno tornare utili. Avrai a disposizione anche un inventario e tutto ciò è gestito dalla tecnologia, distruttrice del pianeta.
Ebbene sì, in Retreat to Enen dovrai riconnetterti con la natura, ma ciò non toglie che potrai usare la tecnologia tanto odiata a tuo favore. Con essa avrai modo di costruire varie risorse in maniera facile e intuitiva. Infatti, il menu di gioco di crafting è altamente minimal e molto semplice da utilizzare. Non solo costruire, ma potrai anche cucinare diverse ricette per mantenerti in salute e in forze o cacciare grazie alle armi costruite.
Attenzione, perché non avrai solo questi compiti da svolgere; dovrai stare attento anche ai vari morsi dei serpenti che circolano nell’area oppure alle ferite mortali che gli animali potrebbero causarti. Dovrai essere pronto a tutto in Retreat to Enen, perché è vero che dovrai connetterti alla natura, ma quest’ultima non perdona e potresti veder finire la partita ancor prima di iniziarla. Ad ogni modo, la difficoltà non esiste e tutto è possibile, se solo si ha la pazienza necessaria.
Tutorial un po’ caotico e sparso per la mappa ambientale
In Retreat to Enen è obbligatorio avere vari tutorial per le diverse attività che l’utente dovrà eseguire. Il problema è che il primo pezzo della guida il giocatore lo potrà vedere dopo un po’ di tempo, lontano dal punto d’avvio del gioco. Addirittura il personaggio potrebbe attraversare il mare tranquillamente e il giocatore scoprire diverse funzioni da solo. Non è difficile, ma sarebbe stato carino qualcosa di più immediato. Ebbene, siamo arrivati al problema principale di Retreat to Enen e no: non è il tutorial.
Inizialmente avviavo il gioco e cercavo di andare nel menu delle opzioni per controllare le varie risoluzioni disponibili. Però non riuscivo, perché inspiegabilmente il titolo si chiudeva e io rimanevo a fissare lo schermo per qualche secondo, spaesata. Riprovavo e riprovavo, per poi capire che non era Retreat to Enen a chiudersi inspiegabilmente: ero io a farlo inconsciamente! Questo perché è presente un bug che non collega bene il puntatore del mouse con il puntatore del gioco.
Infatti, quando andavo a muovere il mouse, vedevo le opzioni illuminarsi e non erano per niente le scelte che volevo fare! Andando un po’ con calma, sono riuscita ad avviare il gioco per poi bloccarmi subito dopo, al tutorial. Per spiegarti alcune cose in Retreat to Enen, appare un messaggio su schermo che dovrai poi obbligatoriamente chiudere con il puntatore e non riuscivo neanche a visualizzarlo! In poche parole: ero bloccata.
Un bug così grande, per un gioco abbastanza bello
Il tempo è volato e io sono riuscita a chiudere quella finestrella, sperando di non incontrare altri pop-up da chiudere su schermo. Anche perché Retreat to Enen è un gioco fluido, non ha altri problemi, ma quello del puntatore è abbastanza grande da impedire il corretto gioco da parte dell’utente. E questo è un guaio non indifferente; confido che venga aggiustato questo problema prima del rilascio ufficiale, in quanto Retreat to Enen ha molto da offrire e sarebbe un vero peccato.
La grafica è bellissima, le luci mostrano delle ombre meravigliose e questo è ancor di più accentuato sott’acqua durante le sessioni di nuoto. Ho amato i suoni ambientali, specialmente quelli sottomarini, e ho riso quando il personaggio ha meditato. Lì per lì si può sentire il personaggio parlare e il doppiaggio non è niente di speciale, tutto molto tranquillo. Per poter giocare a Retreat to Enen su PC devi rispettare i seguenti requisiti minimi:
- Sistema operativo: Windows 7 64-bit;
- Processore: 3.2 GHz Quad Core;
- Memoria: 8 GB di RAM;
- Scheda video: GPU 660ti;
- Memoria dedicata: 10 GB di spazio disponibile.