Return of the Obra Dinn uscirà il 18 ottobre, come ci suggerisce Lucas Pope, sviluppatore anche del precedente Papers, Please; ci promette un’ avventura avvolta dal mistero in prima persona con enigmi basati sulla dedizione logica e un’ esplorazione interna molto all’avanguardia, al passo con i tempi.
una strabiliante avventura con pochissimi colori
La storia, da come si può evincere dalla pagina su Steam, è ambientata nel lontano 1802 dove la nave mercantile ”Obra Dinn”, capitanata da Robert Witterel con un equipaggio di 51 uomini, partendo da Londra per raggiungere l’Oriente, si ritroverà con 200 tonnellate di merci commerciali a bordo. Sei mesi dopo però, la stessa nave non riuscirà a raggiungere Capo di Buona Speranza, cioè l’obiettivo prefissato, per un qualche presunto incidente in mare. Che sia il canto melodico di una sirenetta dai capelli rossi che avrà probabilmente addormentato l’equipaggio e fatto arenare la nave?
Scherzi a parte, ci ritroveremo nei panni di un investigatore assicurativo di Londra per conto della ”East India Company” che, dopo l’inaspettato rientro della nave nell’Ottobre del 1807, verrà spedito immediatamente a Falmouth (in Cornovaglia, nella costa sud-ovest Inglese per intenderci), per poterci salire dentro e preparare una valutazione dei danni e dei rischi, visto che la stessa presenta delle condizioni veramente pessime, partendo dalle vele danneggiate e finendo dallo scafo completamente distrutto.
La nave, inoltre, era partita con un discreto numero di passeggeri, con due formosani (aborigeni originari dell’isola di Taiwan) e le loro fidate guardie, le quali custodivano un prezioso tesoro che li avrebbe protetti dalle peripezie che l’oceano aveva in serbo per loro. Secondo le ipotesi, la calamità sarebbe iniziata con la morte di un membro subito dopo la partenza, e successivamente, dal decesso di altri due membri per polmonite. In pratica una trama che possiamo considerare molto cupa ma estremamente coinvolgente.