I videogiochi ormai raccontano storie molto più coinvolgenti dei film o libri, le avventure narrative sono di certo il genere che più di tutti sa come trattare una buona storia, tuttavia questo genere dà il meglio di sé nel mercato indie, dato che non smettono mai di sorprendere con le loro grandi storie fuori dall’ordinario. Il nuovo arrivato in questo mercato in perenne crescita è Return to Grace, un’avventura narrativa in prima persona ambientata in un mondo sci-fi retrò ispirato agli anni ’60. Il gioco è stato sviluppato e pubblicato da Creative Bytes Studios, una software house indipendente canadese fondato nel 2011.
Return to Grace si inserisce nel filone dei giochi narrativi in prima persona, come Firewatch, The Stanley Parable, Gone Home e What Remains of Edith Finch, i quali offrono al giocatore una storia coinvolgente, una forte componente esplorativa e una libertà di scelta che influenza il corso degli eventi. Tuttavia il gioco si distingue da questi per il suo stile visivo accattivante, il suo umorismo e la sua tematica sci-fi che affronta temi come l’intelligenza artificiale, la religione e la storia umana.
Come se non bastasse, Return to Grace è un gioco che si colloca in un contesto attuale e innovativo, in cui l’intelligenza artificiale è sempre più presente e influente nel mondo dei videogiochi, infatti titoli come Detroit: Become Human, Citizen Sleeper e System Shock trattano vari aspetti di questo argomento. Tutti questi giochi usano l’intelligenza artificiale come pilastro centrale per creare scenari dinamici e coinvolgenti per i giocatori, riuscirà Return to Grace a proporre qualcosa di nuovo ed avvincente? Scopriamolo insieme
Return to Grace: la storia di un’epoca migliore
In Return to Grace impersoneremo Adie Ito, un’archeologa spaziale che ha sempre sognato di trovare la leggendaria Grace, una IA che un tempo aiutava l’umanità a governare il sistema solare. La nostra avventura inizierà dopo una soffiata che rivelerà ad Adie una possibile localizzazione di Grace su Ganimede; tuttavia una volta arrivata sul posto Adie scoprirà che il sito è una gigantesca struttura sci-fi retrò piena di enigmi e pericoli, l’unico aiuto che avrà l’esploratrice saranno le varie “voci” di Grace, le quali sono dei frammenti della sua personalità generati per via di un misterioso avvenimento.
Adie durante l’avventura dovrà interagire con le diverse voci di Grace, ognuna con il proprio carattere e le proprie intenzioni, infatti alcune di esse saranno amichevoli e divertenti mentre altre saranno ostili e manipolatrici. L’archeologa spaziale dovrà decidere di chi fidarsi e di chi no, il tutto mentre cerca di scoprire il segreto di perché Grace fu disattivata migliaia di anni fa.
Return to Grace ha una storia che unisce il mistero, l’umorismo ed il sci-fi, inoltre esplora temi come l’intelligenza artificiale, la religione e la storia umana. Infine bisogna elogiare il fatto che la trama del gioco non è statica, dato che le scelte del giocatore influenzano le relazioni con le personalità di Grace, le prove da trovare e il finale del gioco, ovviamente ci sono diversi modi per completare l’avventura con diversi esiti possibili, i quali possono rivelarsi felici o tragici.
Return to Grace: un’esperienza con il giusto gameplay
Return to Grace è un gioco in prima persona che combina elementi action adventure con l’esplorazione e la narrativa, perciò il gameplay si basa principalmente sull’interazione con le diverse personalità di Grace. Ogni voce ha il proprio carattere e le proprie intenzioni, quindi il giocatore dovrà scegliere bene con chi essere amichevole, ostile o neutrale.
Le scelte del giocatore non solo influenzano le relazioni con le personalità di Grace, infatti saranno fondamentali anche per la scoperta di indizi e il finale del gioco, tuttavia Il gameplay include anche varie attività come la risoluzione di enigmi, l‘hacking di sistemi e le cutscene, tutte queste attività richiedono abilità e riflessi da parte del giocatore, dato che possono avere conseguenze positive o negative a seconda di come vengono svolte.
Return to Grace: un arte retro futuristica
Il comparto grafico di Return to Grace si ispira agli anni ’60, con un’atmosfera sci-fi retrò e colorata, tutto ciò è merito del ottimo utilizzo del Unreal Engine 4, il quale permette di creare ambienti dettagliati e realistici, con effetti di luce e ombre dinamiche. Il gioco ovviamente si differenzia dagli altri per via della direzione artistica originale, il quale dà vita agli ambienti ed ai personaggi richiamando le serie fantascientifiche dell’epoca.
Il comparto sonoro del gioco è altrettanto curato, con una colonna sonora che mescola brani orchestrali e synthwave, creando un contrasto tra il passato e il futuro. Return to Grace spicca anche per il suo doppiaggio (unico) in inglese di qualità, con voci che esprimono le diverse personalità di Grace e il carattere di Adie. Infine il gioco ha anche effetti sonori realistici e immersivi, i quali accompagnano le azioni del giocatore e le reazioni dell’ambiente al nostro passaggio. Insomma sia il comparto grafico che il sonoro di Return to Grace contribuiscono a creare un’esperienza coinvolgente e suggestiva per il giocatore, rendendo ancora più intrigante questo mondo sci-fi unico e misterioso.
Tiriamo le somme
Return to Grace è un titolo dai toni umoristici e ironici, con dialoghi divertenti e situazioni paradossali, il gameplay pur non essendo il suo forte è abbastanza vario per la durata del titolo, il quale può essere completato in 3 ore oppure in 5 ore se si vogliono scoprire tutti i finali. L’eccelsa ottimizzazione ed il prezzo più che adeguato mettono in risalto Return to Grace, infatti è il chiaro esempio di come i videogiochi indie possano offrire esperienze originali e creative, anche con budget e risorse limitate. Infine il gioco dimostra come il genere narrativo sia ancora vivo, dato che produzioni come questa sono in grado di attrarre un pubblico variegato e appassionato.
Mantieniti aggiornato con le nostre ultime notizie o scopri nuovi giochi con le nostre recensioni.