Se sei un appassionato di titoli strategici, c’è una buona probabilità che tu conosca il genere 4X. Questo termine, che è stato coniato nel lontano 1993 dal progettista Alan Emrich, è l’acronimo di explore, expand, exploit, exterminate e serve per definire quei videogiochi dove c’è una forte componente strategica.
Sicuramente questa categoria appartiene il titolo che abbiamo in recensione oggi ovvero Revival: Recolonization, sviluppato e lanciato da HeroCraft. Un gioco che mette sul piatto un gameplay molto simile a saghe molto più blasonate come ad esempio Civilization, ma che aggiunge un tocco di trama che sembra arrivare direttamente da un film fantascientifico sulla falsariga di Terminator. Si è rivelato un buon videogame? Continua nella lettura per scoprirlo.
All-Mind, intelligenze artificiali e tanta distruzione
Nel passato l’uomo ha creato l’intelligenza artificiale per riuscire ad esplorare meglio lo spazio. È con questo passo che nasce l’All-Mind ovvero una IA modellata sulla struttura della litosfera terreste, peccato che questa, inspiegabilmente, è dotata di poteri che vanno ben al di la della concezione dei suoi creatori. Oltre ad essere dotata di questi poteri, l’All-Mind, ha deciso che per progredire l’umanità deve scomparire, scatena così una guerra che genera un’impressionante ondata di distruzione, la quale altererà le orbite dei pianeti e così facendo i climi della Terra verranno irrimediabilmente mutati.
Dopo migliaia di anni da questa catastrofe, ti risveglierai tu, ovvero un emissario che ha come ragione di vita quella di portare la pace e riunire i pochi insediamenti umani rimasti, ovviamente per farlo potrai usare la via della diplomazia, ma anche la forza bruta. Tuttavia non credere che questo si rivelerà un compito semplice, visto che i pochi umani sopravvissuti venerano l’All-Mind come fosse un Dio, quindi starà a te cercare di fargli cambiare idea e convincerli a seguirti nella distruzione di questa intelligenza artificiale.
La trama, pur essendo un gioco a budget limitato, non è davvero niente male e questa viene spiegata tramite i discorsi dei protagonisti. Ovviamente la contaminazione da altre opere, provenienti anche da altri media, si vede tutta, ma non è assolutamente un male.
Revival: Recolonization o Civilization?
Ma passiamo a quello che interessa maggiormente un giocatore ovvero il lato gameplay. Come ti dicevo nell’introduzione Revival: Recolonization è un titolo 4X, basato su una griglia ad esagoni e se stai pensando “come quella di Civilization?” la risposta è sì. Nonostante questa similitudine, qui i combattimenti saranno molto più complessi, infatti se in Civilization, soprattutto nel quarto capitolo, bastava avere le statistiche più alte rispetto al tuo avversario, qui dovrai adottare una vera propria strategia che si avvicina quasi al gioco degli scacchi.
Una volta iniziato uno scontro, il quale sarà a turni, i campi di battaglia si espanderanno e i combattenti verranno messi in alcuni esagoni dedicati. Il tuo obbiettivo sarà quello di avvicinarti il più possibile e sferrare il tuo attacco. Avrai a disposizione diverse pedine da utilizzare, alcune che hanno armi a raggio corto, altre a raggio lungo e soprattutto il tuo leader, il quale avrà delle abilità speciali utili come ad esempio la possibilità di modificare il terreno e il suo clima per avere dei vantaggi durante la battaglia, anche se questi si limitano ad infliggere qualche danno in più o a dare alterazioni di stato.
Quando non combatterai Revival: Colonization, si comporterà in maniera molto simile ad altri esponenti del genere, quindi dovrai costruire edifici, avviare code di produzione per nuove unità di combattimento ed espandere i tuoi possedimenti il più possibile. Il problema di questi compiti, che come dicevo prima sono comuni anche in altri giochi di questo genere, siano spesso molto ripetitivi, ma soprattutto confusionari.
Confusionari perché dovrai esplorare e saltare da un menù all’altro in continuazione e l’interfaccia utente poco chiara non aiuta in questo compito, visto che tutto è messo in maniera troppo disordinata e non ci sono nemmeno aiuti o pop up che ti spieghino in maniera efficace cosa serve premere una o l’altra opzione. Anche il fatto di essere troppo strategico non aiuta Revival: Colonization, visto che non avrai mai l’impressione di essere una macchina da guerra inarrestabile, ok capisco che il titolo voglia essere tattico a tutti i costi, ma questo fa mancare quella soddisfazione tipica di quando hai potenziato l’impossibile e sei diventato il terrore di tutta la mappa.
Un mix di 2D e 3D
Graficamente il titolo, pur non essendo allo stato dell’arte, non è male e riesce in maniera armoniosa a mixare elementi grafici sia in 2D che in 3D. Il problema più grande, che alla fine è ciò di cui ti ho parlato anche nel paragrafo dedicato al gameplay, è l’interfaccia utente troppo spartana e poco intuitiva. Questo è un problema, oltre che di giocabilità, anche da un punto di vista prettamente visivo.
Da un punto di vista sonoro le musiche sono decenti, mentre il doppiaggio dei personaggi andrebbe un attimo rivisto. Infatti, nonostante questo non sia male, è presente solo ed esclusivamente nelle scene di intermezzo e non nelle parti in game. Ti posso assicurare che alcuni frangenti una voce di accompagnamento non avrebbe che giovato al titolo, ma qui dovrai leggere interminabili linee di dialogo e il tutto sarà accompagnato solo da un sottofondo di musica tribale.