Ultimamente stiamo assistendo a un ritorno sempre più prorompente dei giochi arcade dedicati agli sport estremi: il remake di Tony Hawk’s Pro Skater 1+2, il ritorno di Skate e il buon successo del franchise di The Crew sono solo alcuni segnali che suggeriscono una richiesta da parte del mercato di tornare a sfrecciare sulla pista o realizzare dei trick indimenticabili su skateboard o simili.
Ubisoft Annecy è uno di quei team che non ha mai accantonato la propria idea di sport estremo: dopo la realizzazione di Steep, lo studio transalpino si è cimentato in una nuova avventura con l’obiettivo di coinvolgere una moltitudine di giocatori nelle gare più folli possibili.
Stiamo parlando di Riders Republic, un titolo che sin dal suo annuncio all’Ubisoft Forwards 2021 non è stato possibile ignorare. Vedere tutti quegli avatar sfrecciare su piste da bici, percorrere tracciati innevati sugli sci e volare con il rocket wing avrà sicuramente catturato la curiosità dei videogiocatori, a prescindere dal fatto che questi siano fan degli sport estremi o meno.
Finalmente, abbiamo potuto mettere mano a questa nuova fatica di Ubisoft Annecy. Ecco a te, caro lettore, la nostra recensione di Riders Republic per PlayStation 4.
Riders Republic, diventare il re di tutti i rider
La campagna di Riders Republic è la portata principale del titolo; a differenza di quello che si possa pensare visionando i trailer, la componente multiplayer è al servizio della modalità carriera e non il contrario.
Chi ha vissuto i tempi di Xbox 360 e PlayStation 3 a pane e Skate sa già cosa aspettarsi dalla trama principale. Lo scopo è quello di diventare il rider più famoso di tutti gli Stati Uniti, e le vicende di gioco saranno condite da un entusiasmo di fondo da parte degli NPC che ci affiancheranno durante la nostra ascesa al successo.
La progressione si basa su tre sport estremi, che strutturalmente si diramano in cinque carriere differenti: volo, bici e sci/snowboard sono le discipline presenti nel titolo, e le ultime due si suddividono in gare e trick. Di conseguenza, ogni tipologia di competizione intrapresa fa progredire un determinato livello carriera del giocatore.
Avanzare di livello in una carriera significa sbloccare più eventi dedicati. Al completamento di ogni evento si ottengono delle stelline in base alla buona sortita della nostra prestazione e a quanti obiettivi secondari siamo riusciti a finalizzare.
A differenza del livello carriera, quello delle stelline è un ecosistema di progressione meno specifico e che possiamo riassumere come il punteggio generale comprensivo di tutte le discipline. Più stelline otterremo, maggiore sarà la quantità di sponsor pronti a offrirci un allettante contratto e riempirci di verdoni, ossia la valuta in game, o nuove attrezzature.
Sii te stesso
Una volta che ci saremo fatti notare nelle competizioni minori, abbiamo la possibilità di partecipare ai Big Event imbastiti dagli sponsor importanti del calibro di Red Bull. Insomma, non si può certo dire che lo sviluppo delle carriere sia statico.
Uno dei punti di forza di Riders Republic risiede proprio nella fluidità della sua progressione, la quale resta a discrezione del giocatore. Se non si apprezza una tipologia di sport la si può ignorare per concentrarsi sulle discipline preferite senza che questo porti a delle gravi conseguenze sull’avanzamento di gioco.
Un’altra peculiarità che il giocatore potrebbe apprezzare è l’enorme quantità di contenuti disponibili all’interno del gioco: tra competizioni principali, un numero di gare giocabili vicino al centinaio, partite multiplayer e sfide di bizzarrie le attività disponibili sono tante, e nonostante possa esserci una ripetitività di fondo questa è facilmente aggirabile se si cerca di alternare i varie eventi propinatici dai ragazzi di Ubisoft Annecy.
Purtroppo, non tutte le carriere risultano essere stimolanti in egual modo. Passando un po’ di tempo a provare le varie competizioni, ci si accorge che le attività riguardanti il rocket wing sono più annacquate rispetto all’adrenalina che può procurarci una gara di bici downhill.
Personalmente, non ho apprezzato troppo la scelta di strutturare gli eventi dedicati al razzo da volo soltanto nell’attraversamento anelli, inoltre la tipologia di gara più blanda non esalta l’abilità del giocatore: di conseguenza, non sempre ci si imbatte in una gara piena di sorpassi e dal mordente incisivo. Ho apprezzato maggiormente le gare in tuta alare, che offrono il giusto brio nel totalizzare punti in base a quanto si vola vicino a un ostacolo.
Fortunatamente, la progressione fluida permette di sviare a questi problema: che si parli di oggettività o di gusto, i giocatori hanno la possibilità di giocare soltanto a quello che più gli aggrada.
RUN
Sarebbe scontato dire che la base strutturale del gameplay sia stata presa da Steep: tuttavia, gli sviluppatori hanno reso il gameplay più praticabile ai neofiti rendendo il tutto più arcade, una scelta che premia l’accessibilità del titolo in ogni sua forma.
Il gioco propone al giocatore due stili differenti: Riders, che permette di girare la telecamera e di eseguire i trick con i pulsanti del nostro Dualshock 4, o in alternativa Trickster, il quale blocca la visuale di gioco in modalità fissa e permette di eseguire le skill con l’utilizzo della levetta analogica destra.
Nel caso ci fosse bisogno di ancora più accessibilità, nelle impostazioni è possibile selezionare l’atterraggio automatico: questa opzione faciliterà di molto la buona sortita della nostra evoluzione in aria, anche se una minima parte dei punti ottenuti a fine trick saranno sottratti.
Lo svecchiamento della formula di Steep rende Riders Republic un titolo solido e al contempo giocoso; questa presa di coscienza ha giovato molto alla salute del titolo, reso si più immediato per i giocatori meno avvezzi agli sport estremi, ma più divertente pad alla mano.
Purtroppo, anche in questo caso vi è da segnalare una sbavatura: il tasto riavvolgi, utile per riavvolgere il tempo in caso di caduta e checkpoint mancato, non è troppo immediato. In un prodotto che fa della velocità adrenalinica la sua portata principale, riavvolgere il tempo dopo una caduta non può essere un’azione legnosa.
Inoltre, nel caso stessimo usando lo stile Riders, la conferma del riavvolgimento avverrà tramite lo stesso tasto assegnato al salto. Inutile dire che nella foga di ripartire capiterà a più riprese di cadere di nuovo non appena si finisce di riavvolgere.
RUN (ma in multigiocatore)
Per quanto concerne il comparto multiplayer del gioco, Riders Republic offre la possibilità di giocare ogni evento della campagna in competizione con il proprio gruppo online: tuttavia, non è sicuramente questo il punto cruciale del PvP.
Nell’accampamento di Riders Ridge possiamo accedere a una moltitudine di playlist di gioco destinate esclusivamente al multigiocatore: ci sono le sfide di bizzarrie di Shackdaddy Bandits che consistono in corse con attrezzature e skin per l’appunto “bizzarre”. Non mancano all’appello le classiche competizioni Tutti contro Tutti sia per quanto riguarda le corse che le trick battle.
Per gli amanti del caotico, a ogni scoccare dell’ora è possibile gareggiare nelle Gare di Massa, una competizione multidisciplinare che vede un totale di 20 giocatori su current gen (che diventano 64 su PlayStation 5 e Xbox Series X/S) sfidarsi per il raggiungimento del podio in una gara all’insegna della sregolatezza.
Purtroppo, questa tipologia di gare risulta essere davvero troppo disordinata e potrebbe diventare un’esperienza stressante per il giocatore; nella maggior parte dei casi i tracciati sono stretti, e spesso le collisioni contro la considerevole mole di concorrenti nella lobby fa sì che il nostro avatar manchi una rampa o qualche punto di controllo, costringendoci a riavvolgere e perdere di conseguenza parecchie posizioni.
Al completamento di queste gare si otterranno delle stelline extra e ulteriori verdoni, spendibili nello shop in costumi folli e skin all’ultimo grido. Come ormai da prassi, è presente una quantità massiccia di skin acquistabili esclusivamente tramite microtransazioni, tuttavia il catalogo offre un vasto assortimento di abiti scambiabili con valuta di gioco.
Le opportunità sono infinite a Riders Ridge
Per quanto concerne il comparto tecnico, Riders Republic riesce a offrire buoni scorci e un open world estremamente funzionale alla tipologia di gioco proposto, nonostante il motore grafico dell’azienda transalpina inizi a necessitare di una svecchiata soprattutto per i modelli poligonali degli NPC e le rispettive animazioni facciali.
La mappa comprende una gran parte dei parchi nazionali degli Stati Uniti più famosi del paese: dalle tinte verdeggianti della Yosemite Valley fino al monumentale Bryce Canyon passando per la stazione sciistica del Mammoth Mountain, possiamo affermare che ancora una volta le produzioni Ubisoft centrino sempre il punto quando si tratta di realizzare delle ambientazioni suggestive.
Per incentivare il nostro rider a esplorare i punti salienti di questo open world pregno di fantasmi dei giocatori, il team di sviluppo ha piazzato in maniera strategica dei collezionabili quali foto da scattare o vette da raggiungere. In sunto, il viaggio rapido è funzionale, ma ogni tanto è giusto perdersi nel free roaming anche solo per scattare una foto al paesaggio.
Menzione d’onore anche per la colonna sonora, che comprende brani editi e altre produzioni già famose: gli ascoltatori più incalliti dell’hip hop americano riconosceranno subito Black and Yellow di Wiz Khalifa. Per quanto riguarda i brani originali del titolo, è da segnalare un’ottima performance musicale dei produttori Justin Boreta, Edward Ma e Josh Mayer.
In conclusione
Riders Republic è un titolo fresco e sicuramente impattante per il mercato degli extreme sport game; la nuova fatica di Ubisoft Annecy è testimone del percorso evolutivo del team, che ha fatto tesoro dell’esperienza di Steep trasformando la formula per rendere il nuovo progetto più accessibile e arcade.
La straripante mole di contenuti e la progressione estremamente personale rendono Riders Republic un must have per tutti gli amanti del genere, senza pero esimersi da alcuni difetti da cercare nella struttura del gameplay di alcuni sport come il rocket wing e in Gare di Massa che dovrebbero essere i fulcri del titolo e riuscendoci in parte, tuttavia non senza qualche incertezza.
In conclusione, credo che Riders Republic sia un prodotto valido che può intrattenere il giocatore per svariate ore. Non importa che tu sia un navigato del genere o meno, se cerchi qualcosa di arcade e immediato il nuovo titolo di Ubisoft Annecy saprà soddisfare la tua sete di adrenalina.