L’arrivo delle console, che sapessero gestire i poligoni e le immagini in 3D, fece cambiare parecchio determinati tipi di giochi. Mi riferisco anche ai cosiddetti Smup o Shoot ‘em up, i quali hanno mantenuto la loro anima 2D nel gameplay, ma hanno aggiunto elementi poligonali all’interno della loro grafica, andando a creare quello che, col tempo, è stato definito 2,5 D. Questa via di mezzo ci ha regalato parecchi capolavori come: Einhänder, G-Darius, Thunderforce V e R-Type Delta.
Lo sviluppatore com8com1 ha sicuramente preso ispirazione dai mostri sacri di questo genere, consegnandoci Rigid Force Alpha, un gioco del 2018, disponibile nello sconfinato catalogo di Steam, quale è un mix ben riuscito dei giochi prima citati. Dopo due anni, l’evoluzione di Alpha è questo Rigid Force Redux, il quale fa il suo debutto su Switch e lo fa in maniera davvero molto convincente.
Niente storia, tutta sostanza
Il gioco inizia con un buon tutorial, che ti sconsiglio caldamente di saltare, visto che ti darà un’infarinatura sui controlli del gioco e ti farà conoscere le potenzialità della tua navicella. Il tutto verrà narrato dall’intelligenza artificiale montata sulla tua astronave che risponde al nome di PSYE.
Se sei un appassionato di questo genere di giochi potrebbe venirti l’istinto di mettere dito sul D-Pad della tua Nintendo Switch, tuttavia il gioco si vede che è stato studiato per essere utilizzato con i controlli analogici, visto che, specialmente nelle parti più avanzate del titolo, richiede una precisione maggiore e questo risultato potrai raggiungerlo solo con l’analogico, la croce direzionale non basta.
Squadra che vince non si cambia
La cosa meglio riuscita di questo titolo è sicuramente il sistema delle armi, appagante ed esaltante, proprio come un vecchio Smup anni ’80/’90.
Con il tasto B si spara con l’arma primaria. Negli Shoot ’em up tradizionali, si inizia sempre con una cadenza di fuoco davvero misera il quale, solitamente, è un getto piccolo e sottile; Rigid Force Redux, non fa eccezione.
Con l’avanzare dei livelli potrai prendere i power up blu (i quali aumentano il volume della nostra arma base), quelli gialli (che avranno una traiettoria angolata) ed infine i potenziamenti verdi (il quali fungeranno da scudo). Tutti i potenziamenti sono affiancati dalla possibilità di lanciare missili in contemporanea al nostro sparo regolare (un classico in questo genere di giochi).
Infine, per ogni nemico abbattuto, dovremo raccogliere delle sfere verdi utili per immagazzinare energia e fare un soddisfacente super colpo con il tasto Y, mi raccomando utilizzalo con parsimonia, ti sarà particolarmente utile nei boss finali. Per raccoglierle, oltre a passarci sopra, potremo premere il tasto ZR, che ci rallenterà, vero, ma creerà un campo magnetico in grado di attirare tutte le sfere verdi, non facendocene perdere nemmeno una.
L’ultima cosa rimasta nel nostro arsenale sono i Force Shards. Prendine uno e ti troverai un modulo attaccato alla tua navicella, prendine tre e avrai il set di morte completo con una gittata estremamente ampia (sì, fa molto R-Type, ma il titolo non nasconde mai l’ispirazione). Infine, una volta acquisiti i tre moduli, potrai premere i tasti L oppure R per spostare i Force Shards nella parte frontale, centrale oppure sul retro della navicella e quindi riuscirai a sparare ad ogni nemico, in qualsiasi direzione esso si possa presentare.
Oltre a questo i Force Shards serviranno come scudo: se ti prenderanno con essi equipaggiati, esploderà il modulo, altrimenti se vieni colpito senza possederne, sarà morte istantanea e perdita di una vita.
R-Type… is that you?
Come già sottolineavo prima, e puoi notarlo tu stesso dagli screenshot che ti ho postato in questa recensione, Rigid Force Redux urla chiaramente: “Voglio essere come R-Type”. Tutto è ispirato al gioco che è diventato sinonimo di Smup: le navicelle, i fondali, i nemici e anche i power up.
Finché il tutto è fatto bene, come Rigid Force Redux, non ho nulla da obiettare, ciononostante, questa fortissima ispirazione a R-Type è un’arma a doppio taglio visto che, spesso, avrai un forte senso di deja-vù, ma come detto prima, complessivamente, per quanto riguarda l’aspetto tecnico, il tutto è stato fatto ottimamente, anche grazie ad una colonna sonora molto buona che fa ampio uso di musica elettronica composta dai Dreamtime, un gruppo finlandese specializzato in questo tipo di opere.
Uno dei punti deboli del titolo è, purtroppo, la sua estrema brevità, solo 6 livelli in tutto. Partiremo con un assalto ad un blocco militare che ha occupato una stazione spaziale, prima di atterrare sul pianeta Therra e sbloccare altri livelli ambientati nel deserto, nel ghiaccio e nel fuoco. Infine torneremo nello spazio profondo per occuparci del cattivo di turno.
Naturalmente alla fine di ogni livello c’è l’immancabile boss, il quale cercherà in ogni modo di farci perdere vite e non farci passare al prossimo stage. Questo naturalmente se setteremo la difficoltà non in modalità Easy, visto che alla difficoltà più bassa, il gioco è veramente a prova di bebè. Basteranno infatti 40/50 miseri minuti per completare il gioco in questa modalità, davvero troppo poco.
Il mio consiglio è di impostare le difficoltà più alte fin da subito. Il fattore rigiocabilità dà: la modalità arcade, la possibilità di rifare tutti i boss, le classifiche online e i vari trofei da sbloccare (direttamente dal gioco, visto che Nintendo con la sua Switch non ha ancora introdotto i trofei). Purtroppo questo è davvero troppo poco per aumentare le ore di gioco. Peccato, perché il gioco di per sé è davvero ben fatto e divertente, ma troppo breve.
Concludendo
Tirando le somme, Rigid Force Redux è un gioco davvero molto bello, minato purtroppo da una campagna principale troppo misera. Tuttavia ogni appassionato del genere Smup, resterà davvero estasiato da quello che i ragazzi di com8com1 hanno messo sul piatto. Un perfetto omaggio a opere più grandi come R-Type, ma questo non è necessariamente un difetto.
Una grafica buona, colorata e che prende a piene mani dai mostri sacri del genere, sia per quanto riguarda l’aspetto dei nemici che per quanto concerne i fondali. Ma è nella giocabilità che il titolo da il meglio di sé con molti add on e power up che lo fanno risultare molto vario e appagante. Speriamo in un secondo capitolo, più ampio e più lungo.