Sviluppato da CITY CONNECTION e Riki e pubblicato da Clear River Games, Riki 8bit Game Collection è una stravagante nonché fortemente di nicchia, ccollection di giochi e album musicali. Per la precisione, sono tutti titoli fortemente arcade, in 8 bit (appunto) e spaziano da sparatutto verticali a platform a scorrimento orizzontale automatico, il tutto per un’esperienza fortemente nostalgica e che punta moltissimo sulle sonorità. Noi abbiamo vissuto questa particolare esperienza su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Riki 8bit Game Collection più chip music che gioco
Prima di affrontare la narrativa di Riki 8bit Game Collection è bene capire che tipologia di prodotto abbiamo tra le mani. Come da titolo, si tratta di una collection ma, a differenza della stragrande maggioranza delle collector a tema videoludico, questa non è solo videogiochi e no, non include neanche documentari o interviste. Qui abbiamo due videogiochi e ben tre dischi musicali di genere chiptune, tutto rigorosamente a 8 bit.
Come potrai quindi immaginare, in Riki 8bit Game Collection non c’è alcun tipo di narrazione ma, il prodotto in sé, funge da vera e proprio omaggio al genere musicale chiptune che viene costantemente rievocata in ogni singola modalità potendo, inoltre, contare sulla partecipazione di diversi artisti giapponesi esperti. L’opera, sviluppata da Riki, il cui nome figura anche nel titolo (in stile simile a Taito Milestones 3, di cui puoi recuperare anche la nostra recensione), offre comunque diverse occasioni di svago mettendo però in prima linea la musica.
Inutile dire che la collector emerge essenzialmente per il suo fascino nostalgico seppur, tra lo stile grafico e lo stesso genere musicale, va a comunicare a una ristrettissima nicchia d’utenza, risultando quindi ben poco appetibile per chi è estraneo a questo sottomondo. Volendo comunque entrare nei meandri dell’offerta narrativa, proviamo a raccontare i setting dei due titoli videoludici qui inclusi.
Kira Kira Star Night è un platform in 2D pixelloso ed estremamente semplice oltre che old style che ha ben tre personaggi selezionabili e come unico scopo, quello di raccogliere le stelle. All’interno dell’opera, tra un salto e un altro, potremo, ovviamente, ascoltare la musica chiptune di artisti come Takeaki Kunimoto, Takeshi Yokemura, Nobuyuki Shioda, Yuzo Koshiro, Manami Matsumae e Yuriko Keino.
Astro Ninja Man DX è il secondo e ultimo titolo videoludico della collection e ci vede impegnati a difendere il “mondo” da minacce aeree di vario genere. Si tratta di uno sparatutto verticale in 2D molto frenetico e che sfocia velocemente in un bullet-hell d’altri tempi con tanto di punteggi in salsa arcade. A condire il tutto, come da anticipazione, altra musica chiptune dei compositori Manabu Namiki, Hiroto Saitoh e Nobuyuki Shioda.
Gameplay semplice e tanta musica
Riki 8bit Game Collection è un elogio alla chip music con l’aggiunta di un paio di titoli videoludici che provano, nel loro piccolo, a rendere il tutto più interattivo. La realtà è che i due giochi qui disponibili, hanno più il retrogusto (sbagliato) di minigiochi venendo oscurati quasi completamente dalla presenza di ben tre album musicali (che andremo ad approfondire a breve).
Per quanto riguarda i giochi, partendo da Kira Kira Star Night, questo è un platform in 2D a scorrimento orizzontale dove devi semplicemente saltare e raccogliere le stelle (prima che scada il tempo), tutto qui. Non è richiesto molto altro, assolvendo quindi il ruolo quasi di scacciapensiero d’altri tempi oltre che molto di nicchia (forse troppo). Eppure, riesce, nel suo piccolo,a rievocare il passato con estrema efficacia, unendo semplicità e soddisfazione in modo genuino e immediato.
Astro Ninja Man DX è un galvanizzante e minimalista, oltre che estremamente old school (e ancora una volta: di nicchia) sparatutto verticale nonché bullet-hell. Qui, nei panni di Astro Ninja Man, dotato di arti bunshin inspiegabilmente assurde e sceniche, dovremo difendere la Terra da un’invasione di creature di vario genere.
A spiccare, oltre la classica metodologia da sparatutto con punteggi e classifiche, è l’abilità dello stesso protagonista che può clonarsi più volte, moltiplicando sia la potenza di fuoco che la propria difesa. Infatti, se viene colpito un clone dal fuoco nemico, questi svanisce ma il protagonista non subisce alcun danno. L’unico modo per morire è quindi subire danni direttamente con l’Astro Ninja Man originale (cosa che capiterà spesso, soprattutto se si è neofiti).
Musica per le mie orecchie
I due titoli fin qui esposti possono erroneamente passare come passatempi ma in realtà sono comunque due piccole gemme storiche tenute fino ad ora nascoste sul suolo Giapponese e che comunque risultano perfettamente coerenti e in linea con la filosofia di Riki 8bit Game Collection, ossia: la chip music. Ecco quindi che la parte più grande della collection è legata proprio agli album musicali.
Il primo si chiama 8BIT MUSIC POWER con 12 tracce di 44 minuti create da 11 compositori differenti. Qui, oltre ad ascoltare i brani, potrai campionarli e ascoltare solo determinati “sound”, il tutto in modo fluido e intuitivo. Il secondo album, 8BIT MUSIC POWER FINAL, sempre campionabile, contiene 18 tracce per un totale di 52 minuti e su schermo vede anche il ballo di Kiara-chan direttamente da Kira Kira Star Night.
8BIT MUSIC POWER ENCORE, è l’ultimo album, contenente 14 tracce per un totale di 42 minuti circa che riportano su schermo il protagonista del primo album, ossia BIT-chan. Il tutto per un viaggio musicale tra vintage e moderno del genere. Ovviamente, chi non apprezza questa tipologia di musica, difficilmente resterà affascinato dalla collector.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, abbiamo la pixel art fedele al suo tempo, senza ritocco alcuno. Quindi, o la si ama per la sua storia e per il magico viaggio nel tempo che è in grado di farci fare o si rimbalza indietro, non riuscendo a farsi coinvolgere da quei pochi pixel e colori a schermo che però caratterizzano le fondamenta di ciò che oggi giochiamo.
Discorso leggermente analogo per la musica, vero fiore all’occhiello di tutta l’opera. Una cura acustica molto alta e soprattutto varia, seppur sempre coerente e ciecamente racchiusa nella sua nicchia nonché sottogenere che è la chiptune. Chi ama tutto ciò, passerà ore su questa collector. Ultima nota per l’assenza dei sottotitoli in lingua italiana, un’assenza non molto rilevante considerando che i testi a schermo sono abbastanza pochi.