Acque tempestose per gli sviluppatori di Grand Theft Auto e Red Dead Redemption. In un rapporto stilato da Tax Watch UK, think-tank investigativo del Regno Unito, viene evidenziato come le compagnie sotto l’autorità di Rockstar non abbiano pagato le dovute imposte societarie nel periodo compreso tra il 2009 e il 2018. La cosa è particolarmente grave, considerando i grandi numeri smossi da Red Dead Redemption 2 e Grand Theft Auto V.
La relazione continua asserendo che Rockstar North, sviluppatore principale dell’ultimo capitolo di GTA locato a Edimburgo, ha richiesto 70 milioni di crediti fiscali in sterline dall’Agenzia delle Entrate britannica, la Her Majesty’s Revenue & Customs (HMRC), per un periodo di 10 anni. La società ha reso possibile ciò dichiarando i profitti della sede scozzese fuori dal Regno Unito, comunicando dunque una perdita netta nel decennio concluso nel 2018.
“Questo rapporto mette in discussione qualora le sedi britanniche coinvolte nello sviluppo del gioco abbiano fatto circolare un congruo profitto al riguardo” cita testualmente l’analisi. “Sette compagnie attive basate all’interno del territorio che operano usando i nomi di Rockstar e Take-Two (quest’ultimo il proprietario della società sotto accusa, ndr) hanno dichiarato un utile totale lordo di 47,3 milioni di sterline tra il 2013 e il 2018. Nello stesso periodo, tuttavia, gli introiti totali stimati per i titoli pubblicati da Rockstar ammontano a cifre vicine ai 5 miliardi di dollari americani“.
A causa di quanto sopra esposto, la relazione insiste che avrebbe avuto più senso dividere in maniera più equa i suddetti profitti e, qualora ciò fosse stato fatto “Rockstar North non avrebbe dovuto ricevere credito alcuno”, anzi: la sua responsabilità fiscale verso il Regno Unito sarebbe ulteriormente cresciuta. Dopotutto, coi dati aggiornati a maggio 2019, Grand Theft Auto V ha venduto poco meno di 110 milioni di copie e ha fruttato a Rockstar circa 6 miliardi di dollari americani, spiccando nella mente di molti come il prodotto di intrattenimento di maggior successo al mondo.
Il rapporto prosegue menzionando la possibilità, all’interno del Regno Unito, data agli sviluppatori di abbassare la quantità di imposte dovute nell’eventualità in cui il loro prodotto prendesse sufficiente spunto dalla cultura britannica. Inoltre menziona come l’unico fattore coinvolto a tal proposito in GTA V fosse il suo sviluppo nella città di Edimburgo e nient’altro, mettendo quindi Rockstar nell’imbarazzante posizione di dovere ancora più tasse di quelle che, beh, ha omesso di pagare.
Il documento si conclude spronando una revisione del sistema di tassazione verso i videogiochi, definendolo come non funzionante a dovere. Spiegando come il caso esposto sia stato poco considerato dalla HMRC, Tax Watch UK ha esortato quest’ultima ad investigare con urgenza, al fine di permettere al governo una modifica delle regole attualmente in essere. L’agenzia, dal canto suo, ha affermato che circa metà dei grandi business nel Regno Unito sono nel mirino per casi analoghi di evasione e frode. Pur non essendo stati fatti nomi precisi, multinazionali quali Amazon, Starbucks, Google e Vodafone sono notoriamente finite sotto attacco per motivazioni simili.
Se desideri maggiori informazioni sulla vicenda, a questo indirizzo trovi lo studio stilato da Tax Watch UK nella sua interezza.