Rockstar non è nuova a comparire nelle aule di giustizia per rispondere su presunti usi impropri di personaggi e/o marchi che riprodurrebbero nel mondo di gioco l’asserita controparte reale senza previo consenso dei legittimi interessati. Tanto è successo, ad esempio, con Grand Theft Auto 5 dove all’epoca Lindsay Lohan querelò Rockstar Games perchè riteneva che nell’immagine di copertina del gioco e in alcune foto promozionali ci fosse la sua raffigurazione. Il tutto finì in un nulla di fatto per l’attrice, evidentemente in crisi da celebrità, avendo stabilito i Giudici d’oltreoceano che nessun esplicito collegamento v’era tra le immagini e la show-girl.
Anche Grand Theft Auto: Vice City finì sotto la lente della giustizia. Questa volta Rockstar Games fu querelata dal canale Psychic Readers Network perchè riteneva che il personaggio della zia Poulet, presente nel gioco, fosse una chiara riproduzione di Miss Cleo, presunta chiaroveggente rispondente al vero nome di Youree Dell Harris. La veggente, infatti, dopo le dimissioni dal programma venne assunta da Rockstar per prestare la propria voce alla zia Poulet la quale venne poi resa nel modo di gioco con le medesime sembianze e lo stesso accento di Miss Cleo. Anche tale diatibra giudiziaria credo sia finita in un nulla di fatto.
Le bagarre giudiziare non si placano neanche oggi per Rockstar con l’uscita del suo ultimo capolavoro Red Dead Redemption 2. Stavolta le accuse appaiono più consistenti rispetto alle precedenti considerato che la denuncia arriva niente di meno che dalla Pinkerton Consulting & Investigations, società investigativa attiva sin dal 1870 che agisce in stretta collaborazione con le forze dell’ordine americane. Secondo la società investigativa, la lesione consisterebbe non solo (e non tanto) nell’uso illegittimo del suo marchio storico ma sopratutto nella lesione della di lei reputazione poichè nel titolo i “Pinkerton Detective” agiscono come fuorilegge. La società investigativa, pertanto, ha invitato Rockstar a risarcire gli asseriti pregiudizi patiti dalla pubblicazione del gioco per porre fine alla controversia. Rockstar dal canto suo si è già rivolta alla Corte Federale per tacitare tali pretese risarcitorie. Vedremo se anche stavolta il colosso videoludico riuscirà a spuntarla!
I personaggi di Rockstar, ancora una volta, si confermano dei “fuorilegge” dovendo rispondere delle loro malefatte non solo nel mondo virtuale ma anche dinanzi a vere aule di giustizia…