Prodotto da Cyanide e Leikir Studio e pubblicato da Nacon, Rogue Lords è un intrigante roguelike a turni con una forte deriva strategica. Un gioco enorme, complesso e che può regalare davvero tante soddisfazioni anche se non tutto funziona a dovere. Noi abbiamo recensito la versione per Nintendo Switch e siamo pronti ad accompagnarti tra le fila del più crudele dei crudeli: il diavolo.
Rogue Lords: la storia di un diavolo indiavolato
La trama di Rogue Lords non è originalissima anche se vestirai dei panni di tutto rispetto: quelli del diavolo in persona. Dopo essere stato rinchiuso negli inferi, il signore del male è pronto a tornare e a farsi rispettare, oltre a terrorizzare il mondo dei mortali con ogni atrocità immaginabile. Ma un piano così vasto e terrificante non può essere attuato da solo ed eccoci arrivati all’obiettivo principale delle nostre avventure: reclutare nuovi guerrieri ed espandere il proprio esercito.
Bisogna dire che gran parte del cast di Rogue Lords evoca creature del mondo fantasy/gotico memorabili, ben fatte e soprattutto differenziate tra loro. Da Bloody Mary al Cavaliere senza testa, ogni guerriero ha caratteristiche e abilità utili e starà a te conoscerli e utilizzarli al meglio dentro e fuori il campo di battaglia. Sì, perché Rogue Lords offre diverse attività e quasi tutte ben realizzate e piacevoli da vivere.
Gameplay: un modello classico con qualche chicca originale
Rogue Lords ha una struttura roguelite che ricorda Hades, con innumerevoli viaggi per terre scure e piene di nemici ed eventi da scoprire. Ogni mappa sarà percorribile dal proprio personaggio e starà a noi scegliere come procedere, tenendo sempre a mente il proprio team e i vantaggi e svantaggi di ogni singolo membro. Sulla mappa, infatti, oltre ai nemici da massacrare in conflitti rigorosamente a turni, ci saranno anche eventi sociali da risolvere in modo quasi sempre imprevedibile.
I combattimenti a turni sono abbastanza classici e vedono il nostro team di tre guerrieri fronteggiare innumerevoli nemici. Ogni personaggio ha mosse di attacco, difesa e supporto abbastanza classiche e che non innovano fondamentalmente niente, anche se la cura del dettaglio è notevole. Ad esempio, Dracula, in quanto vampiro e quindi “sanguisuga”, avrà mosse che puntano a rubare energia per curarsi. Da segnalare anche alcune mosse speciali estremamente strategiche e divertenti da utilizzare come lo specchio riflettente di Bloody Mary che, se posizionato davanti a un nemico, permette di riflettergli contro determinate mosse…
Ma la vera chicca nonché elemento originale di Rogue Lords è la “Devil Mode”. Trattasi di una modalità attivabile a piacere e utilizzabile spendendo un determinato potere magico a parte che permette, letteralmente, di imbrogliare. Con questo potere, il diavolo in persona scende in campo, modificando e spesso capovolgendo, le sorti della battaglia. Attraverso questa modalità potrai infatti rubare i potenziamenti avversari, diminuire la loro energia e tanto altro. Una funzione speciale, divertente da usare ma di cui non si può abusare. Inoltre, non farti ingannare, questa non renderà più facile le avventure in Rogue Lords… ma è comunque una freccia in più nel tuo arco.
Oltre alle battaglie, Rogue Lords regala anche momenti “sociali” dove dovrai affrontare situazioni in stile “visual novel” selezionando bene il personaggio da far interagire. Queste piccole parentesi sono essenziali nei nostri viaggi e possono offrire vantaggi o svantaggi considerevoli. Ogni personaggio ha determinate caratteristiche extra utilizzabili in queste situazioni e che possono – attraverso il dialogo e le giuste risposte – offrire abilità passive che porteranno determinati bonus. Se invece la situazione dovesse risolversi in modo negativo, ci ritroveremo con degli poco piacevoli malus. Da evidenziare inoltre che a seconda della scelta di personaggio e azione da eseguire, si potrebbe attivare un effetto a catena con l’ingresso in scena di un altro nostro personaggio del team per ottenere bonus o malus di gruppo!
Un’ottima scrittura non sempre facile da leggere
Da segnalare che la scrittura di queste scene è quasi sempre piacevole e non annoia mai, anche se a lungo andare l’intera struttura ludica di Rogue Lords presta il fianco a un’inevitabile ripetitività col pericolo di frustrazione in caso di scontri particolarmente ostici o lunghi. Nota positiva anche il fatto che ogni parola è tradotta in italiano (il doppiaggio della voce narrante è invece in inglese) e considerando la mole di testi che ci ritroveremo ad affrontare, rende il tutto più immediato.
Uno dei difetti più grandi di Rogue Lords, infatti, è quello di essere ottimizzato decisamente male per la modalità portatile della Nintendo Switch. Quello che poteva essere un punto decisivo per favorire la versione Nintendo alle altre, si presenta ostica e frustrante, con caratteri in gran parte microscopici e difficili da leggere. Un enorme peccato che in pratica ci costringe a giocare quasi unicamente su uno schermo più grande.
In Rogue Lords c’è molto da apprendere e a tal proposito ci ritroveremo a vivere un tutorial lungo ma non esaustivo. Molto lo imparerai sul campo, provando e spesso sbagliando, per poi riprovare e riprovare. D’altronde mica è facile dominare il creato con le proprie azioni malvagie! Ma ti assicuriamo che la struttura ludica dell’intero gioco ha la capacità di catturarti col suo fascino e le sue sfide sempre più agguerrite. Il tutto per una longevità decisamente elevata, che può facilmente superare le venti ore.
Il look del male
Graficamente Rogue Lords richiama le tinte di Darkest Dungeon senza però lo stesso stile oscuro e quasi malaticcio. Anzi, i personaggi hanno un’estetica accattivante e c’è una cura nei dettagli e nella diversificazione notevole. Un colpo d’occhio forse non troppo originale ma sicuramente d’impatto e funzionale all’atmosfera gotica. Senza dimenticare il fascino del male, eh. Forse giusto le mappe risultano poco accattivanti ma il loro scopo strategico funziona e va coprire il lato estetico.
Il suono fa il suo dovere senza infamia e senza lode, accompagnando il giocatore da inizio alla fine senza essere memorabile o troppo invadente. Molto buona invece la voce del narratore, particolarmente idonea per caratterizzare il diavolo.