Il proliferare del genere roguelike oramai è sotto gli occhi di tutti, con giochi che ogni giorno affollano il parco titoli di questo genere, spesso risultando nient’altro che cloni di cloni che a loro volta hanno copiato da altri cloni. Rogue Spirit invece, pur basando il suo fulcro generale sulle spina dorsale del genere, riesce a portare quel qualcosa di nuovo e di curioso, grazie alla meccanica della possessione dei corpi nemici.
In Rogue Spirit infatti, non vestiremo i panni di un eroe tradizionale, ma quelli eterei di uno spirito, quello del principe Midra per l’esattezza. Sebbene da una parte l’essere spirito sia uno svantaggio, non permettendo al principe di poter compiere diverse azioni, come ad esempio il poter colpire i nemici, dall’altra risulterà la sua arma più forte, permettendogli infatti di potersi impossessare dei corpi dei nemici caduti in battaglia, e utilizzarne tutte le abilità e le armi.
Rogue Spirit non mette particolare enfasi alla trama: saremo lo spirito del principe Midra, evocato da alcuni monaci che offriranno diversi servizi nel corso dell’avventura, e dovremo annientare l’armata del caos, costituita da soldati, demoni e in verità poco altro. Dopo aver ricevuto queste informazioni, il gioco ci introdurrà a un breve tutorial per poi buttarci nella mischia. Il primo corpo che possederemo ci sarà dato casualmente dal gioco, e inizieremo l’esplorazione della mappa.
Rogue Spirit: mens sana in corpore sano
Lo scopo principale di ogni mappa, sarà quello di trovare e raggiungere l’uscita per il livello successivo, ma nel mentre potremo portare a compimento diverse attività secondarie, le quali oltre a offrire bonus immediati, ci ricompenseranno ulteriormente una volta completato il livello. Queste comprendono il prendere parte ad alcune sfide con regole precise, come eliminare un certo numero di nemici solamente difendendosi, trovare tutti i segreti nascosti nelle mappe, l’eliminazione di tutti i nemici presenti, la risoluzione di alcuni e semplici enigmi ambientali e via dicendo.
Insomma ogni livello propone abbastanza carne al fuoco per divertire, ma il fulcro principale rimane il combattimento e la meccanica della possessione. Ogni avversario che sconfiggeremo, eccezione fatta per i boss di fine livello, potrà essere posseduto con la semplice pressione di un tasto. Possedendo un corpo, non potremo più tornare in quello precedente, quindi bisognerà calcolare di volta in volta se vale la pena o meno. Ad aiutarci in questa operazione di scelta, avremo le statistiche che compariranno una volta che ci avvicineremo al corpo del nemico sconfitto.
Pur non essendocene molti, poco meno di una ventina, i nemici sono vari e si differenzieranno gli uni dagli altri per attacchi, statistiche, rarità e anche elemento di appartenenza. La pratica della possessione del corpo, è inoltre l’unico modo che avremo per curarci. Infatti ogni volta che la utilizzeremo, andremo a ripristinare una percentuale dei suoi punti vita, in base alla quantità di spirito raccolto esplorando la mappa. L’esplorazione serve anche a raccogliere diverse abilità e potenziamenti, i quali ci accompagneranno fino alla nostra (probabile) sconfitta, per poi sparire.
Una volta sconfitti torneremo al monastero iniziale, dove assieme a un nuovo corpo per ricominciare l’esplorazione, avremo anche la possibilità di sbloccare potenziamenti permanenti, come abilità passive, pet che ci accompagneranno in missione, ognuno dei quali con diversi effetti, possibilità migliorate di trovare corpi e abilità più potenti e via dicendo; il tutto ovviamente in cambio di diverse valute che troveremo nelle nostre missioni.
Oltre la forma corporea, potremo switchare in ogni momento, ad eccezione fatta per i combattimenti, nella forma spirituale, la quale oltre che a diminuire la possibilità di essere individuati da parte dei nemici, velocizza i nostri movimenti e ci permette di vedere cose altrimenti invisibili nella forma corporea.
Rogue Spirit si lascia giocare così, senza raggiungere picchi in nessuno dei aspetti, ma anche senza deludere. Il feeling generale che si ha mentre si gioca, è quello di un titolo divertente, con una meccanica intrigante, ma che manchi di profondità sotto diversi aspetti, come il combattimento ad esempio. Anche se i corpi e le armi a disposizioni, così come le abilità, saranno diverse, alla fine si finirà con l’utilizzare sempre le stesse. Non aiuta anche il fatto che gli attacchi a disposizione di ogni corpo siano solamente due, quello normale concatenabile e quello speciale.
Anche graficamente Rogue Spirit non fa gridare al miracolo, ma la sua grafica cartoonesca si sposa bene con tutto il contesto del gioco, risultando alla fine abbastranza piacevole. Un po’ meno le animazioni di attacchi e abilità sia nostre che dei nemici, le quali risultano molto basilari.