In un parco giochi del genere roguelike sempre più affollato e variegato, si inserisce anche Roots of Yggdrasil nella sua versione in accesso anticipato. Sviluppato da Manavoid Entertainment questo nuovo titolo cerca di farsi notare grazie a un mix ben riuscito di meccaniche. Il gioco infatti mescola sapientemente le meccaniche roguelike, deck builder e city builder, contornando tutto con un altissimo livello di rigiocabilità e un cast di personaggi variegati e ispirati alla mitologia e cultura norrena.
C’era una volta il Valhalla
In Roots of Yggdrasil il Ragnarok ha colpito violentemente i nove regni, portando via insediamenti, risorse e decimando la popolazione, ma purtroppo tutto questo non è ancora il peggio. Dopo il Ragnarok ha fatto la sua comparsa il Ginnungagap, una calamità che ci farà sempre gareggiare contro il tempo (turni) e che, al nostro fallimento, inghiottirà di nuovo i regni in un loop senza fine.
La nostra unica possibilità è quella di farci largo attraverso i diversi biomi di Roots of Yggdrasil è raggiungere l’albero della vita in modo da porre fine a questo ciclo infinito di distruzione. Per fare ciò dovremo trovare i germogli di Yggdrasil che avranno la funzione di carburante per la nostra nave volante. Si, hai capito bene. Roots of Yggdrasil propone una versione della mitologia norrena un po’ rivisitata, con i regni rappresentati come isole fluttuanti e il nostro mezzo di locomozione per raggiungerli sarà proprio una nave volante dallo stile vichingo.
A differenza di molti titoli roguelike, Roots of Yggdrasil si distingue sin da subito per porre particolare enfasi sia sulla storia che sui rapporti tra i vari personaggi e protagonisti dell’avventura. Il cast è variegato, sempre ispirato a figure norrene, mitologiche o meno, e le loro relazioni si intrecciano sia durante le varie missioni che nell’Holt, la nostra base permanente che funziona da hub del gioco e che potremo sviluppare e personalizzare con potenziamenti presenti anche nelle run successive.
Roots of Yggdrasil: un gameplay coeso e funzionale
Lo scopo principale del gioco sarà quello di avanzare verso Yggdrasil a bordo della nostra nave volante, e per farlo dovremo recuperare i germogli di Yggdrasil e utilizzarli come carburante per il nostro velivolo. Questo avviene tramite diversi livelli da completare, i quali saranno sempre diversi l’uno dall’altro in ogni run (grazie alla componente roguelike), e che offriranno un’ottima varietà di compiti da risolvere.
Iniziato un livello di Roots of Yggdrasil dovremo giocare alcune delle nostre carte come in qualsiasi deckbuilder, solo che qui il nostro avversario non è un altro giocatore con il suo mazzo di carte, ma il Ginnungagap. Qui carte e city builder iniziano a fondersi in maniera egregia. Per avanzare avremo bisogno di risorse e forza lavoro, quindi le prime carte da giocare saranno quelle degli edifici, i quali hanno lo scopo di far crescere la popolazione a nostra disposizione.
Sarà poi la volta di giocare carte per la raccolta di materiali, per difenderci da vari pericoli, per riuscire a edificare nuove costruzioni e anche per avanzare nel livello stesso. Ogni livello avrà infatti delle caselle speciali con dei requisiti da soddisfare per poter avanzare. Una volta soddisfatti, comparirà un’altra porzione di livello con altri requisiti e pericoli da affrontare. Ovviamente anche le carte avranno delle proprie richieste per poter essere giocate, e questo costringe il giocatore a pianificare le proprie mosse con molto criterio.
Arrivati alla fine del livello, sia che lo si abbia esplorato del tutto o meno, saremo di fronte al germoglio, ma per poterlo raccogliere dovremo soddisfare anche i suoi requisiti tra edifici, popolazione e molto altro. A mettere ancora più pressione e aumentare il livello strategico ci pensa la barra che avremo sulla parte superiore dello schermo, la quale ci ricorderà sempre che l’oblio si avvicina dopo ogni turno trascorso sul livello. Grazie a questa combinazione di requisiti da soddisfare e turni da utilizzare al meglio, Roots of Yggdrasil offre un livello strategico elevato, ma non proibitivo o frustrante.
Una volta nell’Holt, Roots of Yggdrasil ci permetterà di personalizzare il nostro mazzo di carte e anche di selezionare alcuni bonus così come i compagni di viaggio (Scions), anch’essi con abilità particolari, stili di gioco personali e bonus. Tutti questi elementi contribuiscono ad aumentare a dismisura il fattore rigiocabilità del titolo.
Ottima caratterizzazione e cura dei dettagli
Oltre a un gameplay stratificato, strategico e appagante, Roots of Yggdrasil si distingue anche nella cura delle sue ambientazioni e nello stile grafico colorato e disegnato a mano, che ci farà trascorrere più di qualche minuto ad apprezzare i nostri villaggi e l’ambientazione circostante, così come sono ottimamente disegnati anche i vari ritratti dei protagonisti.
La colonna sonora non eccelle ma fa il suo, mentre il gameplay è davvero stratificato e ben riuscito. Roots of Yggdrasil ha amalgamato davvero bene tutte le sue meccaniche e il risultato di questo accesso anticipato è davvero notevole.
Abbiamo testato il gioco anche su Steam Deck dove, con la sola eccezione di alcuni testi un po’ piccoli, il gioco funziona veramente bene godendo di quel bonus che solo la portabilità riesce a dare.