Spazio ultima frontiera, almeno per i simulatori meccanici; infatti questo particolare genere, che trova sempre più appassionati, che si era finora occupato principalmente di automobili con Car Mechanic Simulator ci da la possibilità per la prima volta di calarci nei panni di un ingegnere meccanico della NASA o giù di li.
Come già accennato, il Mechanic Simulator all’interno del nome oltre a farci comprendere il tipo di gioco che ci apprestiamo ad affrontare, ricollega questo titolo all’omonima serie che oltre al già citato titolo dedicato alle auto comprende anche Tank Mechanic Simulator per gli appassionati di veicoli militari e il meno riuscito (e dal titolo cacofonico) Mech Mechanic Simulator.
Si tratta di giochi che condividono la struttura di base, regola cui neppure Rover Mechanic Simulator si sottrae: non aspettiamoci quindi chissà quali approfondimenti legati veicoli da riparare, alberi di abilità da sviluppare o garage da ingrandire. Ci siamo solo noi, i rover e gli attrezzi per ripararli.
E’ proprio la riparazione dei 5 veicoli a nostra disposizione, tutti reali, lo scopo del gioco e verremmo subito messi all’opera tramite un classico tutorial.
Is there life on Mars?
I primi istanti del gioco potrebbero spiazzarci, sia dal punto di vista grafico (ma ne parleremo dopo) che del gameplay: dopo un paio di schermate infatti prendiamo comando del nostro alterego, un ingegnere spaziale comodamente alloggiato in una base sul pianeta rosso.
Si, il sogno di Elon Musk è diventato realtà e l’uomo è sbarcato su Marte. Potremmo quindi illuderci, anche per la presenza di qualche kit medico e di un enorme veicolo nell’hangar, gemello di quello parcheggiato all’esterno, che il gioco ci consenta di uscire all’esterno anche solo al comando di uno dei rover, per esplorare la superficie aliena.
Ma noi siamo meccanici, non astronauti, quindi non lasceremo mai l’hangar in cui si sviluppa l’intero gioco. Nel giro di qualche minuto, il tutorial iniziale ci presenterà i macchinari contenuti all’interno del garage e che saranno i nostri preziosi alleati per il compito che ci attende.
Il tutto è in realtà talmente semplice che non ci vorrà molto tempo per padroneggiare il tutto come se fossimo nati per riparare rover; come già detto ci troveremo a smontare e rimontare i 5 veicoli esplorativi realmente esistenti che rispondono al nome di Sojourner (il primo storico esploratore di Marte lanciato nel 1996), Opportunity, Spirit, Curiosity per giungere al recente Perseverance.
Tolta la radio, che serve a creare la giusta atmosfera con una colonna sonora di nostra scelta, tutto quello che troviamo a nostra disposizione sarà fondamentale per procedere con le riparazioni.
Il primo macchinario con cui avremo a che fare è il Tavolo PCB ovvero Printed Circuit Board, con cui potremo verificare quali componenti della scheda madre del rover sono danneggiati così da sostituirli; in teoria potremo anche decidere di ristampare l’intera PCB e risparmiare tempo, pagando una somma più alta.
A seguire troviamo il Rover ECU Configurator; si tratta di un computer a cui dovremo collegare il robottino dopo ogni riparazione inizializzarlo e accertarci che tutto funzioni a dovere.
La postazione successiva è la Main Control Unity; ovvero il nostro computer principale, basato su una versione marziana di Linux, tengono a farci sapere. Viene utilizzato per spostare il rover sul tavolo da lavoro e per distrarci dalla routine giocando a videogiochi retrò come Snake, che non sono inseriti per caso ma ci consentono di ottenere nuove risorse come premio per i punteggi raggiunti.
Un altro componente fondamentale è la nostra fida Stampante 3D: come è facile immaginare, ci tornerà utilissima per stampare i pezzi da cambiare nei rover, tuttavia la nostra bravura starà nel cercare dove possibile di stampare e sostituire il minor numero di parti possibili. Questo per contenere i costi e soprattutto provvedere a riparazioni rapide.
Le risorse per stampare le componenti necessarie ci vengono fornite da un tritarifiuti denominato The Crusher, dentro il quale andremo ad infilare tutti i pezzi smontati e ormai inutilizzabili.
Infine, non a caso collocato al centro della stanza, abbiamo il tavolo da lavoro su cui verrà collocato il rover che dovremo analizzare, smontare e rimontare.
Sono un bel po’ di attività, è vero, ma in breve riusciremo a padroneggiarle e ad evadere gli ordini di riparazione nel minor tempo possibile arrivando perfino a fornire una sorta di servizio premium in cui ogni intervento andrà fatto entro un tempo massimo prestabilito, ad un prezzo naturalmente superiore rispetto a quello normale.
Nella nostra rincorsa al grado di Major General of the Space Force affronteremo incarichi sempre più complessi che ci richiederanno pazienza, abilità ed esperienza e ci daranno molta soddisfazione una volta che il rover riprenderà vita sotto le nostre sapienti mani.
Oltre all’uso dei macchinari, la riparazione dei mezzi avviene in tre distinte fasi: analisi, smontaggio e rimontaggio.
Nella prima fase, dovremo attivare la modalità analitica che ci vedrà esaminare minuziosamente pezzo per pezzo il rover per verificarne l’efficienza; il grado di usura delle componenti è indicato tramite un pratico sistema tricolore che vede il rosso come il livello massimo e il verde come quello minimo, con il verde ad indicare che la parte esaminata è ancora perfettamente efficiente.
Capito come intervenire dovremo smontare in poche mosse il pezzo da sostituire, normalmente svitando qualche bullone e installare il pezzo nuovo sempre con lo stesso procedimento ricorrendo alle modalità Disassembly e Assembly.
Si tratta di un procedimento anche abbastanza intuitivo, che con il passare del tempo diventerà praticamente routinario e ci vedrà accumulare XP su XP.
Il rovescio della medaglia è dato però dal fatto che nulla può andare realmente storto e quindi in breve il gioco può risultare noioso, ma si tratta di un rischio insito nella tipologia di gioco.
Per cercare di aumentare il livello di sfida, come già accennato, potremo accettare riparazioni a tempo da gestire con la massima attenzione visto che quanto più sono complessi i pezzi da stampare tanto più tempo richiederà la nostra fidata stampante 3D per stamparli.
Segnali di Stile
Dal punto di vista grafico Rover Mechanic Simulator potrebbe spiazzare, perchè sembra un titolo con almeno un paio di generazioni sul groppone, tuttavia è un compromesso accettabile visto che il titolo non punta sul creare un’atmosfera e non c’è una storia da narrare.
Il lavoro fatto sui rover è, al contrario, encomiabile visto che sono del tutto identici alle controparti reali fin nel minimo dettaglio. Questo non vuol dire che finito di giocare potremo smontare un veicolo della NASA, ma sicuramente li conosceremo un po’ meglio.