RunBean Galactic è un titolo che a un primo impatto sembra quasi pensato per il mercato mobile. Parliamo infatti di un arcade dalla struttura solida e riuscita, dove il fulcro dell’esperienza sono i record personali, la voglia di migliorarsi e la classica sindrome da “ancora un tentativo e via”. Non parliamo però di grandi classici come Centipede: Recharged, Missile Command: Recharged e altri di questa serie, ma di un endless runner tutto nuovo. Vediamo se vale la pena giocarlo in questa recensione.
RunBean Galactic viene subito al sodo
RunBean Galactic non ha una storia, un intreccio di fatti o qualsiasi forma di narrazione. Semplicemente, impersoniamo un astronauta appena atterrato su un pianeta apparentemente autocosciente, che cerca di difendersi generando trappole di diverso tipo. Non siamo quindi nemmeno di fronte a un incipit, ma a un semplice contesto che fa da sfondo per il gameplay.
Visto il genere di appartenenza, questo non è un difetto, ma una precisa scelta di un titolo che si concentra praticamente del tutto sul gameplay nudo e crudo, con pochissime altre aggiunte.
Correre, saltare e rotolare
Il titolo di questo paragrafo potrebbe essere considerato il fulcro del gameplay di RunBean Galactic. Il gioco è infatti un endless runner senza troppi fronzoli, dove il giocatore controlla il personaggio con il semplice utilizzo di due tasti. Allo stesso modo, la struttura di gioco è decisamente semplice, proprio come accade spesso nel genere.
Ogni partita inizia con l’atterraggio su uno scenario bidimensionale rotondo, dove il nostro avatar inizia automaticamente a correre senza mai fermarsi. Sul percorso, però, spawnano presto ostacoli da evitare, grazie all’uso di due semplici tasti: uno per saltare e uno per rotolare. Il primo serve a evitare spuntoni che appaiono sul terreno, passandoci sopra, mentre il secondo serve a schivare trappole aeree, passandoci sotto.
La struttura di gioco si mantiene quindi molto semplice: si spawna e si inizia a correre automaticamente, mentre al giocatore sono demandate semplicemente le azioni di schivare ostacoli alti e bassi. Questo non vuol dire che il titolo seia semplice. Il povero astronauta muore infatti con un solo colpo e di conseguenza basta un errore per far concludere immediatamente anche la più lunga delle partite.
Gli ostacoli ambientali, peraltro, spawnano molto velocemente, a volte anche con pochi secondi in anticipo. C0me vuole la tradizione del genere, poi, sopravvivendo più a lungo le insidie diventano progressivamente più numerose e difficili da superare, costringendo anche i giocatori più epserti a una prontezza di riflessi non indifferente.
A questo si aggiungono altre piccole meccaniche, che però contribuiscono a dare un pizzico di profondità a una formula che di base è molto semplice. Per esempio sul pianeta possono spawnare segnali che costringono a invertire la direzione, costringendo quindi a ripensare i pericoli imminenti. Si aggiungono poi bonus da raccogliere per aumentare il punteggio che, pur non modificando le meccaniche di gioco, restano comunque una piacevole aggiunta per chi ama vedere record sempre più alti.
Di base, però, RunBean Galactic resta un titolo semplice e immediato…forse troppo. Le meccaniche di gioco, di fatto, sono tutte qui e di conseguenza lo skill ceiling del titolo è molto basso. Il risultato è quindi quello di un endless runner solido e divertente, ma purtroppo minato anche da una ripetitività nel lungo periodo e da una generale mancanza di profondità. Sia chiaro, il risultato è comunque molto godibile, soprattutto per chi cerca qualcosa da giocare nei momenti interstiziali, ma allo stesso tempo si notano limiti evidenti.
In sintesi RunBean Galactic è un ottimo endless runner per chi cerca un giochino per riempire i momenti morti, soprattutto tra titoli più importanti o nel caso di pause brevi. Su Nintendo Switch si dimostra un valido arcade da tenere sulla propria console, mentre sulle piattaforme fisse rischia di diventare meno interessante.
Coloratissimo e bello da vedere
Il comparto tecnico di RunBean Galactic è decisamente interessante. Il gioco sfoggia infatti uno scenario e degli sprite dettagliati, con linee sempre definite e animazioni convincenti. Chiaramente, questo dipende anche dallo splendido comparto estetico, che sfoggia un’estetica cartoon in grado di dare giustizia a una parte grafica che teoricamente sarebbe poco elaborata.
Il comparto audio è invece molto semplice, ma comunque soddisfacente per quello che è il suo ruolo di accompagnamento.