Sviluppato da MaidsWithGuns e pubblicato da East Asiasoft, S. Prysm Destroyer è un run & gun in 2.5D fortemente arcade e incentrato sull’accumulo di punteggi e nello sfidare se stessi run dopo run. L’esperienza è anche palesemente ispirata al primo Contra seppur il livello di sfida è leggermente più accessibile. Noi abbiamo indossato i panni della giovane Amor al bordo del suo stravagante mecha gigante su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
S. Prysm Destroyer poche chiacchiere e più fatti
S. Prysm Destroyer non ha una trama vera e propria e anzi, non c’è uno sviluppo narrativo di sorta. C’è una parentesi contestuale che prova a giustificare le nostre azioni ma il titolo è focalizzato prevalentemente sull’azione nuda e cruda. In breve, la protagonista è una ragazza di nome Amor di cui sappiamo relativamente poco e che risalta essenzialmente per due cose: gli occhi bicromi (uno celeste e uno rosa) e il suo abbigliamento leggermente succinto.
La giovane Amor sarà costantemente su schermo, rigorosamente in primo piano il che andrà a giustificare la possibilità di personalizzarne l’abbigliamento (unico elemento, oltre il punteggio, che incita a rigiocare il titolo). Tale protagonista si distingue però per essere pilota di un particolare e stravagante mecha gigante denominato “Prysm Destroyer”. Detto sinceramente, né Amor, né Prysm spiccano per originalità col secondo che sembra una versione taroccata di Bumblebee dei Transformers.

Ma perché mai una giovane fanciulla si ritrova a bordo di un mecha gigante? A quanto pare, la nostra eroina era perdutamente innamorata di un giovane inventore, tale Chitzu, che ha dato alla luce Prysm Destroyer per poi fare una brutta fine. Il robot, senza il suo creatore, si è destabilizzato non poco ma sembra aver ottenuto un nuovo equilibrio grazie ad Amor. In più, a peggiorare la situazione, c’è l’invasione dei “primordiali”, una sorta di giganteschi mecha a forma di animale che stanno devastando il mondo.
Ed eccoci qui, impegnati a scorrazzare in livelli lineari e a far fuori nemici su nemici dando vita a un oceano di proiettili colorati. Il tutto senza alcun cenno narrativo o di lore, semplicemente abbandonati all’azione che diventa presto fortemente ripetitiva. Ma procediamo con ordine e vediamo com’è giocare a S. Prysm Destroyer!

Un action platform in 2.5D estremamente classico, immediato e sintetico
S. Prysm Destroyer è un action platform in 2.5D sintetizzabile nella formula run and gun. Si tratta di una serie di livelli a scorrimento orizzontale dove ci tocca a sparare a ogni cosa che ci capita a tiro con l’obiettivo di partire da un punto A e arrivare al punto B senza crepare e cercando di totalizzare più punti possibile. Inoltre, S. Prysm Destroyer non ha “vite” e non permette di ricaricare un determinato livello.
In breve, quindi, ogni sessione di S. Prysm Destroyer è unica e al game over dovrai ricominciare dal principio. In più, in quanto fortemente arcade, a ogni “fine partita” avrai una schermata con il recap in merito ai punteggi accumulati e al tempo trascorso in missione. Già questi dettagli evidenziano la natura di un titolo fortemente ripetitivo e che mira esclusivamente a una nicchia di appassionati specifici.

Nel dettaglio, parliamo di tutti i cultori del primo Contra, che troveranno in S. Prysm Destroyer un titolo simile seppur molto più semplificato e anonimo. Perché se è vero che il primo impatto in game è abbastanza intrigante, oltre che innegabilmente immediato e accessibile, è altrettanto vero che presto la natura “infinita” del titolo presta il fianco a un riciclo incessante di nemici e location. Elementi che, già in partenza, risultano tanto anonimi quanto poco accattivanti.
Venendo invece all’arsenale in nostro possesso, si tratta di un classico blaster da indirizzare a nostro piacimento (con l’aggiunta della possibilità di piantarci al suolo e sparare, mossa essenziale per sparare verso il basso). A questi si aggiungono una serie di power up dove spiccano i poteri “temporanei”. Si tratta di abilità speciali a tempo che provano a mutare un’esperienza altrimenti estenuante. Un esempio? Un’enorme lama infuocata con cui sferzare i nemici.

Purtroppo, a un sistema ludico semplicistico seppur molto accessibile, si sommano diversi problemi. Il primo è il caos a schermo che può aggravare la nostra situazione non riuscendo ben a identificare come e cosa schivare. Complica anche un filtro estetico che dona un effetto sfocato carino da vedere ma poco pratico sul versante ludico. Non aiutano poi le fasi platform, rafforzato dalla presenza di un rudimentale jetpack ma essenzialmente abbastanza pigre e prevedibili.
Da segnalare anche qualche rallentamento e qualche piccolo problema di hitbox. Queste ultime, soprattutto se armati di lama infuocata, si sono dimostrate incoerenti con nemici che venivano sferzati senza subire danni mentre altri, presenti dietro “pareti” venivano inspiegabilmente affettati.In definitiva, grazie anche a un livello di sfida crescente e abbastanza coerente, S. Prysm Destroyer può risultare un buon passatempo in particolar modo per chi ama i punteggi mentre gli altri potrebbero trovare il tutto fin troppo ripetitivo.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, S. Prysm Destroyer utilizza un low poly discretamente nostalgico ma fin troppo anonimo, appesantito da un eccessivo riciclo di elementi (tra cui i nemici che variano davvero troppo poco) e da poche idee creative. Quelle poche idee, sono focalizzate essenzialmente sulla protagonista e sui suoi abiti personalizzabili, elementi estetici carini ma essenzialmente inutili.
Anche il sonoro presta il fianco a un’inevitabile ripetitività di fondo anche se non risulta mai particolarmente fastidioso o ridondante, riuscendo a svolgere il suo compito in modo sufficiente. Buoni anche gli effetti sonori. Assente, invece, la lingua italiana anche se la mole di testo a schermo è quasi nulla. Infine, il titolo si difende abbastanza bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con la versione portatile che si presta particolarmente bene per la natura “mordi e fuggi” del titolo.