Sviluppato da Bonus Level Entertainment e pubblicato da Just For Games, Saga of Sins è un singolare gioco arcade platform incentrato su una trama drammatica e a tema religioso. Noi abbiamo affrontato questo traviato delirio tra i peccati, viaggiando di “vetrata” in “vetrata” su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione.
Saga of Sins: solo contro i peccati
In Saga of Sins indossiamo i panni del chierico Cecil, un uomo dall’animo buono e generoso, nonché devoto alla causa e disponibile a tutto pur di salvare l’umanità dal male. Dopo un lungo conflitto al confine, il nostro chierico fa ritorno nel villaggio di Sinwell, per scoprire che la gente non se la passa per niente bene e la Chiesa non è da meno. La causa è palese: una terrificante pestilenza.
Rintanato in una piccola stanza, Cecil viene illuminato dal suo superiore, tale Ulrich (monaco misterioso, perennemente incappucciato e che terrà le fila per gran parte delle vicende, facendo da mandante per le innumerevoli missioni), sul come poter fronteggiare l’orrendo e oscuro, nonché subdolo, male che sta devastando il villaggio. La causa della pestilenza, infatti, sembra essere – secondo il nostro “pio” superiore – il fatto che i cittadini si sono lasciati tentare dai peccati.
Ecco quindi che veniamo direttamente incaricati di purificare gli animi di ogni cittadino dai propri peccati in quanto, solo così, possiamo sperare di salvare Sinwell. E come fare per purificare i peccatori in modo definitivo e sicuro? Semplice: entrando nelle loro menti e affrontando direttamente i loro demoni interiori. Esattamente: Cecil imparerà questa stravagante arte di poter intrufolarsi nella testa della gente.
E non solo, per poter affrontare i demoni e, allo stesso tempo, coinvolgere e convincere, nonché lasciare il segno, nel cittadino stesso, Cecil dovrà padroneggiare diverse forme “bestiali”, che spaziano dal grifone al gargoyle. Queste mostruosità, che ritroviamo, tra l’altro, nelle vetrate (da riparare man mano) della struttura che ci ospita (che altri non è che il nostro hub centrale).
La narrazione di Saga of Sins coinvolge e colpisce se si accettano alcune limitazioni e decisioni strutturali. La trama è intervallata da momenti molto interessanti, che sono una sorta di conflitto interiore di Cecil. Un dialogo che il chierico fa con se stesso e dove mette in discussione il suo credo, le azioni del suo dio e dei fedeli. Momenti che possono sembrare lanciati quasi a caso ma che donano una sorta di “crescita” interiore al nostro eroe.
Non mancano colpi di scena (non impossibili da prevedere ma comunque ben riusciti), di una narrazione che funziona discretamente bene, sfruttando la sua durata abbastanza ridotta per creare una trama lineare efficace e che rischia nel trattare in un determinato modo alcune tematiche religiose, non temendo di osare in ragionamenti ora cinici e ora più filosofici. Il tutto per un’esperienza a suo modo originale, indebolita da un ritmo lento e da una ciclicità dell’azione che andiamo subito ad approfondire.
Che aspetto ha un purificatore
Saga of Sins è un gioco arcade con forti elementi platform nonché avventura a scorrimento orizzontale in 2D che ha una struttura fortemente ciclica e che può essere sintetizzata in: accetta la missione, vaga per la città, seleziona il cittadino da purificare, affronta il livello arcade e infine procedi nella storia. In mezzo opzionali momenti di pausa in cui potrai potenziare il chierico con elementi quasi da gioco di ruolo (anche se decisamente standard).
Nel dettaglio, Cecil inizierà il giorno sempre nella sua stanza. Da qui, potrà potenziarsi alla statua della Madonna, utilizzando le monete ottenute durante i livelli. Tra i potenziamenti, oltre ai classici che vedono l’aumento permanente della barra della salute, ci sono anche vari upgrade per ognuna delle singole forme mostruose disponibili (e da sbloccare man mano).
Uscito dalla stanza di Cecil potrai vagare in un mondo di gioco 2D (che si amplierà man mano, risultando comunque abbastanza contenuto e non molto vario) dove potrai interagire con personaggi (umani e animali) e oggetti. Se il nostro superiore si limiterà a chiederci di purificare sempre più persone, gli altri cittadini ci mostreranno un’anteprima del loro peccato.
Come facilmente intuibile, in Saga of Sins ci sono tutte e sette i peccati. Per ogni peccato, ci sono tre cittadini. Ogni cittadino rappresenta un livello con il terzo che include un boss vero e proprio. Una sorta di boss finale legato al rispettivo peccato. Per purificare il cittadino col “boss finale” dovrai prima purificare gli altri due cittadini legati a quello stesso peccato.
Una volta scelto un cittadino da purificare, si parte per un breve viaggio nella sua mente. Tale viaggio non è altro che un livello in 2D, con fasi prevalentemente platform, dove ci attendono un mucchio di nemici da abbattere a suon di proiettili. In questi momenti, infatti, Cecil si trasformerà in una delle sue forme mostruose ottenendo una serie di vantaggi. Ogni forma ha un suo set di mosse e bonus.
Tali bonus, oltre a fornire vantaggi contro determinati nemici, offrono la possibilità di aprire nuovi percorsi. Ad esempio, il grifone con il potere di sputare fuoco, è ottimo per abbattere nemici volanti e per dar fuoco a balle di fieno che ostruiscono il passaggio. Inizialmente, avremo a disposizione un’unica trasformazione ma ben presto ne diventeranno quattro e potrai liberamente cambiarle a piacimento nel corso dell’avventura.
Imparare a padroneggiare ogni forma e decidere quando e come cambiarle, sfruttando i loro poteri sia contro i nemici che per interagire con il livello stesso, è essenziale per poter sopravvivere in Saga of Sins. Siamo onesti, il titolo non ha un livello di sfida esagerato ma richiede una certa concentrazione e un minimo di pazienza anche e soprattutto per le fasi platform, non perfette e a volte troppo esigenti (basta pochissimo per non centrare alcune tipologie di piattaforme).
Da segnalare anche una ripetitività di fondo non da poco che, oltre a chiederci di ripetere fondamentalmente le stesse azioni per purificare cittadini afflitti dallo stesso peccato, si nota nei livelli stessi molto simili tra loro. Per esempio: i livelli dell’accidia sono quasi completamente uguali tra loro per estetica, nemici e ostacoli.
Grafica e sonoro
Graficamente Saga of Sins è molto intrigante e a suo modo originale. L’idea di creare un intero titolo come se fossero delle vetrate colorate (ispirate al pittore olandese Hieronymus Bosch) funziona e crea un’identità estetica non da poco. Purtroppo, come anticipato, tale identità viene indebolita da una ripetizione troppo marcata nei livelli dedicati allo stesso peccato.
Molto buona invece la differenziazione tra i vari peccati con alcuni decisamente più evocativi di altri. E passando da un livello all’altro, possiamo anche confermare il buon lavoro del sonoro che non risulta mai fastidioso ma che non riesce a diventare memorabile. Da segnalare anche la gradita presenza dei sottotitoli in italiano. Infine, Saga of Sins si difende molto bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile che si presta particolarmente al tipo di gioco e alla durata dei singoli livelli (relativamente breve).