Samurai Shodown (2019) rientra facilmente tra i maggiori “ritorni in grande stile” di recente memoria: per i fan, è stato un reboot valido di un picchiaduro classico facilmente accessibile ai neofiti. Inoltre, come da tradizione nell’era di aggiornamenti e patch, il titolo sta venendo supportato dopo il lancio con dei personaggi DLC, ma l’ultima di loro si sta trovando al centro di una bufera mediatica. Trattasi di Iroha, un personaggio definibile solo con la parola “fanservice”: un tipo di sex appeal particolarmente pronunciato che, per le sensibilità odierne, tende a significare solo guai.
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Iroha, per essere un personaggio creato da SNK, è abbastanza tipica; oseremmo dire che sia la normalità persino per gli standard dei personaggi femminili nei picchiaduro. La giunonica guerriera ha fatto il suo debutto in Samurai Shodown VI, ed era concepita prevalentemente per sfoggiare le proprie curve; in una delle sue mosse speciali, Iroha effettuava una suplex completamente al naturale. Il director del reboot, Nobuyuki Kuroki, era contrario all’inclusione del personaggio nel roster di base perché avrebbe cozzato con l’atmosfera: pure per gli standard di SNK, vuol dire tanto.
Con l’uscita di Iroha, l’account Twitter ufficiale di Samurai Shodown non ha perso un secondo per apprezzare anche più del dovuto gli aspetti più piccanti del personaggio. Come riportato dagli esperti dello scandalismo videoludico – alludiamo a Kotaku – il profilo social in questione ha iniziato a ritwittare schermate del trailer di Iroha, estrapolate dal loro contesto e meno concentrate sulle sue abilità in combattimento. Il tutto è culminato in un delicatissimo “We all horny on main tonight” (“Stasera ci ingrifiamo tutti sull’account principale”) che non ha tardato a venire notato da SNK.
Turn that frown upside down, Samurai Shodown
Mentre molti fan di Samurai Shodown hanno indubbiamente apprezzato i post su Iroha (non per niente, Mai “troppo sexy per Smash” Shiranui è nata da SNK), si tratta pur sempre di Twitter; le polemiche e l’indignazione non si sono certo fatte attendere. Alcuni follower in particolar modo si sono definiti molto a disagio.
Even tho the ratio of male to female players in the samsho community is like 20:1 nobody has ever made me uncomfortable or feel like I don’t belong except the official samsho twitter. Which is wild because I’m pretty sure their job is to do the opposite.
— Super_Yan 鷺論 (@Super__Yan) May 8, 2020
“Per quanto il rapporto tra giocatori e giocatrici della community di samsho (Samurai Shodown, ndt) sia tipo di venti a uno, nessuno mi ha mai fatta sentire a disagio o discriminata ad eccezione dell’account Twitter ufficiale di samsho. Il che è folle, perché sono parecchio convinta che il loro lavoro sia proprio quello di non farlo.”
Il polverone è durato ben poco: i tweet offensivi su Iroha sono stati rimossi da SNK, e l’account di Samurai Shodown non ha tardato a porgere le proprie scuse a nome del gestore incriminato.
A number of posts made by this account have been deemed inappropriate and offensive to members of our community.
The admin in charge has been given a strict warning to be more considerate. The offending posts have now been deleted.
Please accept our sincerest apologies.— Samurai Shodown – Available Now! #EmbraceDeath (@samuraishodown) May 11, 2020
“Svariati post messi online da questo account sono stati definiti inappropriati e offensivi verso la nostra community. L’admin incaricato di gestire il profilo ha ricevuto un severo monito e sarà più premuroso in futuro. I post offensivi sono stati rimossi. Vi preghiamo di accettare le nostre scuse più sincere.”
Vista la superiorità numerica di giocatori maschi nella scena competitiva dei picchiaduro, non dovrebbe sorprendere che la censura autoimposta sia stata vista come un eccesso di politically correct. A causa di un effetto Streisand, l’account di cui abbiamo tradotto il primo tweet è stato conseguentemente bersagliato di insulti e critiche. In altre parole, l’account ufficiale di Samurai Shodown è sempre tra l’incudine e il martello; Kotaku ha chiesto a SNK di commentare l’incresciosa situazione di Iroha, ma il publisher finora ha comprensibilmente evitato di rispondere.