Chi ama i videogiochi è spesso vittima di pregiudizi sui propri modi di relazionarsi con il prossimo, tanto è vero che spesso, nella mente di chi non ha affinità con questo medium, la parola ‘gamer’ o più in generale ‘nerd’ è sinonimo di ‘single’ (sebbene, a onor del vero, negli ultimi tempi qualcosa stia cambiando, complice la consolidata popolarizzazione del videogioco come forma d’intrattenimento dedicata a diversi target di età e di genere).
Eppure, come avrai avuto modo di testimoniare durante le tue ore in compagnia delle narrazioni che il mondo videoludico sa raccontare, esistono titoli che propongono panoramiche su storie d’amore che spesso rivaleggiano con quelle letterarie o filmiche. In occasione di San Valentino ti proponiamo cinque tra le più riuscite romance presenti nel decorso videoludico di tutti i tempi, senza distinzione di generazione.
Prima di cominciare, un piccolo disclaimer sulla copertina: sappiamo bene che Link è secolarmente l’eterno friendzonato del mondo videoludico, tuttavia quel bacio che milioni di fan della serie attendevano dal 1986 è arrivato in quel The Legend of Zelda: Twilight Princess del 2006, per cui, come si suol dire, “cosa fatta capo ha“, ergo sono loro a meritare la menzione onorevole, come accadde per Sir Daniel Fortesque in questa top risalente a Pasqua 2021.
Ti ricordiamo inoltre che il contenuto di quest’articolo non è spoiler free, per cui se ti mancano alcuni dei titoli che elencheremo, ti consigliamo di saltarli man mano che li incontri.
Cominciamo!
I 5 migliori amori videoludici per San Valentino
1. Geralt di Rivia e Triss Merigold (The Witcher, The Witcher 2: Assassins of Kings, The Witcher 3: Wild Hunt)
Se hai giocato le avventure del witcher più famoso del mondo videoludico e oltre, saprai che non è di certo la metà che molte persone si augurerebbero, non disdegnando praticamente mai dolci compagnie neanche quando è più o meno seriamente impegnato, eppure c’è una presenza costante a fianco del Lupo Bianco ammazzamostri, ed è la maga dalla chioma rossa Triss Merigold.
Sebbene l’evoluzione della loro relazione lungo i tre capitoli della saga videoludica sia totalmente subordinata alle scelte in game di chi gioca, sono in molti e molte ad aver spezzato una lancia a favore del cosiddetto ‘team Triss‘, disdegnando difatto il canonico grande amore di Geralt, la sensuale e determinata Yennefer di Vengerberg, collega di Triss il cui spietato opportunismo è spesso causa degli allontanamenti da colui al quale è nei fatti legata dalla magia di un genio (questa parte della loro storia è raccontata meglio nei libri di Andrzej Sapkowski).
Proprio a causa di tale condizionamento la storia tra Geralt e Triss risulta giocoforza più genuina, sebbene intrisa di quella torbidezza che è propria della narrazione sapkowskiana, la quale è stata mantenuta in maniera egregia anche dagli sceneggiatori della controparte videoludica della saga del witcher.
2. Deacon St. John e Sarah Whitaker (Days Gone)
Days Gone (2019), a detta di molti, è stata una delle ex esclusive Sony peggio trattate da parte di critica e pubblico. Se da una parte il titolo nei fatti non fa spalancare gli occhi da nessun punto di vista, rimane comunque un’avventura che vale la pena vivere, anche perché la narrazione, sebbene sia zeppa di buchi di sceneggiatura colmati solo da quel finale alternativo sbloccabile solo ripulendo l’intera mappa dalle missioni secondarie, riserva una storia d’amore inizialmente disperata che di punto in bianco rifiorisce.
Deacon, il biker ed ex militare protagonista del gioco, viene separato dalla moglie Sarah durante le prime scene a causa del caos scatenato dall’epidemia che ha trasformato buona parte della popolazione degli Stati Uniti in bestie prive di ragione.
Inizialmente convinto di aver perduto per sempre la sua metà a causa dello schianto dell’elicottero di soccorso su cui l’aveva fatta salire, Deacon le erge una piccola lapide accanto alla carcassa di esso, tornando periodicamente in loco a raccontarle attraverso lunghi monologhi le sue esperienze dopo la fine del mondo.
Fortuna vuole che i due si ritrovino due anni dopo la loro separazione, corrispondente al mid game del gioco, dopo che abbiamo rivissuto la nascita e crescita del loro sentimento tramite i ricordi di Deacon stesso.
Proprio da questi flashback apprendiamo che la loro frequentazione iniziale non era stata per nulla facile a causa della loro diversa estrazione sociale (lui un motociclista scapestrato e non amante delle regole, lei una scienziata specializzata in botanica) e dal loro essere stati reciprocamente male accolti dalle rispettive cerchie, l’uno dalla famiglia di Sarah, per nulla convinta dal suo stile di vita, l’altra dalla banda di biker cui Deacon è affiliato, convinti che lei possa allontanare da loro il compagno, sebbene finisca poi per essere benvoluta da Boozer, il migliore amico di Deek.
Tutti questi elementi danno vita a quello che in effetti è uno dei rapporti amorosi meglio approfonditi del videogioco contemporaneo.
3. Ezio Auditore e Cristina Vespucci (Assassin’s Creed II, Assassin’s Creed: Brotherhood)
Sebbene il Mentore più amato tra gli Assassini di tutti i tempi abbia terminato i suoi giorni al fianco della veneziana Sofia Sartor, chi ha giocato nella loro interezza i tre titoli a lui dedicati ricorda bene la figura di Cristina Vespucci (canonicamente cugina del più famoso Amerigo), un amore giovanile del nostro Ezio che in seguito apprendiamo non essere nei fatti mai terminato.
La ragazza è una delle prime conoscenze che facciamo in Assassin’s Creed II (2009), sebbene compaia solo in quei brevi attimi di early game in cui la vediamo consumare una notte d’amore con il diciassettenne futuro Assassino.
Quella che sembrava essere una storia transitoria e puramente fine a sé stessa subisce una nuova luce nel corso di Assassin’s Creed: Brotherhood (2010), quando tramite una serie di quest secondarie scopriamo l’intera storia dell’evoluzione del rapporto tra Ezio e Cristina, che si rivela negli esiti una storia d’amore tragica, tanto è vero che l’ultima di queste missioni accessorie ha il nome di Pene d’amor perdute, in omaggio all’omonima opera shakespeariana, la quale ironicamente è una commedia.
Le quest mostrano in primis la conoscenza tra un nuovamente adolescente Ezio e la giovane, di cui egli si fa soccoritore dopo un tentativo di molestie da parte di quel Vieri de’ Pazzi che morirà a San Gimignano, per poi spostarsi a pochi mesi più avanti, quando ella lo aiuta a dare degne esequie agli ingiustamente giustiziati padre e fratelli di Ezio, caricandoli su una barca e mandandola alla deriva sull’Arno.
Le strade dei due si dividono a causa di questo evento, che li allontana per due anni, al termine dei quali Ezio, tornato a Firenze dopo l’esilio forzato a Monteriggioni, scopre da Cristina stessa che è stata promessa sposa a tale Manfredo, un nobile fiorentino con il vizio del gioco d’azzardo, il quale verrà salvato proprio da Ezio dai suoi creditori, dietro la promessa che si dedicherà alla futura moglie abbandonando il suo deplorevole divertimento.
Trascorsi altri otto anni, Ezio rincontra Cristina a Venezia, la quale gli rinfaccia di averla abbandonata nonostante ella avrebbe volentieri rifuggito le nozze se solo il futuro Mentore glielo avesse proposto, intimandogli di non cercarla mai più.
L’ultimo incontro tra i due amanti disperati avviene nel 1498, durante il Falò delle vanità di Firenze (un episodio narrato anche nell’omonimo DLC di Assassin’s Creed II), quando, a causa delle loro ricchezze, Manfredo e Cristina divengono bersaglio delle persecuzioni dei fanatici al seguito di Girolamo Savonarola. Sbarazzatosi degli inseguitori di lei dopo l’omicidio di Manfredo, Ezio non riesce purtroppo a salvare la vita della sua amata, che spira tra le sue braccia dopo avergli confessato di non aver mai smesso di amarlo.
Ancora più ironicamente, Ezio le rivolge le parole: “Riposa in pace, Amore mio!“, che fanno eco a quel ‘requiescat in pace‘ con cui pedissequamente accompagna i propri assassinii.
Una storia triste ma profonda e degna di comparire in questo elenco.
4. Senua e Dillion (Hellblade: Senua’s Sacrifice)
Abbandonando la teatralità, la storia d’amore di cui ci apprestiamo a parlare assume i connotati a tratti spaventosi della psicologia, nello specifico dei disturbi mentali, sui quali la scienza ha ancora molta strada da percorrere.
L’amore che lega la guerriera Senua, protagonista di Hellblade: Senua’s Sacrifice del 2018, al compaesano Dillion ha tutte le caratteristiche di un’amore impossibile. Questo perché Dillion è stato ucciso durante un’incursione norrena nel loro villaggio, ed è stato proprio il desiderio di restituire il soffio vitale all’amato a spingere Senua a compiere la discesa negli inferi che viviamo durante il gioco.
Tale viaggio e lo scopo per cui viene compiuto sono in realtà metafore della difficoltà che ogni persona incontra ad elaborare un lutto, la cui difficoltà raddoppia nel momento in cui a mancare è il proprio compagno o compagna di vita. Il tentativo di Senua di raggiungere la dea Hela indica altresì l’inferno che una persona vive nel momento in cui si trova davanti a una situazione del genere.
Non è neanche un caso se diversi tra gli ostacoli che Senua deve attraversare onde raggiungere il proprio fine sono legati a doppio filo con il suo passato, in particolar modo con i ricordi più spiacevoli, la cui via di fuga da essi viene sempre rintracciata in Dillion.
5. Farah e il Principe (Prince of Persia: The Sands of Time, Prince of Persia: The Two Thrones)
Citando il titolo di un film tratto dal manga non bisognoso di presentazioni Inuyasha, quello che chiude questa breve rassegna è un sentimento che trascende il tempo.
Il legame tra l’innominato Principe di Persia e la principessa indiana Farah, che nasce e cresce durante il primo dei due titoli sopracitati, ha infatti un destino molto particolare: nelle battute finali del gioco, la ragazza rimane uccise a causa di una caduta. Ciò spinge ulteriormente il Principe ad operare l’unica scelta possibile, richiudere la Clessidra contenente le Sabbie del tempo.
Tale atto riavvolge il tempo alla notte prima dell’invasione della città indiana in cui era custodito il manufatto, dando all’agile spadaccino l’occasione di cambiare il corso degli eventi e così salvare la vita di Farah, la quale, vedendolo sopraggiungere, chiaramente non lo riconosce.
Ritrovatisi nella Babilonia invasa dal vizir Zervan, loro vecchio avversario comune, nel secondo gioco nominato (il terzo della ‘tetralogia delle Sabbie del tempo‘), il Principe si avvede di non aver mai cessato di provare sentimenti per la sua compagna di battaglie cancellate dal corso del tempo nonostante la sua relazione con l’imperatrice del tempo Kaileena, uccisa da Zervan ad inizio gioco.
Determinato a ricostruire la sua città e speranzoso che le sue parole destino qualcosa nell’animo di Farah, dopo la sconfitta dell’avversario il Principe chiude il cerchio aperto nel primo titolo. Alla rinnovata domanda dell’arciera su come facesse a conoscerla prima di incontrarla, egli le risponde con quell’incipit che chi ama la saga conosce a memoria: “Molti pensano che il tempo sia come un fiume che scorre lento in un’unica direzione. Ma io che l’ho visto da vicino, posso assicurarti che si sbagliano. Il tempo è un mare in tempesta. Forse ti chiederai chi sono e perché io parli così. Siediti, e ti racconterò la storia più incredibile che tu abbia mai sentito.”
La citazione di quest’ultima coppia vuole anche essere espressione della speranza di vederla presto di nuovo in azione grazie a quel remake che non arriva mai, ma, cantava giustamente Cindy Gomez nella traccia che scorre insieme ai titoli di coda del titolo originale: “Time only knows“. Nella speranza che arrivi almeno nel 2023, tutti e tutte noi di iCrewPlay auguriamo a te (e alla tua metà) un felice San Valentino.