Le opere di Akira Toriyama, celebre mangaka giapponese recentemente scomparso, continuano a vivere anche grazie al medium videoludico. Dopo l’annuncio relativo all’uscita di Dragon Ball: Sparking! ZERO, infatti, è stato da poco pubblicato Sand Land, GDR d’azione dedicato all’omonimo manga, scritto e disegnato dallo stesso Toriyama. Vediamo pregi e difetti del titolo sviluppato da ILCA nella nostra recensione.
Un futuro pieno zeppo di sabbia
Sand Land è ambientato in un futuro distopico nel quale una serie di catastrofi naturali e numerose guerre combattute tra gli esseri umani hanno portato il pianeta sull’orlo della distruzione. In questo mondo, conosciuto proprio come Sand Land, le fonti d’acqua sono state sostanzialmente prosciugate, e l’arido deserto già presente nell’ambiente è cresciuto a dismisura, fino a inghiottire tutto ciò che lo circondava.
Nel mondo dell’opera creata da Toriyama vivono sia esseri umani che demoni. Il gioco, così come il manga, segue le avventure del principe dei demoni, Beelzebub, del ladro Thief che lo accompagna e dello sceriffo Rao. Quest’ultimo, infatti, si reca nel villaggio degli esseri maligni (almeno in apparenza) in cerca di aiuto per trovare la Sorgente leggendaria, una fonte d’acqua nascosta nel deserto. I tre personaggi intraprendono così un’avventura in cui verranno a conoscenza di importanti segreti riguardanti il loro mondo, i loro regnanti e il loro passato.
La componente narrativa, estremamente godibile e capace di porre tematiche tutt’altro che banali, brilla anche grazie a un cast estremamente ben caratterizzato e variegato e ad un’ottima longevità. Il titolo, infatti, ci ha tenuti occupati per una quindicina di ore prima di giungere al termine: tempo di gioco che può tranquillamente raddoppiare se ci si dedica a tutte le attività secondarie.
Tra demoni e umani
Sand Land è un action RPG nel quale vestiremo i panni di Beelzebub. Il titolo ha una struttura open world, dove il mondo di gioco è rappresentato proprio dall’arido deserto. All’interno di questo ambiente, potremo utilizzare il principe dei demoni sia per esplorare i vari luoghi che per affrontare i nemici che ci minacciano.
Beelzebub, infatti, è dotato di diverse tipologie di comandi. Con il tasto X è possibile effettuare un attacco semplice, con B un colpo potente e con Y una mossa epica che può essere attivata solamente in determinate circostanze. Il protagonista può fare affidamento anche su abilità speciali che richiedono di essere ricaricate per essere utilizzate nuovamente. Anche Thief e Rao partecipano ai combattimenti, e possono rivelarsi estremamente utili grazie alle loro abilità di supporto, che permettono di danneggiare i nemici o di infliggere loro status negativi, ad esempio rallentandoli.
Sia le abilità speciali che quelle di supporto possono essere potenziate con i punti abilità. Il gioco, infatti, prevede un sistema di progressione basato sui punti esperienza, che si ottengono sconfiggendo i nemici. Accumulandone un certo numero si sale di livello, sbloccando così un punto abilità per Beelzebub e uno, condiviso, per Thief e Rao.
Fin dalle prime fasi, il titolo di ILCA fa ampio ricorso anche all’utilizzo dei veicoli, sia per l’esplorazione della mappa che per gli scontri con i nemici. I veicoli hanno a disposizione due tipologie di armi: una pesante, dotata di proiettili esplosivi, e una leggera, che solitamente è rappresentata da una mitragliatrice. I mezzi di trasporto godono di un sistema di personalizzazione molto ampio. A poche ore dall’inizio del gioco, infatti, sbloccheremo la possibilità di utilizzare un’officina presso la cittadina di Spino. Utilizzando i materiali raccolti, acquistati o forgiati in questa struttura è possibile sostituire o creare nuovi parti di equipaggiamento per il singolo veicolo, dalle armi al motore e alle sospensioni.
Non solo. Creando determinate componenti è possibile realizzare anche nuovi veicoli, ognuno dei quali ha caratteristiche specifiche indispensabili non solo per affrontare al meglio le diverse tipologie di nemici, ma anche per accedere a determinati punti della mappa. Per evitare eccessivi spoiler, prendiamo come esempio solamente i primi due mezzi sbloccabili: il primo è il carro armato, che grazie alla potenza del suo cannone può disintegrare alcune rocce che bloccano determinati passaggi; il secondo, invece, è il Salto-Bot, un robot capace di raggiungere i luoghi più sopraelevati proprio grazie ai suoi salti.
A Spino non ci limiteremo a potenziare i nostri veicoli presso l’officina. La cittadina abbandonata alla siccità e alla fame, infatti, può diventare il rifugio ideale per molti personaggi che contribuiranno alla sua ricostruzione. Completando delle specifiche missioni secondarie alcuni abitanti del deserto decideranno di ripopolare la stessa Spino, migliorando la città con nuovi servizi e attività: dal fabbro, capace di forgiare materiali più preziosi, all’attività portata avanti del giovane artista Shion, che permette di modificare colore e skin dei veicoli e di applicare loro varie decalcomanie. Allo stesso modo sarà possibile personalizzare la propria abitazione acquistando una vasta gamma di mobili e accessori.
Un mondo arido e desolato. Fin troppo
Se la fase di customizzazione offre numerosi spunti al giocatore, a prestare il fianco a diverse criticità sono elementi di gameplay legati all’esplorazione degli ambienti e agli scontri con i nemici. Il mondo di Sand Land, infatti, trasmette a pieno il senso di desolazione e aridità del deserto, sia nel bene che nel male. La mappa di gioco, infatti, risulta estremamente vuota a causa della pressoché totale mancanza di componenti di reale interesse che ci spingano a volerla esplorare nella sua interezza.
I pochi elementi presenti, oltre a qualche insediamento, sono nella quasi totalità dei casi dei comunissimi nemici e delle piccole grotte, una uguale all’altra, in cui sono contenuti dei semplici minerali che possono essere impiegati per la creazione di materiali. Insomma, nel giro di poco tempo abbiamo preferito fare affidamento al viaggio rapido per spostarci da una località all’altra, proprio perché la sensazione che contraddistingue le fasi di spostamento nella open map è la noia.
Anche le fasi di combattimento appaiono un po’ troppo semplicistiche nella loro struttura. Se, in generale, i meccanismi di gameplay da action RPG funzionano e risultano soddisfacenti, mancano degli accorgimenti che permettano di raggiungere una maggiore profondità agli scontri. L’aggiunta delle abilità extra, infatti, appare troppo debole per risultare originale e convincente a pieno, e la maggior parte dei combattimenti si risolve semplicemente premendo lo stesso tasto a ripetizione. Ciò vale sia per gli scontri corpo a corpo che per quelli a bordo dei veicoli, seppur questi ultimi risultino, in generale, più riusciti e galvanizzanti, anche grazie alla diversificazione dei mezzi.
Sand Land: il manga prende vita
A spiccare tra le caratteristiche del titolo ispirato all’opera di Akira Toriyama è il versante tecnico. I personaggi sono realizzati con un cel shading sopraffino, dando l’impressione di uscire direttamente dal manga, e sono caratterizzati da un doppiaggio in lingua inglese molto convincente. Purtroppo, le animazioni non sono allo stesso livello, risultando invece piuttosto deludenti e sbrigative nella loro realizzazione.
Anche gli ambienti di gioco risultano, a prima vista, di ottima fattura. Ritrovarsi nell’arido deserto, circondati da un’immensa distesa di sabbia, permette di immedesimarci a pieno nel mondo di Sand Land, anche grazie a effetti di luce realizzati ottimamente. Pure qua, però, sono presenti alcune criticità, legate proprio alla desolante mancanza di contenuti ed elementi che rendano la mappa più coinvolgente da attraversare ed esplorare già citata in precedenza.
La componente audio, invece, risulta piuttosto blanda e anonima. La colonna sonora, in particolare, si limita ad accompagnare gli eventi del gioco in maniera funzionale, senza mai lasciare il segno in maniera decisa. Ciò avviene nonostante non manchino colpi di scena e momenti intensi nella trama del gioco: situazioni che avrebbero potuto avere un impatto ancora maggiore se accompagnate da componimenti musicali più audaci e capaci di integrarsi meglio con le sequenze a cui assistiamo sullo schermo.