Se il tuo genere di videogiochi preferiti sono i soulslike allora Sands of Aura è un titolo che potrebbe interessarti e sul quale dovresti porre le tue attenzioni.
Si tratta infatti di un gioco molto ispirato ai Souls dai quali riprende non solo tutto il sistema di parry e schivate ma anche le ambientazioni lugubri e macabre tipiche delle opere FromSoftware.
Sands of Aura è sviluppato da Chashu Entertainment ed edito da Freedom Games e porta il giocatore ad esplorare le vastità di un mondo in declino a bordo della propria nave alla ricerca delle risorse necessarie per permettere la sopravvivenza della propria gente.
E il navigar mi è dolce in questo mare… di sabbia
Il gioco inizia con il nostro cavaliere in erba (Knight To Be in lingua originale ndr.) che viene accompagnato dal suo mentore all’interno dei sotterranei della città per andare a esaminare le riserve di acqua del paese. Come ogni sotterraneo che si rispetti anche le fondamenta della città di Sands of Aura sono ricchi di mostri e bestiacce che ogni cacciatore di demoni si aspetterebbe di trovare.
E’ così che ti verranno presentate le basi del combat system di Sands of Aura, in tanti piccoli tutorial che ti mostreranno come attaccare, come parare e schivare e soprattutto come non morire quando il gioco si farà duro. Alla fine del livello dei sotterranei sarà presente il primo boss del titolo e spetterà a te mandarlo al tappeto dato che il tuo mentore non riuscirà a fare assolutamente niente se non farsi ferire mortalmente durante il combattimento.
In definitiva niente di strano, tutto nella norma e come ogni soulslike che si rispetti.
Sands of Aura per l’esplorazione!
Abbiamo parlato di navigare ed è qui che il titolo mostra i muscoli. L’esplorazione del vasto mare di sabbia che circonda le città e i punti d’interesse presenti sulla mappa del mondo avviene a bordo di una nave che ti permetterà di solcare liberamente le dune a caccia di tesori e misteri.
In pratica una volta terminato il primo dungeon e ritornato in città sarai mandato dal tuo mentore, il quale date le ferite non potrà certo essere d’aiuto, a cercare la soluzione al problema dell’acqua mancante in giro per le lande inesplorate del mondo di gioco. A questo punto carico delle tue abilità, delle tue armi e della tua “ampia” conoscenza del sistema di combattimento inizierai l’esplorazione del mondo e la distruzione di tutte le creature nefaste che lo popolano.
Dai classici zombie inermi che ti attaccheranno senza controllo ai mini boss decisamente più impegnativi e pericolosi, già durante il tutorial farai la conoscenza di uno di questi e, probabilmente, lascerai ai suoi piedi tutte le gemme che avrai raccolto fino a quel momento.
Infatti come ogni soulslike anche in Sands of Aura ogni volta che perirai lungo la strada abbandonerai tutti i tuoi punti esperienza e similari ai piedi del nemico di turno e dovrai successivamente tornare a recuperarli, se ci riesci, ripartendo dall’ultima campana sacra toccata.
Lascia che ti presenti le mie spade
Chiaramente il livello di difficoltà del titolo è impegnativo e stimolante, i mob risultano essere deboli e scapestrati ma, se ti distrai, ti ritroverai costretto a consumare rapidamente le cure a tua disposizione e dovrai necessariamente tornare alla campana sacra per “riposarti” e ricaricare le tue scorte, oltre a fare respawnare tutti i nemici sconfitti fino a quel momento.
Le armi a tua disposizione potranno essere upgradate, grazie alle gemme ottenute dai tuoi nemici, nella forgia della città e le armature potenziate con l’applicazione di rune su di esse, ognuna avente una specifica abilità e caratteristica. Ogni pezzo di equipaggiamento andrà a modificare non solo le statistiche del nostro cavaliere ma anche il suo aspetto in game, cosa sempre degna di nota.
Non abbiamo notato particolari difficoltà nella gestione dei controlli in Sands of Aura, forse l’unica cosa che avremmo voluto più libera è la gestione della visuale.
Infatti non sarà possibile muovere liberamente verso l’alto e verso il basso la visuale rendendo quindi difficile scorgere nemici o pericoli, soprattutto in lontananza, cosa che non succede durante le traversate in “mare” durante le quali la visuale è completamente libera.
Assolutamente degna di nota è la penetrazione degli oggetti su schermo, dal momento che la visuale risulta un po’ troppo obbligata gli sviluppatori hanno ovviato al problema degli elementi a schermo che si piazzano alle spalle dell’eroe, soprattutto quando si percorrono stretti corridoi, con una sorta di lente che permette al giocatore di vedere il proprio alter ego attraverso le rocce o gli elementi di disturbo.