Sapiens, uscito in accesso anticipato ormai due anni fa, è un ambizioso gestionale ambientato nella preistoria. Sviluppato dal talentuoso studio Majic Jungle (aka Dave Frampton), in questo titolo prenderemo il controllo di una tribù di Homo sapiens e creeremo loro una casa e una comunità per poi espanderla fino a renderla una vera e propria civiltà. Il gioco ha molte idee originali e profonde, ma non riesce del tutto a farle splendere, soprattutto dal punto di vista dell’intelligenza artificiale, ma non indugiamo oltre e scopriamolo nel dettaglio!
Un’intera terra da scoprire
Circa 300mila anni fa, i primi Homo sapiens fecero la loro comparsa sul pianeta Terra. Il loro arrivo coincise con una fortissima riduzione della popolazione globale e per questo la specie intraprese un lunghissimo percorso migratorio che la portò a diffondersi e diversificarsi sull’intero pianeta fino all’epoca odierna. La chiave della sopravvivenza fu proprio la loro capacità di cooperare e, soprattutto, di riunirsi in comunità con un fine unico.
Sapiens ci fa vivere esattamente il periodo in cui i primi uomini moderni si riunirono per costruire le proprie tribù e le proprie case e per farlo ci dà a disposizione un intero pianeta creato proceduralmente. Infatti la partita inizia proprio così, con la creazione della nostra Terra, solo che potremo sceglierne il nome e le principali caratteristiche topografiche, come densità dei mari, dimensione delle montagne e via dicendo. Il secondo passo sarà scegliere la nostra tribù tra le migliaia disponibili sulla superficie del pianeta.
Le varie comunità saranno sparse in ogni dove e saranno contraddistinte da un’icona colorata, che andrà dal verde all’arancione, che starà a rappresentare la difficoltà che avremo per riuscire a espandere tale gruppo. Questo parametro è determinato da vari fattori: numero ed età dei membri della tribù, risorse disponibili nell’area e qualità stesse dei Sapiens. Una volta scelta potremo iniziare la nostra partita.
Questione di sopravvivenza
Le prime cose che ci verranno richieste funzioneranno un po’ da tutorial, come ad esempio tagliare l’erba per creare del fieno e creare degli spazi appositi per depositarlo. Per farlo dovremo cliccare sull’esagono corrispettivo e dare il comando a uno dei nostri Sapiens, dopodiché, se ne avrà la possibilità, sarà lui stesso a depositare i materiali all’interno dei contenitori, evitandoci di dover gestire troppe operazioni contemporaneamente. Questa interazione vale per qualsiasi materiale o risorsa che troveremo, come rami, piccoli sassi, fiori e cibo, perché ovviamente i Sapiens avranno costantemente bisogno di mangiare per riuscire a sopravvivere.
Per avanzare tecnologicamente all’interno della partita dovremo “ispezionare” ogni cosa che ci capiterà a tiro, così facendo potremo scoprire i vari utilizzi che una risorsa o un oggetto possiede. Facciamo un esempio: una volta raccolto un ramo potremo cliccarci sopra e scegliere “ispeziona”. Un Sapiens inizierà a capire i possibili utilizzi del ramo e dopo un po’ di tempo sbloccheremo come creare torce e falò. Questa meccanica dovrà essere applicata a qualsiasi oggetto all’interno del nostro mondo, solo così potremo scoprire come costruire armi o strutture avanzate.
Raccogliendo i giusti materiali e avendo le opportune conoscenze potremo incominciare a costruire il nostro villaggio: edifici, strade, campi coltivati e molto altro ancora. Ogni elemento che andremo a posizionare non sarà soltanto per fini estetici, ma avrà un utilizzo specifico che aiuterà l’espansione e la sopravvivenza del nostro gruppo. Quindi costruire una strada velocizzerà gli spostamenti, mettere un tetto sopra la testa dei Sapiens li proteggerà dalla pioggia e dal freddo e via dicendo.
Il ciclo della vita dei Sapiens
Ogni Sapiens sarà in qualche modo unico: avrà il proprio nome, la propria età e le proprie caratteristiche innate. Perciò potremo avere dei membri della nostra tribù con capacità fisiche avanzate, oppure con alta diplomazia, attributi che non potranno essere cambiati perché ereditati alla nascita. Dico “ereditati” perché il ciclo della vita è ovviamente presente all’interno del titolo: i Sapiens invecchiano, muoiono e nascono, ma non solo.
Ci sono vari parametri che andranno tenuti sott’occhio per garantire il buono stato del nostro gruppo: in prima battuta la fame, poi la stanchezza e infine la felicità. Quest’ultimo parametro è condizionato da molti fattori che aggiungono spessore all’esperienza simulativa. Infatti un determinato personaggio potrebbe rattristirsi quando un suo amico o parente passerà a miglior vita, creando dinamiche sociali interessanti all’interno della nostra tribù.
Altra cosa da gestire sarà una sorta di albero delle abilità: ogni Sapiens potrà specializzarsi in un determinato lavoro, come ad esempio la raccolta, la coltivazione o la creazione di utensili. Un’impostazione fa sì che, in caso di bisogno, un personaggio possa passare automaticamente da un compito all’altro, ma consigliamo di disattivarla perché finirà per incasinare l’intera gestione della catena di lavoro, visto che l’intelligenza artificiale è ancora da rivedere e si rivela essere il punto più debole dell’intera opera.
Chi trova un amico trova un tesoro, ma a volte no
Recentemente Majic Jungle ha aggiunto una modalità multiplayer al proprio gioco. Questa consiste semplicemente nel condividere un mondo con un amico o con sconosciuti, così da creare comunità ancora più grandi e varie. All’inizio della partita i giocatori sceglieranno la propria tribù di partenza e fin da subito potranno lavorare assieme per entrambi i gruppi, con qualche problema.
Se si decidesse di costruire due villaggi distinti e allo stesso tempo condividere le risorse, si creerà il caos più totale. I Sapiens incominceranno a rubare le risorse dal nostro amico, fregandosene se tali oggetti siano necessari per completare una costruzione già in corso. Per ovviare a queste problematiche si dovrebbe poter dare una priorità a magazzini specifici, così da allocare le risorse all’inizio della fase di costruzione e non durante. Nonostante ci sia qualche problemino, la modalità coop online diverte ed è sicuramente un’aggiunta più che apprezzata.
Grafica e sonoro
Parlando di comparto tecnico, Sapiens non brilla particolarmente da questo punto di vista, anzi, possiamo tranquillamente dire che sembra un gioco di 3 generazioni fa. Nonostante l’estetica un po’ cartoon si vede che si tratta di un lavoro fatto da una persona sola, con modelli poco definiti e brutti da vedere. Anche le animazioni sono molto grezze nel complesso, ma vista l’ambizione e il genere di appartenenza del progetto il lato grafico è puramente secondario, anzi, forse un dettaglio maggiore avrebbe dato qualche difficoltà nell’individuare le risorse all’interno di luoghi con molti modelli.
Il comparto sonoro, invece, è nella norma, con una colonna musicale rilassante e poco invadente e con tanti sound effect che definirei da “stock”. I Sapiens parleranno con versi e parole inventate – un po’ come in The Sims – ma lo faranno raramente, così da non creare elementi di disturbo durante il gameplay.