E’ l’incubo dell’uomo, dipendente totalmente dalla tecnologia ed allo stesso tempo spaventato da quello che potrebbe diventare. Incapace di fermare la ricerca di un’AI che superi il suo stesso creatore, ma consapevole che questa potrebbe essere la fine stessa dell’umanità. Un concetto alla base di film, serie TV e videogames.
Anche in Naked Sun le macchine si sono rivoltate contro i loro creatori, ma come se non bastasse ogni androide viene aggiornato con una nuova direttiva principale: eliminare tutti gli umani. Città abbandonate, alti livelli di radiazioni e la costante minaccia hanno spinto l’umanità sull’orlo dell’estinzione. Una manciata di sopravvissuti si nasconde nelle Terre dei Morti (rovine di antiche città distrutte dalle guerre nucleari) e si ostina a combattere. Tuttavia, il nemico è più forte e l’unico modo in cui gli umani possono sopravvivere è attaccare!
Sei tu l’uomo che salverà il mondo dalla minaccia androide?
Il compito del giocatore è infiltrarsi a Città del Messico, uccidere gli androidi che difendono la città, disabilitare il mainframe per riprendere il controllo del pianeta. Chiaro e semplice. La storia però ha solo effetto di riempimento, per gettare il giocatore subito nella mischia, perché quello che vogliamo fare e uccidere, sparare, distruggere. Sono due le armi che abbiamo a disposizione fin da subito: le pistole e la mitragliatrice. Con un semplice click delle levette analogiche è possibile passare da un’arma all’altra, con un effetto sonoro che crea dipendenza. Più volte sono passato dall’una all’altra solo per il piacere di sentire quel suono. Avrei di sicuro preferito una scelta di armi più ampia, magari potenziabili con il progredire del gioco, piuttosto che il semplice passaggio tra fuoco singolo e fuoco rapido, quest’ultimo con una potenza di danno molto più bassa del primo. Per difesa abbiamo a disposizione uno scudo, sul controller di sinistra, ed un lanciarazzi sul controller di destra. Attenzione ad utilizzarli con le giuste tempistiche, poichè entrambi devono essere ricaricati. Ma alla fine la parola chiave del gameplay è semplicità, e questo si riscontra in tutto il gioco.
Semplicità a partire dai nemici, che ci verranno serviti quasi su un piatto d’argento. Per entrare in città, infatti, siamo saliti su un treno merci, per cui non dovremo preoccuparci degli spostamenti. Una caratteristica, questa, che rende il gioco particolarmente piacevole per chi si è appena affacciato al mondo della realtà virtuale. La grafica è pulita e futuristica, non c’è progressione del personaggio, non c’è mai una vera e propria sensazione di pericolo. Si può comodamente giocare da seduti, ed in generale è ottimo per chi ha poco spazio in casa, perché i movimenti richiesti dall’azione sono minimi.
Può essere stimolante anche se troppo semplice?
La risposta a questa domanda è difficile, dipende da che tipo di giocatore siete. La semplicità può essere rilassante e permettere di vivere un’esperienza virtuale a 180 gradi, senza eccessive aspettative. Da non sottovalutare, inoltre, la mancanza di motion sickness, che può essere la dannazione dei videogiocatori che ne soffrono. D’altra parte invece può dare la sensazione di un titolo incompleto per chi si aspetta una maggiore difficoltà.
La campagna principale si completa piuttosto rapidamente, in circa due ore di gioco, ma la rigiocabilità è assicurata dalla campagna arcade. Qui il giocatore può accedere a livelli di difficoltà più elevati e competere nelle classifiche online per il miglior punteggio uccidendo i robot il più rapidamente possibile. In questa versione le armi si modificano leggermente: addio lanciarazzi, benvenuto laser! Si tratta dell’unica componente simil-multiplayer del gioco, poiché si tratta di un titolo esclusivamente in single player. Anche i nostri compagni ribelli non saranno mai visibili, ne sentiremo la presenza solo come voci fuori campo.
Ma non finisce qui…
Gli sviluppatori hanno promesso nuovi episodi, per cui la storia della lotta per la salvezza dell’umanità potrebbe continuare a lungo.