Scars Above si impegna, ma potrebbe fare di più. Questa è la frase che racchiude l’essenza del titolo di esordio dello sviluppatore Mad Head Games. Con questo titolo infatti, ci troviamo di fronte a uno sparatutto/avventura in terza persona, che già dal primissimo annuncio rfaceva trapelare buone intenzioni, contornate da tutto un insieme di già visto.
Già visto però non significa forzatamente venuto male, anzi. Spesso proprio nel già visto si trovano titoli che per un motivo o per un altro, riescono ad offrire un qualcosa che lo differenzia, che lo rende “personale”. In Scars Above questo fattore “qualcosa” viene a mancare, sostituito da tante buone idee, realizzate con sufficienza, e già viste molte più volte di quelle necessarie.
Scars Above: c’è vita nell’universo?
Già dal suo incipit narrativo, Scars Above inizia a dare quel retrogusto di “solito”. Improvvisamente un’enorme struttura aliena, rinominata Metaedro dagli esseri umani, compare nei cieli del nostro pianeta. Non riuscendo a instaurare nessun contatto, e a non capire bene la funzione del Metaedro, una squadra di ricerca verrà inviata nello spazio, con lo scopo di scansionare questa imponente struttura. Al momento di instaurare un contatto con la struttura aliena, tutta la squadra a bordo della navetta spaziale, si ritroverà su un pianeta sconosciuto, dall’aspetto spento, desolato, ma soprattutto abitato da creature ostili.
Nei panni della dottoressa Kate Ward, inizieremo a esplorare questo pianeta, alla ricerca dei membri del nostro equipaggio, dei quali non avremo nessuna notizia una volta risvegliati sul pianeta alieno. La storia propone spunti interessanti, ed è anche raccontata bene. Esplorando, Kate incontrerà residui e visioni di una civiltà scomparsa, della quale riesce stranamente a comprenderne il linguaggio, assieme ai resti del passaggio del suo equipaggio, con la particolarità che il tempo trascorso da quando Kate si è risvegliata sul pianeta, e quello lasciato dalle tracce dei suoi compagni, sembrano non coincidere.
A livello di trama Scars Above riesce a intrattenere, e questo è un pregio non da poco visto lo stereotipo di partenza al quale appartiene.
Esplora, spara, riposa, ripeti
Senza girarci attorno, il gameplay di Scars Above è probabilmente la parte meno innovativa fra tutte. Di base al comando di Kate, dovremo esplorare delle aree, le quali risulteranno molto lineari, raccogliendo tutti gli oggetti e i dati sulla nostra strada, risolvendo qualche facile enigma ambientale, e soprattutto abbattendo gli alieni ostili. I combattimenti verranno alternati raramente a fasi investigative, molto brevi e circoscritte ad aree dove dovremo trovare diversi oggetti, in modo da ricostruire gli eventi accaduti in quel luogo.
Il gunplay invece riesce a divertire, pur essendo davvero basilare. Kate avrà a disposizione un arma corpo a corpo, che servirà più che altro a risolvere qualche enigma ambientale, aprendo passaggi bloccati da siepi o liane, e VERA, un’arma da fuoco inventata da lei poco prima a bordo della navicella. La particolarità di VERA è che avrà la capacità di sparare munizioni elementali, che risulteranno più o meno efficaci su determinati nemici, e che avranno anche altri effetti secondari, come i proiettili elettrici che se sparati su nemici in acqua, andranno a disperdersi sulla sua superficie danneggiando eventuali nemici vicini.
I nemici che andremo ad affrontare, saranno più o meno deboli a determinati elementi, e in alcuni casi, saremo costretti a distruggere alcune loro parti come corazze, con l’elemento più efficace contro di esse, per poi poter infliggere ingenti danni. Scars Above presenta anche un semplicistico sistema di abilità, tra le quali troviamo i classici aumenti alle statistiche, o capacità con le armi.
Inoltre Scars Above presenta una minima parte souls like. Tutte le azioni di Kate, come la schivata, la corsa e varie, richiederanno un quantitativo di resistenza per essere utilizzate, e se rimarremo senza, saremo inermi ed esposti agli attacchi nemici. Inoltre in determinati punti delle mappe troveremo dei pilastri che fungeranno da checkpoint, ricaricando la nostra energia, le dosi curative, e facendo ricomparire tutti i nemici eliminati in precedenza.
Tecnicamente anonimo
Questo è davvero un punto dolente di Scars Above. Infatti graficamente siamo di fronte a un prodotto davvero poco ispirato, in tutte le sue parti. Dalle animazioni ed espressioni facciali dei protagonisti, ai concept dei nemici, passando per ambienti davvero anonimi, con pochi dettagli e texture di bassa qualità, ci ritroveremo di fronte a elementi che insieme riusciranno a rendere il tutto poco carismatico e credibile. Non aiutano elementi come pozze d’acqua che non rispondono al passaggio della protagonista, o lo fanno in maniera superficiale.
Anche nei combattimenti le collisioni degli attacchi corpo a corpo sono risultati abbastanza approssimativi, ma fortunatamente per la maggior parte del tempo utilizzeremo la nostra fidata VERA per combattere le creature aliene. Scars Above presenta un ottimo doppiaggio in lingua inglese, e testi a schermo localizzati in lingua italiana.