Sviluppato e pubblicato da Sabotage Studio, Sea of Stars è un gioco di ruolo in pixel art con visuale isometrica che forte dell’effetto nostalgico non si limita a sfruttare abilmente una struttura ludica forte e consolidata negli anni ma prova a suo modo a innovarla alimentando le basi del futuro del genere stesso. Noi abbiamo viaggiato con Zale e Valere su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione!
Sea of Stars – un grande allenamento per una missione essenziale
I protagonisti assoluti di Sea of Stars è una coppia di giovani: Zale e Valere. Nonostante il titolo ti chieda chi dei due impersonare, avrai comunque modo di vederli costantemente sullo schermo, insieme. Questo perché, come il sole e la luna di cui sono portatori dei rispettivi poteri, il duo di protagonisti è destinato a cresce insieme per poter sfruttare appieno i loro poteri. Zale, il maschio, è il portatore dei poteri del sole, nato, tra l’altro, il giorno del solstizio d’estate. Valere, invece, è colei che ha i poteri della luna e che è nata il giorno del solstizio d’inverno.
Due opposti quindi che vivono però in simbiosi l’uno con l’altro e che devono apprendere assolutamente e in tempi anche abbastanza brevi, come padroneggiare i rispettivi doni considerando la gravosa minaccia che incombe sul mondo: tale Fleshmancer. La storia di Sea of Stars ci fa conoscere i due futuri eroi sin da bambini, insieme a un terzo elemento, il loro amico (d’infanzia, appunto) di nome Garl. Da un piccolo incidente, Zale e Valere vedranno accelerare il loro percorso entrando all’interno di una esclusiva accademia che li vedrà impegnati in un lungo e tortuoso addestramento che include perfino il saper cucire.
L’addestramento getterà le basi per quello che sarà un intreccio narrativo riuscito nonostante alcuni cliché ed eventi un pochetto telefonati. E se il duo di eroi è abbastanza classico e un po’ troppo prevedibile, lo stesso non si può dire dei comprimari, partendo dallo stesso Garl. A conti fatti, anche la lore del titolo non elemosina dettagli, offrendo anzi al giocatore un mondo vivo (anche e soprattutto ludicamente) in cui approfondire conoscenze e scoperte.
L’avventura, o epopea che dir si voglia, di Sea of Stars cattura, ammalia e trascina fino alla fine in una longevità modesta ma non eccessiva e che soprattutto, porta a tagliare momenti morti. Il ritmo narrativo, infatti, non stanca quasi mai, non si perde in lungaggini o momenti morti cercando di offrire tanto una buona varietà quanto una storia coerente con se stessa forte di cast e ambientazioni ben studiati e implementati andando anche a creare un’identità solida e piacevole. Insomma, una bella storia che diverte, fa affezionare ai personaggi e al mondo di gioco e che fa anche soffrire sotto certi aspetti (non mancheranno tradimenti e momenti più drammatici nonostante un tono iniziale abbastanza leggero).
Come perfezionare i classici
Se sotto il profilo narrativo Sea of Stars soddisfa praticamente a pieni voti coinvolgendo e appassionando, ludicamente parlando fa anche di più, riuscendo a innovare e mostrando un coraggio nel genere che non può che far bene. Ma procediamo con ordine. Sea of Stars è un gioco di ruolo in pixel art con visuale isometrica che presenta battaglie a turni interattive e un’esplorazione del mondo di gioco estremamente coinvolgente e gradevole.
L’obiettivo del gioco è non stancare mai, eliminando lungaggini e limitando all’osso la necessità di grindare. Questo è dovuto al fatto che non ci sono combattimenti casuali con nemici visibili a schermo e che anzi vivono quel luogo caratterizzandolo a loro volta. Nemici che potrai anche cogliere di sorpresa per ottenere un vantaggio strategico non da poco. Questo perché le sfide coi nemici, anche quelli base, non sono statiche e ripetitive, tutt’altro.
Ogni lotta, dal livello di sfida comunque nella media con rarissimi picchi di difficoltà, cerca a suo modo di essere unica riducendo, inoltre, la possibilità di attaccare sempre e solo con una mossa. Come? Semplice: incitando e in parte costringendo l’utente ad alternare le azioni e a cercare nuove soluzioni per evitare di soccombere o finire in situazioni critiche. Il motivo alla base di ciò è che ogni personaggio è dotato di una barra del mana abbastanza limitata. Tale barra serve a eseguire le abilità più forti e devastanti, ovviamente, quelle di cui abuseremo molto volentieri.
E invece no, dovrai concatenare e studiare bene quando e come attaccare perché per caricare il mana, dovrai utilizzare gli attacchi standard che sono decisamente più deboli ma non costano alcunché. Ma non solo, Sea of Stars prende in prestito l’idea della serie di giochi Mario & Luigi (qui trovi il nostro approfondimento su Mario & Luigi: Superstar Saga) e rende attacco e difesa interattivi e non completamente automatici. In termini ludici significa che se premerai col giusto tempo il tasto d’azione per attaccare o difenderti otterrai dei piccoli vantaggi. Nel caso dell’attacco, si tratta di un doppio colpo mentre per la difesa, la ricompensa è una riduzione del colpo subito.
Non solo, proprio come in Mario & Luigi, anche qui le abilità speciali, non molte ma ben variegate tra loro, richiedono un diverso tipo d’interazione. Banalmente, Valere può scagliare un colpo che rimbalza sul nemico, tornando indietro. Ecco, possiamo concatenare una serie di colpi in una sorta di ping-pong improvvisato come succedeva coi gusci in Mario & Luigi (appunto). Siamo onesti, avere buon ritmo regala sì un vantaggio in combattimento ma a differenza della serie Nintendo non è eccessivamente necessario permettendo anche all’utente con riflessi meno attenti di sopravvivere a gran parte degli scontri.
Inoltre, i nemici presentano punti deboli o fasi debole in basi al clima, così come i nostri eroi, tutti potenziabili con una struttura decisamente classica e snella da GDR (con aumento automatico e statico delle statistiche ma con l’aggiunta di alcuni extra liberamente selezionabili dal giocatore), posseggono determinati bonus o malus a seconda del momento e del nemico. Da segnalare inoltre che il nostro team potrà contare per un massimo di tre personaggi da poter eventualmente scambiare e che questi “comunicano” tra loro potenziandosi a vicenda e permettendo anche combo dal grado distruttivo notevole e soddisfacente.
Padroneggiare il sistema di combattimento e conoscere al meglio i vari personaggi con relative abilità e punti di forza è essenziale per sopravvivere nel mondo di Sea of Stars, soprattutto negli incontri coi boss. Questi ultimi sono sicuramente quelli meglio riusciti, grazie a una varietà enorme e a una cura nel dettaglio tanto estetico quanto ludico e legato quindi ai rispettivi set di mosse. Annientare un boss regala grande soddisfazione soprattutto considerato l’impegno richiesto nel concatenare al meglio le mosse e nell’imparare quando e come intervenire col giusto ritmo. Ma se dovessi avere troppe difficoltà, Sea of Stars ha anche un sistema di reliquie pronto a darti man forte.
Questi particolari manufatti, ottenibili in svariati modi nel corso della trama, sono liberamente attivabili e offrono effetti passivi (che potrai sempre disabilitare a tuo piacimento) che possono agevolare o complicare l’esperienza dell’intero gioco che diventa così estremamente personalizzabile. Potrai intervenire sui prezzi degli oggetti, sulla quantità di esperienza e quant’altro. Non mancano reliquie la cui attivazione richiede un costo come la possibilità di eseguire solo colpi perfetti ma al costo della riduzione del danno.
Esplora e minigioca
L’esplorazione di Sea of Stars conquista grazie a un’enorme varietà visiva e situazionale oltre a una cura nel dettaglio e alla coerenza del mondo estremamente elevata. L’esplorazione, semplicemente, non stanca e ancora una volta è interattiva. C’è voglia di esplorare e di tornare sui propri passi per utilizzare nuovi strumenti acquisiti con cui liberare passaggi o risolvere semplici puzzle ambientali già visti in tanti altri titoli. Un po’ come nelle vecchie serie di Pokémon, non mancano sassi da spingere o baratri da superare.
Inoltre, l’esplorazione si sviluppa praticamente a 360° con un mondo che diventa sempre più ampio man mano che si procede nella trama principale e con aree sviluppate anche verticalmente. E se esplorare e combattere non ti basta, Sea of Stars introduce anche alcuni minigiochi decisamente efficaci. Wheels è un piccolo gioco nel gioco incentrato su strategia e fortuna: il minigioco ha un sistema di slot con cui potenziare un proprio esercito di soldatini. Wheels non è da sottovalutare, il sistema semplice può causare un effetto da “ancora una partita” risultando ben più che un semplice passatempo.
Presente anche la pratica della pesca, elementare ma efficace oltre che utile. Utile perché anche in Sea of Stars si cucina. E la cucina porta vantaggi non da sottovalutare, soprattutto per potenziare i propri personaggi, tenendo anche conto che l’inventario qui non è immenso ma è limitato. Dovrai decidere cosa portare con te e cosa lasciare indietro.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Sea of Stars è un gioiello. La cura riposta nell’utilizzo della pixel art del titolo è elevatissima. L’effetto nostalgia, comunque presente, cede il passo a un’identità forte e pulsante. Un mondo vivo, vario, bello. L’avventura alterna scorci e luoghi da biomi più o meno noti personalizzandoli e ravvivando nell’utente la volontà di esplorarli come anche quella di fermarsi a scrutarne semplicemente i dettagli. Buona anche la differenziazione dei nemici tra cui spiccano i boss, davvero ben realizzati e animati.
E se graficamente non gli si può dire nulla, lo stesso vale per il sonoro, perfettamente gradevole e ottimo sposo della grafica che va ad accompagnare, senza mai risultare fastidioso o incoerente. Agli gli effetti ambientali funzionano e rendono il tutto coeso e coerente. Nota dolente, per noi, è l’assenza della lingua italiana. Non ci sono neanche i sottotitoli. Parliamo di un gioco fortemente basato sulla narrazione, pieno zeppo di testi la cui comprensione potrebbe non essere immediata per tutti. Un grosso peccato.