ABBIAMO UN PROBLEMA, UNO BELLO GROSSO…
Nella prima parte abbiamo parlato dell’incipit che ha portato al successo uno dei titoli più belli. Il primo Fallout si apre con un’introduzione impressa a fuoco nelle menti di quanti vi assistettero all’epoca. Una panoramica in bianco e nero sul futuro “retromoderno” che rappresenta il fulcro dell’ambientazione, pieno di tecnologia avulsa dal proprio contesto temporale e di soldati in armatura pesante che abbattono i dissidenti sulle note di Maybe degli Ink Spots, seguiti dal celebre monologo di un ispirato Ron Perlman che afferma come la guerra, i conflitti, le motivazioni che spingono gli uomini a combattere fra loro non cambino mai, nemmeno quando gli stessi hanno provocato la totale e irreversibile demolizione della società.
Le parole introduttive dipingono alla perfezione i dolorosi trascorsi del mondo nel quale il giocatore si appresta ad entrare. Lo stesso accade durante le prime ore di gioco, incentrate sull’espediente narrativo del “mostra, non raccontare”. Espediente utile per calare al meglio i lgiocatore nel contesto senza affogarlo in un mare di informazioni ridondanti.
La missione principale, che ci vede impegnati nel recupero di un nuovo chip necessario per la purificazione dell’acqua del nostro vault, è ben strutturata. Non costituisce però il fattore principale che ci spinge a progredire, eccezion fatta per il limite di 500 giorni imposto per
completarla (comunque rimosso con una patch), pena un prematuro game over. Tale stimolo va piuttosto ricercato nel fitto intreccio di sotto-trame che si snoda fra i pochi centri abitati sorti dalle rovine che costellano la superficie. Oltre che nelle creature (umane o meno) che li abitano, causa diretta o riflessa dei contrasti interni che saremo chiamati a risolvere.
L’autentico fascino di Fallout risiede proprio in questa eterogenea mescolanza di caratteri e situazioni
Una mescolanza elaborata per affrescare una porzione discontinua di (ex) Stati Uniti che, per quanto accomunata dall’istinto di autoconservazione, inizia a porsi il problema di come ripristinare i concetti di popolo e di governo, esplorando soluzioni spesso fin troppo totalitarie.
L’ascendente del protagonista sulle questioni che emergeranno di volta in volta può spaziare dalla mediazione diplomatica all’intervento armato. Passando per tutta una serie di sfumature di grigio intermedie sulle quali influiscono le circostanze e i punteggi di caratteristica. Sempre in virtù della filosofia di conferire a tutti gli attributi dello SPECIAL il medesimo rilievo.
Il gioco non forza mai la mano su una specifica alternativa e, posto di avere punteggi sufficientemente alti e un pizzico di fortuna, consente di raggiungere la giusta conclusione del nostro pellegrinaggio senza mai menare le mani. O quasi.
Non che ci sia nulla di male, comunque, perché il combattimento è un altro dei suoi punti di forza. Fallout adotta una prospettiva isometrica fissa e gli eventuali scontri si svolgono sul medesimo scenario nel quale vengono provocati. Scenario rivestito da un’appropriata griglia per evidenziare gli spazi di manovra delle unità coinvolte.
Il sistema è a turni alterni e si basa sulla gestione di un certo quantitativo di punti azione. E’ possibile spendere i punti per muoversi, portare attacchi e migliorare l’efficacia delle proprie azioni, come prendere di mira una specifica parte del corpo per infliggere penalità assortite.
Oltre alle caratteristiche di base, durante le battaglie entrano in gioco anche i tratti impostati in fase di creazione del personaggio e i benefici scelti al passaggio di livello. Questi condizionano le prestazioni complessive e possono scatenare effetti aggiuntivi, tanto benefici quanto malsani. Sono meccaniche molto più complesse da spiegare che da comprendere. Meccaniche integrate in maniera da risultare estremamente intuitive dopo averci preso la mano. Perché, come il resto del gioco, sono state pensate per gratificare quanti vogliono immergersi appieno nelle loro dinamiche.
LA NOSTRA VITA È NELLE TUE MANI, PRESCELTO
Rilasciato a pochi mesi di distanza dal predecessore, Fallout 2 ricicla pesantemente l’interfaccia e gli asset dell’originale e ci cala nei panni del discendente diretto del suo protagonista. Il villaggio in cui risiede conserva le vesti di quest’ultimo come una reliquia.
Il compito che ci viene affidato è simile a quello svolto dal celebre antenato, ma la sua riuscita non è così determinante. Il quantitativo gargantuesco di trame secondarie, che spesso si sviluppano nel corso di più missioni consequenziali, finisce ben presto per relegarlo sul fondo delle nostre priorità.
Questioni Economiche
Quando Interplay venne affondata da difficoltà economiche insormontabili, Black Isle era al lavoro su un motore grafico tridimensionale per il successivo capitolo di Fallout. Questo avrebbe unito svariate migliorie tecniche a un gameplay fedele al passato. Ma con uno sguardo al futuro, come la scelta fra combattimenti a turni o in tempo reale.
Van Buren è rimasto purtroppo sepolto fra le tenebre dell’incompiutezza. Ma oggi, con il ritorno all’approccio non lineare e alla complessità dei CRPG di un tempo, mi piace pensare che sarebbe riuscito, ancora una volta, a precorrere i tempi.
Il secondo capitolo di Fallout sembra sia stato costruito seguendo il manuale non scritto del perfetto sequel. Infarcito di aree molto più vaste, di un numero maggiore di armi e oggetti vari, di battaglie su larga scala, di un numero straordinario di segreti e incontri speciali, nonché di battute e riferimenti alla cultura pop che, tuttavia, smorzano parecchio le tonalità più cupe dell’ambientazione e trasformano l’avventura in una sorta di parodia catastrofica del classico passaggio dall’adolescenza all’età adulta del personaggio principale.
Ciò comunque non significa che il titolo sia privo di tratti controversi, anzi. La presenza di tematiche forti come il sesso, l’abuso di droghe e l’estrema violenza hanno sollevato diverse polemiche, al tempo legate in particolar modo alla possibilità di uccidere dei minorenni.
Stiamo per giungere alla fine di questo viaggio, con la terza e ultima parte. Seguiteci per scoprire quando verrà rilasciata.