Te ne abbiamo parlato pochi giorni fa ed oggi te lo presentiamo integralmente. Secret Agent HD è tornato, direttamente dal 1991 ma con un restyling grafico in alta definizione dai colori abbastanza sgargianti che ripropone i tre episodi del titolo originale con l’aggiunta di una quarta avventura inedita.
Non si tratta del primissimo ritorno di Secret Agent sulla scena nell’epoca dell’editoria videoludica digitale. GOG.com ha infatti già riproposto il titolo del 1991 sul suo store online nel 2013, dando la possibilità agli amanti del retrogaming di fruire dell’opera di Apogee Entertainment, la quale, nel suo showcase dell’aprile 2021, ha promesso di fare faville pubblicando tutta una serie di titoli classicheggianti.
Lo sviluppo è opera di Emberheart Games, che ha alle spalle un’altra collaborazione con Apogee (Crystal Caves HD, 2020) e una precedente opera indipendente, Courier of the Crypts, rilasciato nel 2019.
Secret Agent HD, un omaggio parodistico al cinema di spionaggio
Già dal nome tanto del gioco quanto del protagonista, l’Agente 006½, si capisce l’ispirazione e la voglia di burlarsi della miriade di spy story filmiche che uscivano a ripetizione nei cinema in quel periodo e che, in effetti, non hanno mai smesso di essere prodotti (se i film targati 007 all’epoca dell’uscita del titolo originale erano già sedici, oggi sono giunti al venticinquesimo esemplare). La trama vede il nostro eroe fronteggiare in solitaria la malvagia organizzazione criminale D.V.S. (neanche a dirlo, sta per Diabolical Villain Society, più fantasiosi e specifici di così si muore), la quale sta lavorando ad un misterioso progetto chiamato Red Rock Rover.
Tale intento burlesco è ulteriormente confermato dai nomi stessi dei quattro episodi e non è limitato alla saga di James Bond. Infatti, se Dr. Nobody e The Spy Who Dumped Me, vale a dire il terzo e il quarto episodio, sono parodie rispettivamente di Agente 007 – Licenza di uccidere (1962, il cui titolo originale è per l’appunto Dr. No) e La spia che mi amava (1977, qui divenuto ‘La spia che mi ha mollato’), l’episodio di apertura viene chiamato The Hunt for Red Rock Rover, evidente parodia di Caccia a Ottobre Rosso (1990), tratto a sua volta dall’omonimo (in lingua originale) romanzo techno-thriller del compianto Tom Clancy.
Gli episodi sono ciascuno collegato narrativamente all’altro, per quanto giocabili alla rinfusa, e si dividono a propria volta in sedici livelli cadauno, parimenti fruibili in ordine sparso ad eccezione dell’ultimo, la fortezza, che va sbloccato distruggendo i radar presenti nei quindici livelli precedenti. Per ogni episodio sono disponibili i classici tre livelli di difficoltà, che consistono, andando dal basso verso l’alto, in un numero minore di vite (tre in modalità normale) e di munizioni di partenza compensato da un moltiplicatore di punteggio in positivo (per l’esattezza 1.5x).
Labirinti e spazi angusti per uno dei platform più severi di sempre
Ciascuno dei sedici livelli per episodio varia estremamente rispetto agli altri, dotando il gioco di un ottimo senso esplorativo e di varietà nell’ambientazione (escluse le mappe degli episodi, isole tropicali in tutti e quattro i casi).
Il già citato senso esplorativo aumenta ancora di più dato il level design, orchestrato in modo da creare essenzialmente dei labirinti verticali ricolmi di insidie, da trappole mortali ad avversari umani e robotici, tutti eliminabili con la pistola (unica arma del gioco) e che presentano un’ottima varietà. Non manca la raccolta di bonus e power up spesso indispensabili per completare un livello, pena il dover ricominciare lo stesso da capo.
La sequenza tipica di ciascun livello è la seguente: raccogliere il floppy disk per disattivare i laser e gli oggetti necessari a raggiungerlo (e.g. le chiavi colorate); trovare il terminale che disattiva i laser (nota che toccare un laser o una mina comporta il game over immediato, così come cadere nelle vasche d’acido); distruggere il radar semplicemente sparandogli addosso con la pistola; trovare e raccogliere la dinamite per far saltare in aria la porta d’uscita dal livello. Una sola azione mancante può costare al giocatore l’intero tempo speso ad esplorare ed a sfuggire ai nemici, costringendolo ad optare per la detestabile opzione ‘riavvia’ dal menù di pausa.
Tali elementi, uniti all’impossibilità di recuperare le vite perse nel corso del livello, fanno di Secret Agent HD un titolo ottimo dal punto di vista della sfida e del level design, al netto di un senso di frustrazione degno di un soulslike (con conseguente linguaggio colorito da parte di chi gioca).
C’è anche la possibilità di dare sfogo alla fantasia grazie al level editor e di fruire delle creazioni della community.
Una mancanza del gioco, allora come adesso, potrebbe essere considerata l’assenza di boss fight, ma è anche vero che Secret Agent HD è ben lungi, così come il predecessore, dall’essere un metroidvania. In quel caso la presenza di un bel numero di boss da sconfiggere sarebbe stata imprescindibile.
Un titolo sfuggito alla vecchiezza
Uno dei pregi del genere in cui si colloca Secret Agent HD, ovvero il platform 2D, è la capacità di essere, a proprio modo, sempre al passo con i tempi e fruibile da gamer di ogni età. Se poi viene condito con un background narrativo appassionante (purtroppo, non è questo il caso) è tanto di guadagnato.
Il restyling grafico presente in Secret Agent HD non ha fatto che aumentare questa ritrovata giovinezza, offendo un’esperienza piacevole da vedere anche per chi non ama il pixel art.
Sul versante tecnico si può dire che l’opera non manchi di nulla: l’azione scorre in maniera ottimale e non vi è traccia alcuna di bug. Il sonoro è perfettamente sincronizzato con quanto avviene in-game. La presenza di soli quattro comandi (destra, sinistra, saltare, sparare) consente di giocare tranquillamente usando la sola tastiera, senza bisogno di un pad.
In un’epoca in cui spuntano come funghi software indipendenti che, spinte dai frettolosi comandamenti della società capitalista in cui viviamo, lanciano sul mercato prodotti estremamente scadenti spesso mascherandone la scarsa qualità come una sorta di avanguardismo videoludico, il lavoro fatto da Emberheart Games lascia trasparire un enorme rispetto per il cliente/giocatore, rendendo Secret Agent HD un’opera semplice ma degna di essere fruita da chiunque.