Ogni TV HD che abbiamo a casa probabilmente ha a disposizione 3 porte HDMI, e con molti device a nostra disposizione dovremo sicuramente scegliere quale collegare alle varie porte. Perchè non dedicare una di queste tre porte HDMI ad una console retro?
Questa è una domanda che avrei per tutti i produttori di console che hanno invaso i negozi dopo il successo del NES Classic nel 2016, nonché una delle prime domande che mi siano venute in mente alla presentazione del Sega Mega Drive Mini all’E3 di quest’anno.
Se tutte queste compagnie si sono ispirate a Nintendo, ognuna di esse aveva qualcosa di strano e irrazionale insito nel proprio marketing; si sono comportate tutte come se vivessero in un mondo a parte, ignari dell’importanza delle console venute prima, e hanno tutti agito come se ci fosse un’attesa impaziente di rivedere le loro console classiche declinate in questa forma moderna.
Così a fianco delle mini console Nintendo e del flop PlayStation Classic ci siamo trovati con riedizioni Commodore, Atari e via dicendo. Operazioni spesso contraddistinte da scarso successo.
Le persone dietro Sega Mega Drive Mini, al contrario, sembrano essere molto attente a questo particolare mercato e ai dovuti paragoni con le altre mini console; se sarà un successo dipende ovviamente dai consumatori, ma in termini di fiducia Sega sembrerebbe un passo avanti rispetto i competitor.
Innanzitutto Sega è convinta di avere la migliore libreria di titoli e, pur non essendo uno che crede che Mega Drive sia in grado di fare quello che “Nintendon’t” (come diceva la storica pubblicità), su questo punto è difficile dar loro torto.
Naturalmente ci saranno i vari Sonic the Hedgehog, ma avremo anche Toe Jam & Earl, Streets of Rage 2, Castle of Illusion, Ghouls ‘n Ghosts, insieme ad altri grandi classici di Sega come Altered Beast, Alex Kidd e Golden Axe.
Ho apprezzato particolarmente la presentazione dei giochi nel menu, attraverso gli artwork delle copertine originali; se ancora non basta a risvegliare la tua nostalgia, puoi cambiare la visualizzazione in modo tale che i giochi vengano presentati di lato, le etichette dei titoli sul dorso. In questo modo risparmi un po’ di spazio e sembra di avere davanti uno scaffale pieno di videogiochi, come tutti noi lo avevamo quando non esisteva il digital download.
Questa è nostalgia digitalizzata, l’aspetto fisico rimane un’altra cosa. Sega ha voluto ricreare le sensazioni tattili della vera macchina, così questa Mega Drive Mini è identica alla console originale, seppure in miniatura.
Il pulsante di accensione funziona esattamente come previsto e il pulsante reset ci riporta al menu; allo stesso modo le alette dello slot per le cartucce sono vere e funzionanti, anche se non hanno alcun utilizzo pratico, così come lo slider del volume assolve al suo compito originario.
Un’altra caratteristica interessante di questa mini console è data dalla possibilità di tornare al menu iniziale semplicemente tenendo premuto il tasto start; in Sega non fanno mistero di avere introdotto questa opzione facendo tesoro dei feedback ricevuti dal NES Classic, che appunto non dava questa opportunità ai giocatori.
L’offerta software includerà un certo numero di titoli multigiocatore, anche qui sulla base dei feedback ottenuti dalla tanto discussa (e discutibile) PlayStation Classic.
Per finire, vale la pena menzionare la scelta di Sega che anziché utilizzare delle porte ad hoc per i controller, hanno preferito dotare la console di porte USB standard, così da consentire a chiunque di entrare nel vivo del gioco senza particolari preparativi.
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